Salute mentale, il Cudas: “Inaccettabile la situazione dei pazienti”
Fin dal novembre scorso, alla scadenza del bando per la gestione di alcune attività del centro diurno della Salute mentale, ormai inesistente, e soprattutto per l’assistenza ai pazienti delle case famiglia, avevamo denunciato come gravissima la scelta dell’Asl Na2 Nord di non garantire la necessaria continuità assistenziale a quelle persone. A cominciare dagli ex “residui manicomiali” ed ex residenti della Sir isolana, per i quali non era stata messa in campo alcuna valida alternativa né si era provveduto in tempo ad avviare la necessaria interlocuzione istituzionale con l’Ufficio di Piano, considerata la decisione (anch’essa unilaterale) dell’Azienda di Frattamaggiore di trasferire a carico dei Comuni buona parte dell’onere relativo al mantenimento dei “pulcini sperduti”. E proprio per evidenziare la solitudine in cui erano stati abbandonati i pazienti e i loro familiari non sempre in grado di accollarsi parte della spesa, oltre che per sollecitare gli enti pubblici preposti a non scaricarsi dalle loro responsabilità, avevamo realizzato la raccolta fondi simbolica a favore di Teresa, a cui gli ischitani hanno partecipato con grande generosità e disponibilità. I proventi di quella raccolta, che per motivi amministrativi estranei alla nostra volontà non abbiamo ancora potuto consegnare, saranno versati nei prossimi giorni alla cooperativa sociale che gestisce la “Baia Verde”, dove in questi mesi Teresa e gli altri “pulcini” sono rimasti, curati e assistiti amorevolmente come sempre, sebbene nessuno abbia ancora versato un euro per il loro sostentamento.
Auspicavamo e confidavamo che all’inizio del nuovo anno anche finanziario, le istituzioni preposte fossero in grado di farsi finalmente carico di quei pazienti, mettendo fine al triste rimpallo di responsabilità e di oneri economici a cui avevamo assistito nell’ultimo scorcio del 2017. Invece, ecco che allo scadere di gennaio ci siamo ritrovati con la novità delle dimissioni in serie dei “pulcini” dopo le UVI (Unità di Valutazione Integrata) a cui sono stati sottoposti. E con la patata bollente dell’onere delle cure e dell’assistenza dei pazienti che rischia di essere interamente scaricata su familiari i quali, quando ci sono (e spesso sono anche anziani e essi stessi bisognosi di cure), non hanno minimamente gli strumenti e le competenze per potersi fare carico di congiunti che debbono poter proseguire i loro percorsi terapeutici.
Ci sembra davvero grave e inaccettabile che uomini e donne, con alle spalle decenni di manicomio prima e assistenza sanitaria h24 dopo, siano oggi catapultati dalla sera alla mattina in contesti familiari estranei alla loro quotidianità e inadeguati per i loro specifici bisogni. Senza che ci si sia neppure preoccupati di effettuare verifiche e sopralluoghi sulle effettive possibilità di un reinserimento familiare che non può e non deve essere improvvisato e raffazzonato, giacchè deve tutelare i pazienti e garantire loro la prosecuzione ottimale del lungo percorso terapeutico che non possono interrompere. Ed è ancora più grave e inaccettabile che l’Asl, dopo aver smantellato gli altri servizi della Salute mentale si stia disimpegnando ora anche dalla prima linea dell’assistenza psichiatrica, ridotta ormai al lumicino sulla nostra isola e sulla vicina Procida.
Come Cudas Ischia esprimiamo profonda preoccupazione per quanto sta accadendo ai “pulcini sperduti” in queste ore e per l’incertezza che avvolge ancora il loro futuro. Tanto più che il 31 marzo prossimo potrebbe chiudere l’unica residenza psichiatrica accreditata, “Baia Verde”, e a quel punto i “pulcini” e gli altri malati bisognosi di assistenza specializzata rischierebbero di non avere più alcuna struttura disponibile sull’isola. Fermo restando che resta per noi improponibile ogni ipotesi di trasferimento/sradicamento in terraferma e che per la maggior parte di questi pazienti non vi sono le condizioni per un reinserimento nelle famiglie di origine, diventa assolutamente URGENTE e IMPRESCINDIBILE che l’Asl Na2 Nord provveda sull’isola alla riattivazione di una Sir e di tutti i servizi necessari a garantire tutela e assistenza sanitaria adeguata ai pazienti psichiatrici, a cominciare dai soggetti più deboli quali sono proprio gli ex “residui manicomiali”. Per quanto ci riguarda, continueremo a sollecitare con forza l’Asl e tutti gli enti interessati in questa direzione. I “PULCINI SPERDUTI” NON SI TOCCANO!!!