Regno di Nettuno, recuperati rifiuti di pesca nella Secca della Catena
Al limite della zona A dell’area marina protetta, operazione congiunta di guardia costiera e staff dell’ente parco: i resti di un FAD, attrezzatura dei pescatori di frodo, saranno ora smaltiti
Un’operazione congiunta tra area marina protetta Regno di Nettuno e guardia costiera di Ischia ha portato al recupero, ai limiti della zona A del Parco, in prossimità della Secca della Catena, tra le isole di Ischia e Procida, dei resti di un cosiddetto FAD, attrezzatura irregolare utilizzata dai pescatori di frodo per attività di pesca illegale.
Si tratta di vere e proprie trappole realizzate con filo di polipropilene ancorato al fondo e foglie di palma e taniche di plastica in superficie, per attirare grandi quantità di pesce.
Il materiale continuava ad avere un impatto sugli ecosistemi e costituiva un rischio potenziale per la navigazione: portato a terra, sarà ora correttamente smaltito.
“Ancora una volta agiamo in sinergia con la guardia costiera, recependo preziose segnalazioni anche dai cittadini, per salvaguardare sicurezza e biodiversità nel nostro mare”, sottolinea Antonino Miccio, direttore del Regno di Nettuno.