“Restart from the Future” il quinto mockumentary del ciclo “Ventidue”
L’iniziativa è dedicata ai progetti di comunità di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022, prossima pubblicazione il 22 settembre
Ripensare la città a partire dai bambini, dalle loro visioni, dai loro desideri. Urbanistica come elemento innato della nostra percezione del Bello. Del Bello salvifico. È la linea sottile e luminosa lungo la quale cammina il progetto “Restart from the Future”, protagonista del quinto mockumentary del ciclo “Ventidue”, il racconto collettivo a cura di Nuvola TV e Procida TV dedicato alle proposte culturali e sociali nate dal basso, promosse dal Comune di Procida e inserite nel programma di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022. Girato nei locali della discoteca isolana 404 Not Found, il documentario di narrazione verrà diffuso in rete giovedì 22 settembre alle ore 20:22 sul canale youtube della televisione locale (@procidatv). Le successive pubblicazioni proseguiranno fino alla fine dell’anno, con cadenza fissa, il giorno 22 di ogni mese.
Si ispira e muove i passi all’omonimo progetto ideato dalla Farm Cultural Park, il centro culturale fondato nel 2010 a Favara (Agrigento), per trasformare la città in via di spopolamento attraverso interventi di recupero urbano e iniziative culturali ed economiche, in grado di coinvolgere i cittadini di ogni età e provenienza – immigrati compresi – e di generare l’indotto iniziale necessario, per attirare artisti e urbanisti da tutto il mondo e a far tornare a casa i giovani, emigrati altrove. Energie rinnovabili, nuove forme architettoniche e umane, riscoperta del passato miceneo, recupero di luoghi “bullizzati” dalla cementificazione e dall’abbandono sono solo alcuni dei temi sviluppati dai bambini e dai ragazzi dell’isola insieme ai progettisti Mario Cucinella e Marco Imperadori – ricercatore del Politecnico di Milano – agli studi OFL Architecture e LAPS Architecture, al collettivo Analogique e al Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo, diretto da Maurizio Carta. A dar voce ai protagonisti di questa esperienza, nei panni di un padre conquistato dalle idee dei propri figli, è Marco Landola 39 anni, procidano, laureato in Sociologia della Comunicazione e dei Media, con una tesi sulla lingua napoletana nel teatro e attore professionista che ha mosso i suoi primi passi artistici nelle filodrammatiche dell’isola. «Mi è piaciuto il testo e condivido le finalità del progetto» dice Marco che l’11 ottobre debutterà al Teatro Quirino di Roma con lo spettacolo “Il caso Tandoy” diretto da Michele Guardì, con Gianluca Guidi. La tournée proseguirà dal 19 ottobre al 13 novembre in Sicilia.