L’ex Ospizio Termale del Pio Monte della Misericordia, abbandonato da oltre mezzo secolo alla totale distruzione, è soltanto la punta dell’ iceberg di un diffuso degrado immobiliare che ha colpito Casamicciola fra terremoti ricorrenti e alluvioni che ne hanno cancellato perfino ogni identità storica e urbanistica. Le Sorgive del Pio Monte della Misericordia, a Piazza Bagni, sono un esempio tangibile di questa dissoluzione epocale resa possibile da un Ente Morale che ha abdicato da tempo a quei doveri statutari che affondano le radici nel XVII secolo. L’Edificio ottocentesco, costruito per ospitare i servizi tecnologici, le sorgive di acqua termale e i fanghi in maturazione, è in completo disfacimento, cancellato dalla toponomastica cittadina insieme al prezioso portale seicentesco puntellato alla meglio e prossimo al crollo per mancanza di restauri conservativi.
Passare in rassegna tanto sfacelo, è come ricevere un colpo al cuore per quelli che vivono ancora nel ricordo di una Cittadina termale e turistica di fama internazionale. La bellissima Villa Mele dal sapore Liberty, convertita in albergo Savoia agli inizi del Novecento (vi fu ospite, fra altri personaggi illustri, Pier Paolo Pasolini), è chiusa e disabitata; condannata dai nuovi proprietari ad una esistenza anonima e impropria dopo i fasti di una residenza storica costruita dal famoso impresario teatrale Barbaja Nel Corso dell’Ottocento. Egual sorte è toccata alla “Villa Sauvè”, alla Sentinella, che rievoca la stagione della Belle Epoque, con l’ immenso parco fiorito e il colonnato pompeiano relegati in un miserevole oblìo!
Sempre alla Sentinella, il glorioso ex Osservatorio Geofisico, fondato dal triestino Giulio Grablovitz e successivamente diretto dal prof. Cristofaro Mennella, , dopo ben tre restauri conservativi e un serie di controversie giudiziarie, ha definitivamente chiuso i battenti, sebbene vi sia in predicato un ulteriore intervento di “ristrutturazione” milionario in assenza di destinazione scientifica e culturale!
Miglior sorte non è toccata alla storica casa natale del medico Giuseppe Mennella, in via Principessa Margherita, trasformata nel 2004 e destinata a “Centro per l’Impiego” dalla Provincia di Napoli. Trasferito alla proprietà regionale e dismessa la destinazione, l’immobile è stato chiuso e abbandonato ad un fatale destino comune ad altre proprietà pubbliche di cui non si riesce a gestirne l’uso. Questa casa, priva di interesse architettonico e dall’aspetto alquanto modesto, in realtà fu la residenza “storica” del medico Giuseppe Mennella, ricercatore di storia patria e meticoloso raccoglitore di libri, stampe, documenti che riguardano l’isola d’Ischia. Una Biblioteca costruita nel corso di una intera esistenza dedicata alla sua terra natale e alle vicende che hanno caratterizzato i multiformi aspetti etnografici, archeologici, sociali e politici dell’Isola Verde. Il dottore Mennella non ebbe figli, ma adottò una pittrice russa riparata in Italia; Lilian von Radloff, che ereditò la casa e stipulò un vitalizio con la signora Angelina Di Scala per poter sopravvivere. Anche la Biblioteca multidisciplinare fu posta in vendita per 900.000 lire agli inizi degli anni Cinquanta. Il Comune non volle avvalersi del diritto di prelazione perché non disponeva di fondi adeguati. Il sindaco Raffaele Monti rifiutò l’offerta – e fece bene- perché salvò (inconsapevolmente) dalla dispersione un patrimonio storico-culturale di immenso valore per la nostra Isola, così come poi avvenne per i libri, i documenti, l’archivio e la stemma di Casamicciola, colpevolmente abbandonati in uno scantinato dall’allora sindaco Nicolino Barbieri!
Per la storia va ricordato che un “signore” di grande sensibilità e con notevoli disponibilità economiche, il duca Fulceri Camerini, proprietario della “Pagoda” di Ischia e fondatore, insieme al figlio, del Parco Termale Negombo di Lacco Ameno, acquistò la Biblioteca, che oggi si può consultare, e la trasportò nella degna sede della Villa padronale, alla “Pagoda”.
