In ricordo di Antonia, volata via ad appena quindici anni
Sono trascorsi due anni da quel giorno in cui la piccola Antonia Spedicati, a soli 15 anni, è volata in cielo in seguito ad una terribile malattia, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di quanti l’hanno conosciuta ed amata. Era domenica 19 aprile 2015 quando Antonia viene improvvisamente colpita da una febbre alta. Poteva sembrare un semplice malanno di stagione ma in realtà così non era affatto. Durante la notte i sintomi della febbre peggiorano a vista d’occhio tanto che Antonia comincia ad avere convulsioni e diventa necessario un ricovero urgente all’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. I medici capiscono che si tratta di qualcosa di estremamente grave e ne dispongono l’immediato trasferimento in elicottero in una struttura più attrezzata in terraferma. La ragazza giunge all’ospedale Cotugno di Napoli e viene ricoverata nel reparto di rianimazione. Da questo momento inizia la dura battaglia che la piccola grande Antonia intraprende per continuare a vivere. Cominciano quelli che vengono comunemente definiti i cosiddetti “Quaranta giorni di Antonia” in ospedale durante i quali è quasi sempre in coma farmacologico.
I medici, gli infermieri ed il personale sanitario accudiscono con straordinario amore la ragazza. Tutti restano profondamente colpiti da questa ragazza. I familiari e gli amici possono visitarla semplicemente guardandola attraverso una finestra da una balconata esterna al reparto soltanto per due ore al giorno. Sono giorni questi molto difficili dove si prega, si spera, si incoraggia Antonia a lottare. In questo periodo tanti fanno visita alla piccola e si stringono con immenso affetto a papà Ciro, mamma Monica, al fratellino Giacomo ed alla piccola Valeria. Era evidente fin dalle primissime fasi che la malattia di Antonia stava generando un qualcosa di straordinario che ancora oggi persiste. Tutti si uniscono nel nome di Antonia. A detta di tanti era una ragazza solare che amava la semplicità della vita di tutti i giorni. Non si arrendeva mai davanti a qualsiasi tipo di difficoltà. Nonostante la sua giovanissima età mostrava una maturità fuori dal comune; donava sempre gioia e pace a quanti incontrava. Era sempre desiderosa, in famiglia, a scuola, in parrocchia ed ovunque si trovasse, di aiutare chi era in difficoltà.
Nel cuore e nella mente di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerla il suo sorriso è ancora oggi vivo e presente più che mai. Poi quel 2 giugno e quella tremenda notizia che nessuno si sarebbe aspettato. Il cuore di Antonia cessa di battere e lascia tutti nello sconforto. Riecheggiarono verso le 16, a due ore esatte dalla sua morte, le campane della chiesa parrocchiale di Fiaiano, quella che per lei era la seconda casa, che annunciavano la triste notizia raggiungendo le abitazioni di tutti nella contrada baranese. Da quel momento si danno vita a tante manifestazioni molto belle che, pur nella loro semplicità, testimoniano come Antonia sia viva e presente più che mai. Ricordiamo le due brillanti edizioni del Concorso canoro “Una Voce per Antonia”, l’intitolazione a lei del nuovo Centro Parrocchiale a Fiaiano, i momenti conviviali, tutto per onorare al meglio la sua memoria e per permettere a tanti di conoscere la sua vita.
Venerdì 2 giugno, in occasione del secondo anniversario della sua partenza per il cielo, è stata celebrata una Messa in suo suffragio nella chiesa parrocchiale. Tanti giovani, bambini ed adulti hanno desiderato ancora una volta stringersi alla famiglia Spedicati partecipando alla celebrazione dai caratteri molto sobri. Al termine della liturgia le ragazze della IV B del Liceo delle Scienze Umane, la classe di Antonia, all’esterno della chiesa ha lanciato in aria palloncini colorati contenenti frasi scritte per Antonia. E’ stato un gesto bello ed emozionante, fatto con straordinaria semplicità da queste ragazze che porteranno sempre nel loro cuore Antonia, al quale ha fatto seguito un momento conviviale e di intrattenimento nei locali parrocchiali organizzato con amore e passione da alcuni ragazzi del gruppo giovani della parrocchia. Il tutto nel nome di Antonia.
Giuseppe Galano