CRONACAPRIMO PIANO

Salvare il Tribunale di Ischia, da Lecce il “sì” alla mozione

Il 35° Congresso Nazionale Forense ha sancito a grande maggioranza l’urgente necessità di stabilizzare i tribunali delle isole minori. Nella giornata di sabato, a Lecce, è stata infatti approvata con larghissimo consenso la mozione presentata dal Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, Antonio Tafuri, e dal segretario dell’Associazione forense dell’isola d’Ischia Francesco Cellammare. Ben 333 voti, oltre il 70% del totale dei delegati congressuali, hanno approvato la mozione, che ora dovrà essere portata all’attenzione del governo e del Parlamento.

Nel documento viene preliminarmente ribadita «la indispensabilità del mantenimento stabile e definitivo dei Presidi Insulari a tutela del paritario accesso dei Cittadini alla Giustizia, da cui dipenderà molto anche l’efficientamento di detti Uffici Giudiziari ed il conseguente miglioramento del Servizio con innegabili ripercussioni favorevoli sullo svolgimento dell’attività professionale degli Avvocati ivi operanti, che di contro, per effetto della programmata imminente chiusura di tali Sezioni di Tribunale, subirebbe nefaste conseguenze anche di natura economica derivanti dalla impennata dei costi e dall’insostenibile aggravio dell’attività professionale, con ricadute pesanti in termini di denegata giustizia per gli utenti», per poi prendere atto che «la Legge-Delega per la Riforma della Geografia Giudiziaria, secondo l’interpretazione degli Uffici Legislativi del Ministero della Giustizia, potrebbe non ammettere la reviviscenza e sopravvivenza di alcuna delle 220 Sezioni Distaccate di Tribunale Italiane già soppresse, per cui alla scadenza dell’ultima proroga, in mancanza di un ulteriore provvedimento legislativo di proroga e di stabilizzazione, le Sezioni Insulari sarebbero destinate alla chiusura alla prossima data del 1.1.2023, salvo che per le isole si introduca una nuova forma di Tribunale ad hoc, se del caso autonoma o comunque connotata da una maggiore autonomia gestionale rispetto alle sedi centrali dei Tribunali di riferimento, queste ultime dimostratesi incapaci di trasferire durevolmente propri magistrati e risorse umane e materiali alle sedi distaccate o articolazioni territoriali insulari».

Il documento, dopo aver ribadito «che è giusto ed opportuno, anche ai fini di un’adeguata copertura delle piante organiche, che detti Presidi siano dichiarati Sedi Giudiziarie Disagiate con la consequenziale previsione di incentivi in termini di trattamento economico e\o previdenziale e\o di carriera, e gratuità del trasporto marittimo, per i magistrati e dipendenti provenienti dalla terraferma», dispiega la sua parte “dispositiva” impegnando «le rappresentanze forensi, istituzionali e politiche a richiedere al Parlamento ed al Governo un provvedimento urgente ed indifferibile di stabilizzazione e mantenimento permanente, previa eventuale proroga, dei Presidi di Tribunale sulle isole di Ischia, Lipari ed Elba, in ragione della specificità e discontinuità territoriale ed in aderenza alla lettera dell’art. 119 della Costituzione, nonché il riconoscimento degli stessi quali Sedi Giudiziarie Disagiate; a tal uopo, richiedendo e impegnandosi a far approvare una modifica del D.Lgs. 14\2014 che stabilizzi una volta per tutte le attuali Sezioni Distaccate di Tribunale insulari, nei sensi che seguono: – “ai commi 1, 2 e 3 dell’art. 10 del D.Lgs. 19.2.2014 n. 14, le parole «fino al 31.12.2022» sono eliminate in via definitiva”. Ovvero, in caso di impraticabilità di tale soluzione, avanzando una articolata proposta di legge che preveda la introduzione di un nuovo modello di Tribunale ad hoc per le isole minori, o una proposta di modifica del D.Lgs. 14\2014 come segue: – “viene introdotto il comma 3-bis: «sono ripristinate con effetto immediato e definitivo e dichiarate sedi di Tribunale, le Sezioni Distaccate di Tribunale precedentemente esistenti sulle isole di Elba, Ischia e Lipari, già soppresse in forza del D.Lgs. 155\2012»”. Garantendosene, in ogni caso, la funzionalità ed efficienza mediante tali ulteriori accorgimenti: – “al comma 12 dell’art. 10 del D.Lgs. 19.2.2014 n. 14, le parole «nei limiti della dotazione organica, mediante assegnazione del personale già in servizio presso le rispettive sedi principali alla data di cui al comma 4» sono sostituite con le parole: «mediante concorso pubblico e\o interpello straordinario nazionale»; “viene introdotto il comma 12-bis: «gli Uffici di Tribunale insulari di cui al presente articolo sono dichiarati sedi giudiziarie disagiate e si provvederà con separato decreto all’introduzione di incentivi per i magistrati ed il personale ivi addetto proveniente dalla terraferma»”.

Nella giornata di sabato si è svolta la votazione sulla mozione presentata dal Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, Antonio Tafuri, e dal segretario dell’Associazione forense dell’isola d’Ischia, Francesco Cellammare: sono stati 333 voti i voti a favore

In sostanza, adesso è il momento di fare sul serio: le mere proroghe hanno per lungo tempo aggravato ed incancrenito i problemi derivati dalla precarietà del mantenimento degli uffici giudiziari; essi, infatti, dovendo avviarsi ogni volta alla chiusura definitiva, sono stati lasciati privi o quasi di magistrati, e lo stesso può dirsi per la carenza di personale amministrativo. Problemi ormai ben noti e ripetuti da anni. Dunque, ora tocca alla politica: il tempo scarseggia, il 31 dicembre è ormai prossimo, e stavolta il salvataggio dei tribunali isolani sarà davvero una missione dell’ultimo minuto. Alla comprensibile soddisfazione per il risultato ottenuto con l’approvazione al Congresso, deve ora fare seguito una grande determinazione per lo sforzo finale, quello che potrebbe salvare il presidio giudiziario locale dallo spettro della definitiva chiusura.

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