Immaginare il futuro. La dirigente scolastica dell’IC “Vincenzo Mennella” Prof.ssa Assunta Barbieri vuole proseguire sulla strada dell’innovazione e della modernità. Superando, con la grinta che la contraddistingue, gli scogli inevitabili di inizio anno scolastico (gli spazi, le assunzioni) ma proiettando sempre più la scuola di Lacco Ameno in contesti aperti e in dinamiche di scambio extra-territoriali. Anche europei. Per restare al passo (e in sintonia) con una società in movimento che, nel frattempo, cambia velocemente e radicalmente. Nel frattempo, due nuovi appuntamenti dal forte valore simbolico: la partecipazione alla cerimonia nazionale di di inaugurazione del nuovo anno scolastico con il Presidente della Repubblica atterella e il convegno sulle realtà scolastiche delle isole minori. Il Golfo ha incontrato la preside nel suo ufficio a Villa Arbusto.
Plessi, organico, iscritti. Che quadro presenta l’IC ‘Vincenzo Mennella’ a pochi giorni dalle prime lezioni?
Un quadro positivo, anche se viviamo una situazione di leggerissima sofferenza di spazi. Confidavamo, in verità, nella disponibilità di un altro piano nel Plesso di Via Provinciale Fango, che attualmente condividiamo con il biennio del Liceo Scientifico. D’altro canto, le trattative per l’acquisizione, da parte della Città Metropolitana, di un altro piano nel Liceo di Via delle Ginestre, a Ischia, erano a buon punto (c’è volontà politica e la disponibilità economica per farlo), oltre a rappresentare un soluzione ideale e coerente per tutti. Ci sono state delle lungaggini, per cui la coabitazione continua e dobbiamo trovare una soluzione per una sola classe. Va detto che nella sede del liceo scientifico a Lacco Ameno gli spazi sono davvero esigui. Non posso e non voglio collocare in tali spazi classi troppo numerose. Con il Comune stiamo cercando altre strutture, anche in previsione di quello che dovrebbe accadere l’anno prossimo, quando saranno interessati dai lavori di completo adeguamento sismico e di sicurezza sia il plesso della Fundera sia altre realtà. In ogni caso, sfruttando una rotazione su sei giorni anziché cinque, garantisco che tutti i miei studenti andranno a scuola e avranno la loro classe. Quando si prospetteranno ulteriori alternative, non solo ritorneranno tutti fino al venerdì, ma potrò accogliere anche la sezione Primavera (fino a 2 anni e mezzo), al momento sospesa, in modo che tutto il segmento educativo da 0 a 6 anni sia concentrato al plesso di Via Pannella. Rassicuro perciò tutta la mia comunità che, in ogni caso, anche a breve termine, tutti gli iscritti troveranno adeguata sistemazione.
E per quanto riguarda l’organico?
E’ aumentato, avendo due classi in più. Alla scuola dell’infanzia l’organico è completamente coperto, compreso quello di sostegno. Alla primaria manca un docente di disciplina comune e qualche unità di sostegno. Per le classi della scuola secondaria c’è qualche unità scoperta in più, ma stiamo procedendo con le nomine e quindi, entro la prossima settimana, dovremmo avere l’organico al completo. Qualche problema persiste per il personale non docente: ho chiesto delle unità in più sia come collaboratori scolastici, sia come collaboratori amministrativi. Me li hanno assicurati in quanto scuola terremotata. L’emergenza sisma non è finita.
Come sono i rapporti con l’amministrazione di Lacco Ameno?
Ottimi. Sin dal mio insediamento esiste un proficuo rapporto di collaborazione con il sindaco Giacomo Pascale, con l’assessore Cecilia Prota, con Salvatore Castagna, con la delegata alla scuola Lucrezia Galano. E’ una squadra estremamente efficiente, sensibile e attenta. Anzi, colgo l’occasione per ringraziare tutti e in particolare Castagna che, da persona concreta quale è, si è sempre speso prima persona ogni volta che ce ne è stato bisogno. In questi anni ha sempre puntualmente verificato e controllato lo stato dei lavori e anche in questi giorni è al nostro fianco per assicurarsi che ogni plesso e agni aula sia dotata di tutto ciò che occorre per una normale attività didattica. Dalle lavagne ai banchi, dai condizionatori a tutto il resto. Stiamo procedendo a svuotare anche il plesso Principe di Piemonte.
