Nuovo sollecito da parte della Capitaneria di Porto ai Comuni isolani. Urge l’aggiornamento dei piani di raccolta dei rifiuti. Come alcuni ricorderanno, per effetto di una nuova norma, i cinque comuni “sorgitori”, cioè quelli dotati di uno specchio di mare aperto destinato all’ancoraggio un rinnovamento dei piani, sono chiamati a tale aggiornamento e approvazione del piano di raccolta e gestione dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui di carico nei porti di rilevanza regionale, dunque nell’ambito degli scali di Ischia, Casamicciola, Forio, Lacco Ameno e Sant’Angelo. Il Tenente di Vascello Antonio Cipresso, comandante della locale Capitaneria di Porto, ha provveduto a sollecitare nuovamente i Comuni, perché intende procedere a innescare l’istruttoria per l’aggiornamento e l’approvazione. Finora, la materia relativa agli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi era regolata dal decreto legislativo 182/2003. Adesso, il nuovo decreto legislativo 197 del novembre 2021 ha abrogato tali disposizioni, recependo la direttiva dell’Unione Europea 2019/883, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019.
Il comandante Cipresso ha rinnovato alle amministrazioni la richiesta di avviare iniziative nell’ambito delle proprie competenze che possono essere implementate in sede di elaborazione del piano, il cui iter istruttorio peraltro era stato ampiamente condiviso tra i Comuni isolani. Tuttavia, vista la situazione epidemiologica che rende a dir poco difficoltosa l’organizzazione di tavoli di riunione, e in attesa dei prossimi incontri sul tema, la Capitaneria ha nuovamente inviato insieme alla nota anche i piani rifiuti in questione, allo scopo di consentire le opportune valutazioni, osservazioni e considerazioni, anche per quel che riguarda i dati statistici su cui si era basata la prima elaborazione, anche se, secondo i dati in possesso della Capitaneria, l’andamento dei traffici non sembra aver subìto significative variazioni negli anni intercorsi dall’approvazione del piano, risalente al 2014. Adesso tocca dunque ai Comuni la prossima mossa: il nuovo decreto all’articolo 5 indica le procedure per la redazione del nuovo piano, il cui iter istruttorio dovrà concludersi entro dodici mesi dall’entrata in vigore del decreto.