Riva Destra, gli operatori: «Agosto? un mese devastante per la nostra reputazione»
A seguito della chiusura del mojito gli umori degli esercenti della prestigiosa area del porto d’Ischia sottolineano il grave danno d’immagine derivato dai continui episodi di cronaca nera
“Ma giù in Riva Destra è tutto a posto? Possiamo venire?” Questa è la domanda più diffusa che la maggior parte degli esercenti di via Porto si sono sentiti ripetere a profusione dai clienti che sono soliti frequentare i bei locali che affacciano sul porto di Ischia. E come dare torto alla clientela affezionata alle taverne, ai locali dove è possibile assaporare ottimi drink e ai ristoranti che hanno pagato lo scotto, loro malgrado, di avere vicini che hanno preferito lavorare con una clientela non proprio selezionata.
Basta contare le volte che la Polizia e i Carabinieri sono stati costretti a intervenire per sedare risse e calmare gli animi per capire quanto sia stato complicato quest’anno lavorare in condizioni di ansia perenne, in un’atmosfera densa di paura. Una tale cappa di tensione che ha comportato per la maggior parte delle barche che ormeggiano in Riva decisioni drastiche: ovvero di di recarsi in altri lidi, con meno problemi. Stessa decisione presa anche da molti clienti che alla Riva Destra hanno preferito i ristoranti del centro o i locali di Ischia Ponte. Deflagrante è stata l’eco mediatica susseguita ai violenti casi di cronaca capitati sempre e soltanto in una piccola porzione di strada, prospiciente proprio al Mojito, locale che adesso rimarrà chiuso per almeno una settimana, per decisione della Questura di Napoli. Insomma, anche per le forze dell’ordine non è stato casuale che la maggior parte dei casi violenti sia capitato proprio in quel perimetro di spazio. Il locale si è concesso qualche leggerezza di troppo che ha attirato facinorosi.
Risse, coltellate, spintoni, schiaffi, gomitate con tanto di riprese sugli smartphone e condivisioni. Una marea di ragazzini, per lo più minorenni, che dopo mezzanotte arrivano nella parte finale della Riva Destra e se ne vanno via poi, a tardissima ora, barcollando. Un po’ per la musica ad alto volume, un po’, evidentemente, per l’effetto dell’alcool che da minorenni nemmeno dovrebbero toccare. Eppure è proprio ciò che avviene. Qualche esercente aggira le regole e serve da bere agli under 18, alcuni dei quali poi si recano nei giardinetti dove, complice il buio della zona, si teme possano fare anche uso di sostanze stupefacenti. Una serie di cattive abitudini, tutte al limite e oltre la legalità che mai come quest’anno ha danneggiato pesantemente chi lavora con una clientela decisamente più tranquilla che ha solo voglia di stare con i propri amici, in famiglia o dolce metà, davanti a un buon bicchiere di vino o un buon piatto di spaghetti e vongole.
Questa la cronaca di un agosto da dimenticare, un vero e proprio disastro per tutti gli esercenti della Riva Destra che con impegno e spirito di abnegazione ce la mettono tutta per mantenere alto il livello qualitativo di una luogo storico, culla del divertimento ischitano, dove già dagli anni ‘50 ci si ritrovava per un bicchiere di vino con accompagnamento musicale. L’opinione diffusa tra chi lavora in Riva è quasi matematica: buona parte di questi casi violenti nemmeno avverrebbero se ad agosto ci fosse una stretta sulla affittanze in nero, vera piaga per l’isola, e ferita aperta di un agosto che anno dopo anno diventa sempre meno vivibile per chi a Ischia viene solo per divertirsi e godere delle bellezze dell’isola.