Assalto notturno all’hub vaccinale. Non è il titolo di un film di John Carpenter, ma ciò che accade in questi giorni presso il Palazzetto dello Sport a Ischia, dove si è scatenata una vera e propria caccia notturna per entrare nella lista dei cinquecento che possono ricevere la somministrazione della dose di vaccino. Cinquecento è il limite massimo giornaliero, e per riuscire ad “aggiudicarsi” la dose, moltissime persone si sono recate a notte fonda ai cancelli del palazzetto per “prendere il posto”. Ma siccome teoricamente l’hub avrebbe aperto molte ore dopo, cioè alle 9.00, ecco che i presenti si sono organizzati raccogliendo i nominativi su un foglietto, che gli addetti si sono visti consegnare al loro arrivo, intorno alle 7.00. Un “sistema” che ha tagliato completamente fuori tutti i cittadini arrivati tra le 7.00 e le 9.00.
Una folla si è infatti radunata all’ingresso dell’hub credendo di vedersi assegnare il “numerino” che stabilisce in quale fascia oraria, tra mattina e pomeriggio, si può ricevere la somministrazione, ma gli addetti della Protezione civile hanno avuto un bel daffare a spiegare che nonostante l’anticipo sull’orario di apertura i numeri erano già tutti esauriti da tempo, anzi nottetempo. Comprensibili dunque lo sconcerto e la rabbia di centinaia di cittadini arrivati da ogni parte dell’isola alle prime ore del mattino, e rimasti con un palmo di naso. Il fenomeno si è ripetuto sia lunedì che martedì: alcuni tra i presenti hanno raccontato che già a partire dalle 3.00 di notte si era radunata una folla di avventori pronti a “iscriversi” sull’improvvisato foglio “ufficioso” della fila per ottenere il relativo numero. Un orario proibitivo per molti, incompatibile con le esigenze personali e lavorative, che di fatto impedisce di accedere alla somministrazione. Viene quindi spontaneo pensare a quanto sarebbe stato più agevole predisporre la possibilità di prenotarsi on line, in maniera tale da vedersi assegnato giorno, fascia oraria e numero, evitando le resse e soprattutto questo espediente “notturno” per accaparrarsi una delle dosi giornaliere. Con tutta probabilità, la “corsa alla dose” si spiega anche con il possibile obbligo vaccinale che il governo intende stabilire, forse a giorni, per tutti coloro che lavorano: una prospettiva che ha indotto moltissimi, finora indecisi o “distratti” dal periodo festivo, a farsi somministrare la dose vaccinale, a tutti i costi, compreso quello di un lungo appostamento notturno. Restano le tensioni fra tutti coloro che sono stati di fatto esclusi dalla possibilità di somministrazione, molti dei quali si sono interrogati sulla legalità di questa prassi, visto che l’hub apre alle 9.00 e prima di quell’ora ufficialmente non esiste nessun sistema di distribuzione dei “numerini” né di assegnazione dei posti in fila. Sarebbe più comprensibile ed equo predisporre, proprio in prossimità delle ore 9.00, un distributore di tagliandi, anche se c’è sempre il pericolo dei non pochi incivili che tendono a ritirare più tagliandi, spesso vanificando la funzione di tale strumento.
Prima dell’alba si raccolgono i nominativi su un foglio, che viene poi consegnato agli addetti della struttura. In tal modo già due ore prima dell’apertura ufficiale dell’hub non c’è più posto per coloro che arrivano senza conoscere questa anticipata “procedura notturna”
A questo punto, in assenza di soluzioni pratiche da parte delle istituzioni, e prima che la situazione possa degenerare, è sperabile che la “ressa” registrata in questi giorni vada rapidamente scemando con il procedere delle somministrazioni, e che parimenti venga meno questa inveterata strategia del foglietto di prenotazione notturno, capace di far andare di traverso la giornata a centinaia di cittadini.
Disagi che si aggiungono a quelli che abbiamo illustrato ieri su queste colonne, sintomo di una insufficiente preparazione, a livello locale ma anche nazionale, nel fronteggiare le conseguenze dirette e indirette dell’impennata di contagi da covid-19 che sull’isola ha già raggiunto numeri preoccupanti. In ogni caso, anche coloro che riescono a ottenere un posto in fila per la somministrazione devono sopportare tempi più lunghi rispetto a quelli che mediamente si registravano durante la prima grande campagna vaccinale partita in primavera: all’epoca il personale all’interno del Palazzetto era decisamente più numeroso, mentre adesso appare sottodimensionato alle necessità di questa “ondata” di aspiranti alla dose di richiamo. Una circostanza che allunga prevedibilmente i tempi di attesa. Fra l’altro la stessa struttura che ospita l’hub per sua natura tende a esaltare le temperature esterne, dunque il freddo di questi giorni si riverbera all’interno, dove i prenotati attendono il turno per la puntura. Non dimentichiamo che a fine novembre la tensostruttura dovette chiudere per alcuni giorni a causa di copiose infiltrazioni di acqua, provocando così la sospensione temporanea delle operazioni di vaccinazione.