“Sbulloni@moci! Insieme possiamo smontare il bullo”. La scuola di Lacco Ameno contro un fenomeno in continua crescita ed evoluzione
Di Gianluca Castagna
Lacco Ameno – I dati restano preoccupanti. Perché, anziché diminuire, mostrano una diffusione crescente. E una deriva legata alla sfera dell’intimità che – complici i social – può condurre a gesti estremi. Oggi, quando parliamo di “bullismo” nella sua versione più pericolosa, alludiamo soprattutto al cyberbullismo. Attraverso una modalità di comunicazione assolutamente fuori controllo, senza conoscenza né rispetto del limite, che invade la rete virtuale. Capace di arrivare dappertutto senza che niente o nessuno possa fermarlo.
Una volta invaso il digitale, quella ferita sanguinerà per sempre, le immagini continueranno a circolare (anche se rimosse) e tanti ragazzi e ragazze avranno sempre paura che, quello che gli è capitato in rete, potrebbe un giorno riaffiorare nelle loro vite.
“Sbulloni@moci! Insieme possiamo smontare il bullo”. Sotto questo titolo, si è svolto qualche giorno fa al plesso Fundera dell’IC “V. Mennella” di Lacco Ameno un incontro tra studenti, scuola, rappresentanti delle Istituzioni e dell’Arma dei carabinieri per gridare no al bullismo. Un momento per ragionare insieme su quanto sia diventato insidioso il fenomeno con l’avvento dei social. Un tempo, infatti, quella che poteva essere una battuta, una parolaccia, un’offesa o un gesto di prevaricazione, si cancellava a fine giornata. Oggi resta nella memoria digitale.
In concomitanza con il SID (Safer Internet Day) e il progetto “Il Nodo Blu – le scuole unite contro il bullismo”, anche la comunità scolastica lacchese ha voluto scendere in campo, organizzando una serie di iniziative al fine di favorire una maggiore conoscenza delle tematiche per la prevenzione del fenomeno.
Gli allievi dell’Istituto hanno prodotto elaborati di vario genere (testi, disegni, cartelloni, interviste video), che hanno illustrato nel corso della mattinata. Gli alunni delle classi quinte della Primaria, insieme ai ragazzi delle classi prime della Secondaria di primo grado, hanno realizzato cartelloni sul tema del bullismo, mentre i ragazzi delle classi seconde e terze della Secondaria di primo grado hanno affrontato la tematica del cyberbullismo in tutti i suoi aspetti più preoccupanti.
La scuola deve essere forte contro il bullismo. Presidio di formazione, legalità e porto sicuro per salvarsi per salvarsi da aggressioni, insulti, violenze. Peccato che troppo spesso, proprio tra i banchi di scuola, ragazzi diventano vittime e aggressori.
«Il nostro compito è innanzitutto vigilare» conferma la preside Assunta Barbieri, «cercare di raccogliere i segnali che sempre ci sono da parte di chi è vittima di atti di bullismo, anche quelli più piccoli. I ragazzi vittime di queste situazioni, a scuola o fuori della scuola, chiedono aiuto, spesso non in maniera diretta e chiara, perché si vergognano, spesso si sentono in parte responsabili di quello che succede o hanno paura. La scuola deve essere capace di cogliere anche le più piccole avvisaglie per porvi freno. Poi bisogna parlare con i bambini e con i ragazzi, educarli alla gentilezza, alla tolleranza, al reciproco aiuto, alla solidarietà, valori importantissimi ma non più in auge nella società civile di oggi. La scuola deve farsi portavoce della promozione di questi valori che i ragazzi sapranno portare anche all’interno delle proprie famiglie. Deve spiegare e mettere in guardia i nativi digitali dai pericoli della rete. Spesso i ragazzi commettono reati gravissimi senza rendersene conto: sottrazione di identità, diffusione di video, di foto Troppo spesso assistiamo ad epiloghi tragici di adolescenti bullizzati sulla rete. Tutto questo è inaccettabile e bisogna cercare di fare tutto il possibile per evitare questa deriva tragica, spiegando, ascoltando e stando vicino agli adolescenti.»