Quale futuro per la sede storica della scuola di Lacco Ameno, dove hanno studiato intere generazioni di cittadini lacchesi?
Principe di Piemonte è nata come scuola e mi auguro vivamente che rimanga una scuola. In questi giorni stanno partendo le gare di affidamento per i lavori da fare per riparare i danni del terremoto. Spero che il plesso possa essere pronto già per l’inizio del prossimo anno scolastico: questo consentirebbe di trasferire la nostra comunità nella sua sede storica e far partire i lavori negli altri plessi. Una volta perfezionato l’acquisto della struttura a via Pannella, ad esempio, il piano seminterrato verrebbe completamente recuperato. Spazi per la mensa, ma anche per la sezione Primavera con lettini e ogni dotazione all’avanguardia. Vogliamo tutti che diventi un pezzo di eccellenza dell’offerta scolastica di Lacco Ameno e dell’isola. Il nostro fiore all’occhiello.
Riaprire Principe di Piemonte, acquistare l’edificio in Via Pannella, ottenere la piena disponibilità dell’ex Liceo, ripensare a un restyle per il plesso Fundera. E’ un disegno molto ambizioso, coraggioso per certi versi. Non teme che possa arenarsi di fronte alle incognite delle prossime elezioni amministrative (primavera 2020)?
No. Penso che nella vicenda politica di ogni amministrazione, di qualsiasi colore e orientamento, il primo posto debba sempre occuparlo il futuro del paese e della comunità. Quindi la scuola, i ragazzi, le giovani generazioni. Sono certa che, chiunque vincerà le prossime elezioni, metterà la scuola al primo posto. Come del resto ha fatto in questi anni anche l’attuale sindaco Giacomo Pascale. Dal primo giorno dell’emergenza sisma, la scuola di Lacco Ameno è sempre stata al primo posto. Lo ha dimostrato in ogni momento e in ogni occasione. Oggi, pur operando in un comune ancora in piena emergenza, l’Istituto comprensivo “Vincenzo Mennella” offre a tutti i suoi studenti alte condizioni di vivibilità, istruzione e ambienti. Grazie anche all’impegno e a scelte intelligenti, coraggiose, portate avanti con rara determinazione da tutta l’amministrazione guidata da Pascale.
In alcune scuole del Cilento niente più merendine preconfezionate. Anche il neoministro Fioramonti sembra trovarsi sulla stessa lunghezza d’onda.
Non mi sembra una cattiva idea. Da sempre sono contraria alle merendine, altamente inquinanti con tutti quegli involucri. Immaginate quanti rifiuti produciamo. La scuola non dovrebbe farlo, anzi dovrebbe dare l’esempio insegnando alle nuove generazioni come evitarle. Da tempo lavoriamo con i nostri studenti per una conoscenza approfondita del territorio e della sua salvaguardia, della sostenibilità ambientale e di una nutrizione sana. Ero attenta a queste tematiche già prima di dirigente e sono sempre più convinta che la sensibilità delle nuove generazioni sia diversa dalla nostra. L’anno scorso abbiamo studiato la preparazione della pizza e del pane e i bambini della scuola primaria hanno visitato un panificio dove hanno perfino imparato a impastare.
Lorenzo Fioramonti è il nuovo Ministro dell’Istruzione: cosa gli chiederebbe se lo incontrasse?
Tante cose. Prima di tutto di occuparsi seriamente di edilizia scolastica. Investendo soldi. I nostri studenti hanno bisogno di frequentare delle scuole che siano vere scuole, non altri spazi arrangiati come scuole. L’Italia è un territorio sismico e con un alto rischio idrogeologico, non possiamo pensare di mandare i nostri figli in scuole che non siano assolutamente sicure. Tutte devono esserlo, come ogni struttura pubblica. Cosa sarebbe successo se l’ultimo terremoto che ha colpito l’isola d’Ischia fosse avvenuto alle nove di mattina del 21 settembre anziché in una serata di agosto? Come mai le scuole del nostro territorio, o almeno quelle dei comuni investiti maggiormente dal sisma, sono risultate quasi tutte inagibili o danneggiate? E’ una cosa inaccettabile. Ma c’è un’altra cosa che chiederei al ministro…
Quale?
