Rimborsi Tari, Castagna chiama Schilardi
Dopo la risposta positiva del Mef, il Comune chiede alla struttura commissariale le ulteriori compensazioni del mancato gettito tributario anche in relazione agli immobili non direttamente colpiti dal sisma. In gioco la copertura del servizio di gestione dei rifiuti
Le casse comunali soffrono dei mancati introiti tributari. Il sindaco di Casamicciola, Giovan Battista Castagna, ha inviato una missiva al commissario delegato alla ricostruzione post sisma, Carlo Schilardi, proprio sul tema del mancato gettito della Tari, la tassa sui rifiuti. Il primo cittadino rivolge al prefetto la richiesta di rimborso, forte della risposta ottenuta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) il mese scorso, che prendeva atto della nota inviata dal Capricho in cui si spiegava che il Comune attende ancora una grande “fetta” di tali rimborsi, al momento non percepiti, relativi all’Imu e alla Tasu per gli anni 2018, 2019 e 2020. Il minor gettito ovviamente è causato dal patrimonio immobiliare esistente nel comune e reso inagibile o distrutto per effetto del sisma del 21 agosto 2017.
Le evidenti difficoltà finanziarie erano state fronteggiate dal Commissario Schilardi con propri decreti a valere sulla contabilità speciale, disponendo le compensazioni per gli anni 2018 (euro 586.346,789, già erogati) e 2019 (euro 645.716,75, ancora da erogare) a favore del Comune termale, inizialmente considerando solo i fabbricati colpiti dal sisma “purché distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero adottate entro il 31 dicembre 2017”. Le criticità di bilancio per le casse comunali derivavano quindi dal fatto che la compensazione operata aveva interessato soltanto gli immobili inagibili, e dal fatto che molti cittadini non hanno effettuato il pagamento, e il Comune parallelamente non può procedere ad attività esecutive o di riscossione coattiva, perché glielo impedisce l’articolo 35 del Decreto ricostruzione 109/2018. La norma infatti sospende la riscossione fino al 31 dicembre 2020, lasciando il Comune ancora più “scoperto” a causa delle ulteriori mancate entrate.
Il Ministero aveva ritenuto che i maggiori costi affrontati e le minori entrate registrate a titolo di Tari possano essere ricondotti non solo ai mancati versamenti relativi ai fabbricati distrutti od oggetto di ordinanze di sgombero, ma anche quelli derivanti dall’applicazione del citato articolo 35, che ha sospeso la notifica delle cartelle e le procedure esecutive nei confronti dei residenti del Comune, a prescindere dal requisito dell’inagibilità dell’immobile. Quindi, la compensazione può essere effettuata anche con riguardo agli immobili non colpiti direttamente dal sisma e, dunque, agibili, tenuto anche conto della necessità di coprire i costi del servizio rifiuti.
Grazie a tale presa d’atto del Ministero, Castagna ha ricordato al Commissario Schilardi l’oggettiva difficoltà di ordine finanziario, e quindi di liquidità, provocata all’ente dall’insufficiente gettito Tari. Del resto, i ristori compensativi fin qui contabilizzati riguardano esclusivamente gli immobili distrutti dal sisma. Tuttavia grazie alla nota del Mef il sindaco ha fatto presente che tale ristoro potrebbe riguardare anche il mancato gettito Tari delle restanti unità immobiliari, le cui partite non versate volontariamente, costituiscono un “vulnus” insanabile nel bilancio dell’ente. Quest’ultimo su tali posizioni non può attivare alcun procedimento di riscossione coattiva, visto che è inibito dalla legge. Insomma, da questa situazione scaturisce un altro mancato introito che si somma a quelli per gli immobili totalmente inagibili.
A causa di questo “sbilancio” delle entrate, è concreto il rischio per cui il Comune potrebbe non riuscire più ad assicurare il regolare svolgimento del servizio sia di raccolta che smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Nella sua risposta, il Mef aveva anche richiamato l’articolo 32 comma 3 il quale stabilisce che “al fine di assicurare ai Comuni la continuità nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, il Commissario straordinario è autorizzato a concedere con propri provvedimenti a valere sulla contabilità speciale un’apposita compensazione fino a un massimo di 1,5 milioni di euro, con riferimento all’anno 2018, da erogare nel 2019, e fino a un massimo di 4,5 milioni di euro annui per il biennio 2019-2020 per sopperire ai maggiori costi affrontati o alle minori entrate registrate a titolo di Tari-tributo o di Tari-corrispettivo come previsto dall’articolo 1 della legge 147-2013, rispettivamente dal comma 639 e dai commi 667-668”.
Nella missiva veniva evidenziato che dal tenore letterale della disposizione lo scopo è quello di assicurare ai Comuni individuati dall’articolo 17 del decreto, come Casamicciola, la continuità nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, visto che la gestione rifiuti costituisce attività di pubblico interesse.
Su tale base, Castagna chiede a Schilardi di mettere in atto la citata compensazione, riguardante anche gli immobili non colpiti direttamente dal sisma, tenuto conto della necessità di coprire in ogni caso il costo del servizio rifiuti, attività indifferibile per ovvi motivi. Il Comune ha comunque precisato che le somme sono da considerarsi a tutti gli effetti delle anticipazioni che andranno successivamente restituite, e messe di nuovo nella disponibilità o della contabilità commissariale o ad altre autorità di governo espressamente individuate nel provvedimento di erogazione, appena riprenderanno le attività esecutive da parte del Comune di Casamicciola, attualmente bloccate fino al 31 dicembre 2020.