E’ riemerso dai fondali del mare di Casamicciola Terme lo spumante cullato per 27 mesi dalle acque che bagnano la costa nord dell’isola d’Ischia. «Spumante Metodo Classico Ischia Bianco Dop affinato sottomarino per 27 mesi sul fondale marino di Casamicciola Terme» ha commentato dalla Tommasone Vini d’Ischia che ha curato il progetto. Il pregiato nettare era stato inabissato in speciali casse e contenitori realizzati ad hoc nell’ottobre del 2021. Torna in superficie in questo caldo aprile 2024. Ora non resta che scoprire ed assaggiare i frutti di questa innovativa produzione made in Ischia. Viene cosi restituitodalle acque lo spumavate cullato dal mare di Casamicciola che in questi anni ha custodito ed impreziosito un tesoro nascosto. Il nettare inabissato nel 2021 è maturato per 27 mesi sui fondali delle acque a largo dell’isola d’Ischia andrà ad impreziosire le cantine della azienda Tommasone vini. La posa della prima cantina subacquea campana, tra le prime in Italia e nel mondo a 35 metri due gabbie e 530 bottiglie di Ischia bianco DOP di origine controllata, metodo tradizionale classico, ottenuto da uve di Biancolella e Forastera.La produzione è della vendemmia di uve Biancolella e Forastera 2020. Produzione DOP di origine controllata. Solo ad agosto 2021 il vino ha ottenuto la presa di spuma e così la cosiddetta bolla. C’è inoltre l’esperimento “otriin terracotta”per l’edizione limitata da 12anfore. Atteso il test del prodottoconlesuebollicinecullate dagli abissi:
La pressione influenza positivamente il vino e l’acqua gli dona un aroma salmastro e salato.
Saranno pronte per i raffinati estimatori che vorranno provare l’ebrezza di un nettare che conserva la forza delle onde ed il ricordo dellecorrenti che l’ hanno cullato? La pressione avrà influenzato positivamente il vino e l’acqua gli donerà un aroma salmastro e salato? E chissà se quando stapperemo le prime bottiglie potremo sentire davvero la forza delle onde… Conservare le bottiglie sul fondo marino invece che in cantina, sostengono alcuni produttori vinicoli, offre condizioni migliori per invecchiare il vino e porta a dei risultati molto interessanti, mantenendo inalterate le caratteristiche organolettiche. L’idea e la produzione ischitana è partita da Lucia Monti di Antonio, italo-tedesca, erede di una famiglia di produttori di vino da ben cinque generazioni, che, dopo aver ottenuto la concessione di una piccola area marina di 10 mq,dall’allora sindaco Giovan Battista Castagna , partecipò personalmente alla cerimonia di inabbissamento finalizzato grazie al lavoro dei tecnici Francesco Monti e la testa dura di Guarracino con la sua Polluce. Lo ricordiamo, per quanto possa suonare strano, i vini vengono invecchiano sul fondo del mare in varie parti del mondo, tra cui Francia, Spagna, Italia, Grecia, Stati Uniti, Cile, Sudafrica, Australia e così via.