Schiappone “bis”, dopo una settimana ancora un incendio
Ancora una volta le colline di Barano vengono avvolte dalle fiamme. Per la seconda volta, in pochi giorni, vanno in fume centinaia di metri quadri di boschi per mano dei piromani
Ancora fiamme allo Schiappone, ancora metri e metri quadri di bosco inceneriti da un incendio appiccato da mano umana. I suoni, quelli di sempre. Lo scoppiettio delle canne raggiunte dalle lingue di fuoco e questa volta anche i guaiti di qualche cane, sorpreso e spaventato dalle fiamme sviluppatesi rapidamente nella macchia mediterranea che caratterizza le colline di Barano. Ma non solo. Forte e profondo è stato lo spavento delle numerose famiglie che vivono in zona residenziale: hanno temuto che le fiamme potessero raggiungere le proprie abitazioni.
Già un altro incendio aveva, appena qualche giorno fa, nei giorni di San Lorenzo, mandato in fumo metà monte Vezzi. Fiamme sviluppatesi rapidamente in prossimità del crepuscolo, quando a Ischia cala sensibilmente il numero di persone che presidia i boschi e che potrebbe dare una mano per spegnere gli eventuali incendi. Al calar della notte a presidiare tutto il territorio ischitano rimangono solo i vigili del fuoco, una squadra di poche persone che deve essere sempre vigile e pronta a intervenire su un ampio territorio che in piena estate si vivacizza con la presenza di decine di migliaia di persone, ospiti e residenti che inevitabilmente aumentano le possibilità di richiesta d’intervento. E quando divampa l’incendio serale, e magari qualche residente o turista richiede assistenza per qualsiasi evenienza, riuscire a controllare gli incidenti cui i pompieri sono chiamati a risolvere non è semplice.
Rimane la rabbia di chi, impotente, ha dovuto assistere, nel cuore dell’estate, all’ennesimo incendio che ha diminuito la vegetazione del territorio ischitano, arrecando inoltre un potenziale danno non solo ai vigneti della zona prossimi a dare i propri preziosi frutti, ma anche alle abitazioni non poche, dove vivono diverse famiglie che ancora una volta e solo per un puro caso del destino, animato dallo spirare del vento, non ha minacciato persone, ma bruciato decine e decine di alberi che ben visibile dando un’occhiata di giorno verso la collina appena andata a fuoco.
Già la scorsa settimana, nel giro di qualche ora le lingue di fuoco si sono fatte strada fin verso la cima di Monte Vezzi, mandando in fumo ettari di alberi. Le luci rosse delle fiamme e lo scoppiettio derivante dai canneti ha tristemente caratterizzato la nottata di chi vive in zona e dei numerosi turisti che di ritorno o diretti verso i Maronti o nelle zone collinari dell’isola, ha assistito al triste e spettacolare incendio che ha tratto in inganno anche qualche curioso gridando persino a una impossibile eruzione vulcanica. Ancora un attentato alla vegetazione ischitana e all’ecosistema.