Fondi per una maggiore mobilità europea, sia dei docenti, sia del personale non docente e naturalmente degli studenti. Una sorta di Erasmus già dalle scuole medie, se non prima. Bisogna incentivare la possibilità a quanti più individui di potersi confrontare con i sistemi scolastici di altri paesi. Capire quali sono i nostri punti di forza e i punti di debolezza. Abbiamo vissuto in passato diverse esperienze, e posso anticiparle che è stato appena approvato un nuovo progetto Erasmus ancora più ambizioso e ampio, di durata biennale, focalizzato sul dramma della dispersione scolastica. È un progetto a cui tengo molto perché vede coinvolte più alunni e persone.
L’IC “Vincenzo Mennella” è una scuola europeista?
E’ una scuola italiana profondamente calata e attenta al contesto europeo. Vorrei che l’idea di un’ Europa dei popoli arrivasse anche agli studenti più piccoli. E’ il mondo dove diventeranno adulti.
Riuscirà mai a parlarne con il neoministro
Intanto siamo stati invitati a L’Aquila alla cerimonia nazionale di inaugurazione del nuovo anno scolastico con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e appunto il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti. La delegazione isolana prevede anche la partecipazione dell’IC Ibsen di Casamicciola e del Circolo Didattico Forio 1. Noi del Mennella saremo in 5: la sottoscritta, la vicaria e tre dei nostri migliori studenti della secondaria, selezionati ognuno per ogni sezione. Siamo molto orgogliosi ed emozionati di condividere il palco con altri mille alunni di 350 istituti di tutta Italia e numerose personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport.
Che novità ci sono per l’Indirizzo musicale?
Proseguiamo nella direzione che in questi anni ci ha portato a raggiungere traguardi che vanno aldilà di ogni ambizione. La musica è sempre stata importante e vorrei che lo diventasse anche nell’età dell’infanzia. Di certo sarà presente alla primaria. Per il resto, cosa posso aggiungere? L’anno scorso è stato straordinario. Abbiamo individuato validissimi elementi anche nella prima classe del nuovo anno e sono certa che vivremo esperienze fantastiche. Nei prossimi mesi non mancheranno grosse sorprese.
Tra pochi giorni le scuole delle isole minori si incontreranno a Lipari. Quale sarà il contributo del “V. Mennella”?
C’è poco da fare: le scuole delle isole minori hanno dei problemi oggettivi e specifici. Anzitutto non riusciamo ad avere le stesse opportunità che hanno in terraferma. Dobbiamo guadagnarcele con le unghie. E poi c’è la questione del pendolarismo. Abbiamo bisogno di professionalità, molte scuole hanno il 50% del corpo docente che è pendolare. La gente che viaggia vive inevitabilmente delle problematiche diverse. Un esempio: come fa un insegnate che arriva da Procida a essere presente a scuola alle otto del mattino se il primo traghetto di collegamento parte alle 7 e 25? E’ un problema che riguarda tutti: docenti, dirigenti scolastici, personale non docente. Magari si potrebbe pensare a delle diarie, a un benefit, ad aiuti per rendere più stabile la presenza sul territorio. Per non parlare di come rimodulare orari e mezzi del trasporto pubblico marittimo (e non solo). Sono tutte problematiche importanti.
Le isole di Ischia e Procida hanno tre nuove dirigenti scolastiche: Giuseppina Josette Blanx al Circolo Didattico Ischia 1; Giovanna Battista Costagliola all’Istituto Ibsen di Casamicciola; Rossella Salzano all’Istituto comprensivo Capraro di Procida.
Le ho conosciute tutte. Tre presidi in gamba, con un vissuto personale ed esperienze professionali importanti. Le ho incontrate anche di recente, mi sono parse piene di entusiasmo, con la voglia di restare a Ischia e lavorare bene. E’ fondamentale entrare nella vita quotidiana dell’isola, che non è la terraferma ma un piccolo mondo pieno di sorprese che bisogna abbracciare. Le scuole hanno voglia di una guida convinta, il corpo docente e le famiglie rispondono sempre positivamente. Cosa posso suggerire? Di ascoltare sempre tutti, cercare di conoscere profondamente il territorio e le cose verranno da sé.