Giuseppe Mazzella ha dedicato ai due argomenti (La Biblioteca Mennella e la Casa del medico) due ampi resoconti rievocativi, ripercorrendo le tappe della vita di un personaggio singolare, del tutto dimenticato, forse per i trascorsi politici legati al Ventennio e per le frequentazioni con i famosi “tre dottori” (Iaccarino, Fraticelli e De Luise) che godevano cattiva fama di essere i Padroni del paese insieme al podestà Antonio Vittorio Conte! Ricordare peraltro il dottor Giuseppe Mennella per la sua paziente fatica durata tutta la vita, si rivelerebbe di grande utilità per la storiografia locale e per un “Percorso della Memoria” riservato non soltanto ai cittadini di Casamicciola e agli studiosi in generale, ma anche per i turisti di un certo spessore, che amano visitare i luoghi della Cultura e dell’arte. Lo stabile, completamente restaurato a spese della Provincia, con modesti interventi di adattamento potrebbe ospitare un Centro di Documentazione del Comune di Casamicciola Terme, raccogliendo il ricco patrimonio bibliografico in possesso di storici, ricercatori, scrittori e giornalisti isolani.
Tornando alle proprietà comunali abbandonate non va trascurato un particolare settore che riguarda i beni sottratti alla malavita e affidati al Comune di Casamicciola. Due immobili in particolare meritano attenzione, trattandosi di edifici con incerta destinazione (?) ubicati nell’incantevole cornice del Monte Tabor ( a pochi passi dal campo sportivo). Con opportuni lavori questi immobili potrebbero essere destinati a famiglie “terremotate” o a quei nuclei sgomberati in seguito all’evento franoso del Celario. Ma il piatto forte di questa carrellata urbanistica è costituito da due residenze storiche di Casamicciola, site in via Principessa Margherita, che hanno assolto per molti decenni all’encomiabile funzione di “Opere Sociali” senza scopo di lucro. Trattasi della Villa La Camera e della Villa Iaccarino, ambedue donate dai rispettivi proprietari senza eredi alla Congregazione delle Suore di “Santa Teresa del Bambino Gesù”, con Sede in Qualiano. Francesco la Camera, un commissario di Bordo della Compagnia di Navigazione “Italia”, trasferitosi a Casamicciola insieme a due sorelle nubili in seguito al terremoto di Messina, costruì la bella villa Liberty che fu poi donata alle Suore con la clausola di destinazione a “Opera Sociale” no profit. La pia istituzione funzionò per parecchi decenni come Educandato per orfane e Scuola Materna, poi -come un fulmine a ciel sereno- con il terremoto del 2017 smobilitò e chiuse i battenti. L’immobile non fu colpito dal sisma per cui si rivelò incomprensibile il fuggi fuggi delle suore e la cessazione dell’opera sociale!
Lo stesso discorso va fatto per Villa Iaccarico, la residenza storica del medico termale, amico intimo del podestà e pezzo grosso del fascismo locale; anche lui senza eredi e con il bernoccolo delle donazioni agli ordini religiosi. In questo edificio funzionò perfino il Municipio di Casamicciola e una Scuola di Taglio e Cucito per ragazze orfane e indigenti. Poi la improvvisa…sparizione -insalutate ospiti- delle suore e la chiusura motivata da leggeri danni del sisma ai muri di recinzione del giardino. Gratta, gratta e le verità nascoste sono infine venute a galla con la loro dirompente storia di ordinaria “follia”! I due cespiti, vincolati da atti notarili di donazione per opere sociali, sono stati… venduti a un danaroso signore napoletano che ha in animo di restaurarli e destinarli a private abitazioni! Sembra che sulla stessa lunghezza d’onda si siano mossi i Padri di don Orione, per la Villa Joseph e “quelli” di Villa Mercede, a Fontana!
Abbiamo raccontato queste storielle paesane per quelli che imprecano soltanto contro le forze avverse della Natura, “dimenticando” i malanni creati dagli uomini. Altro che sollevazione popolare (che non c’è mai stata!) Qua occorre interessare la Magistratura , come avvenne per i noti (mis) fatti perpetrati nell’asilo delle suore della Provvidenza, alla Marina di Casamicciola! E con queste indicazioni salutiamo i volenterosi che vorranno seguirci. Alla prossima.