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Salute Mentale: Ischia unita per Teresa, raccolti i primi 335 euro

di Isabella Puca

Ischia – È di 335 euro la cifra raccolta dal Cudas ieri mattina a Ischia Ponte, un salvadanaio organizzato per assicurare a Teresa, una degli ex residenti della Sir, chiusa ormai da due anni , la possibilità di rimanere sull’isola. “Teresa fra pochi giorni dovrà abbandonare la sua terra ischitana perché le Istituzioni, l’ Asl e il Comune di appartenenza, non hanno trovato soluzioni condivise e di buon senso”. È stato questo il grido di aiuto lanciato da Egidio Ferrante, operatore presso la cooperativa Acca Parlante, che da anni si prende cura dei pazienti psichiatrici del nostro territorio. L’allontanamento di Teresa dall’isola è un’altra battaglia persa nella partita giocata per il diritto alla Sanità. Dallo scorso 31 ottobre il dipartimento di Salute Mentale del nostro territorio ha visto, infatti, un’ulteriore ridimensionamento dei servizi di assistenza psichiatrica. L’Asl Na 2 Nord non ha rinnovato l’appalto sulla gestione del centro diurno e delle case alloggio a questa cooperativa che, da anni, si prendeva cura dei pazienti psichiatrici delle isole di Ischia e Procida; dopo Teresa saranno Cira, Concetta e tutti gli altri a dover fare le valige e lasciare l’isola. «Nessuno ha mai pensato di deportare i nostri pazienti sulla terraferma, lontano dalle famiglie, dalle proprie radici e dalla rete delle relazioni umane di riferimento», furono queste le parole di risposta del numero uno dell’Asl Napoli 2 Nord D’Amore, all’accorata letta inviata dal Vescovo Lagnese, frasi lasciate, però, al vento. Dinanzi alla tragicità della situazione il Cudas – comitato unitario per il diritto alla salute – ha così avanzato una proposta: adottare Teresa compartecipando alla spesa per poter rimanere a Ischia e denunciando, così, in modo forte e mediatico, questa situazione di illegalità. E così ieri mattina, con un banchetto fuori al bar Cocò di Ischia Ponte, tra i più frequentati dell’isola, la prima raccolta e il primo piccolo risultato. «Teresa deve restare a Ischia, lì dove è nata e dove, dopo decenni in manicomio, ha recuperato negli ultimi vent’anni una vita dignitosa che, senza il contributo di tutti, sarebbe stravolta da un immediato trasferimento a Napoli, perchè con la sua pensione non ce la fa a coprire la retta nella struttura in cui ora è alloggiata, assistita e curata». Cittadina del Comune di Casamicciola, Teresa è stata accolta nell’ex Sir di Barano nel 1997; proveniva dall’ex Ospedale Psichiatrico L. Bianchi di Napoli, un’esperienza, quella del manicomio che, di certo, l’ha segnata duramente. Dopo Teresa, purtroppo, toccherà a tutti gli altri pazienti che non hanno un reddito sufficiente per garantirsi cura e assistenza sull’isola così come è toccato, ormai più di due anni fa, a Crescenzo, deportato in terraferma, prima all’Ospedale psichiatrico di Pozzuoli e poi alla clinica Camaldoli; abbandonato a se stesso e senza nessun programma terapeutico che potesse coinvolgerlo. «Il Cudas ringrazia di cuore gli isolani che hanno già dato il loro contributo concreto a questo obiettivo e invita gli altri a partecipare a questa battaglia di civiltà, in attesa che gli enti preposti si decidano a fare la parte che è loro assegnata dalle leggi dello Stato». Il prossimo appuntamento sarà domani, mercoledì, a Piazza degli Eroi dalle 10:00 alle 12:00. «Tutti insieme – concludono – ce la possiamo fare a far trascorrere a Teresa un Natale a casa sua».

 

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