PROMOZIONE Procida, Crisano: «Ho 20 anni con 32 di esperienza»
Il dg biancorosso spegne, oggi, le sue ben 52 candeline insieme agli amici di sempre ma soprattutto insieme a quei colori che da sempre glia appartengono e per i quali sogna un grande futuro: «Vorrei portare questa squadra in serie D»
Cinquantadue anni e un sogno nel cassetto: portare il Procida in serie D. Per molti un azzardo, per altri uno dei tanti obiettivi “folli” del dg, fatto sta che, il direttore generale Nicola Crisano, non è certo nuovo a questi grandi traguardi e obiettivi.
Cresciuto tra pane e calcio come si suole dire, pur avendo intrapreso una propria attività imprenditoriale, non è poi riuscito a rimanere così a lungo lontano da quello che è il rettangolo verde. Una passione che gli scorre nelle vene e che ha sempre condiviso col cugino “fraterno” Ciro Ferrara, che del calcio invece ne ha fatta la sua professione oltre che passione e che ancora oggi li vede fianco a fianco, nella vita di tutti i giorni tra gioie dolori, ricorrenze e soprattutto voglia di “fare”, crescere sempre e comunque, per se e per gli altri.
Oggi il dg Crisano festeggia i suoi 52 anni e non potevamo esimerci dallo “spiare” quello che sarà un altro dei suoi grandi eventi. Se in estate ci delizia da anni con il suo party total white nell’amata Procida, stavolta ci porta in montagna, alla Baita Paradiso dove questa sera spegnerà le candeline insieme a familiari ed amici, ma anche collaboratori e se vogliamo qualche vip che come ben sappiamo non manca mai.
Crisano, 52 anni, una vita tra lavoro e calcio. Possiamo dire che non si ferma mai, sempre in cerca di nuovi traguardi da raggiungere…
«Sono molto contento, posso ritenermi fortunato e realizzato anche se come giustamente hai sottolineato sono sempre alla ricerca di nuovi traguardi e nuove sfide. E’ un vizio di famiglia, qualcosa che ho ereditato da mio padre forse: c’è sempre da migliorarsi. L’altra sera con degli amici scherzavamo sulla mia età e alla fine è nato questa specie di slogan: ho 20 anni con 32 di esperienza. Una frase che tra l’altro mi hanno poi stampato su una t-shirt. Beh posso dire che forse non è proprio errato. Ho avuto al fortuna e il modo di fare tanto nella mia vita e lo devo senz’altro agli insegnamenti di mio padre, di mia madre e dell’intera mia famiglia per avermi fatto intendere quali siano davvero i valori a cui bisogna protendere. Oggi senza la mai famiglia non sarei qui… Non potrei dire di essere felice, contento, sereno. Ho deciso di festeggiare questi miei 52 anni con loro e con gli amici di sempre che mi hanno supportato e forse a volte anche sopportato come spesso scherza mai moglie, che ringrazio per essere sempre al mio fianco. Così come i miei figli: Vincenzo che sta facendo un ottimo lavoro con al nostra agenzia investigativa dove spesso mi sostituisce e Ludovica che sta per laurearsi in marketing e quindi potrà darci poi ancor più una mano nell’azienda di famiglia. Festeggeremo tutti insieme in montagna, alla Baita Paradiso. Ci saranno anche tanti imprenditori miei amici e tra questi ovviamente il presidente del Procida, Attilio Cesarano – e ancora aggiunge – per chi non lo sa, noi siamo amici di infanzia. Siamo cresciuti insieme e nutriamo ognuno nei confronti dell’altro grande rispetto. Ci lega oltre che quest’amicizia profonda, l’amore per Procida che riteniamo la nostra terra, in quanto figli di Procida. A tal proposito vorrei ringraziare anche tutta la squadra, mister Ferraro e i vari dirigenti, il dott. Tramontano, Gerardo Lubrano, Salvatore Consalvo etc.. per la bellissima sorpresa della scorsa sera, dove tutti insieme hanno voluto festeggiare il mio compleanno a Cervinara paese di origine del mister. Una cena semplice tra noi, con la mia seconda famiglia, è stato per me davvero molto importante ed emozionante. Questi sono i momenti in cui mi accorgo che spesso bisogna non badare agli altri e a ciò che si dice perché ci sarà sempre qualcuno pronto a ferirti, ma nel contempo c’è chi ti vuole bene e crede in te».
Torniamo a questo grande evento di oggi, al quale non sei nuovo se consideriamo il tuo Total White che, è diventato oramai sull’isola un appuntamento immancabile…
«Si, in effetti non si può pensare di chiudere l’estate senza la nostra festa. Una festa che è anta come ben sai in memoria di mio padre e che insieme a mia madre alle mie sorelle ogni anno riproponiamo. Ma ha avuto così tanto successo, considerando tutti gli amici che ci vogliono bene e che hanno avuto modo di conoscere e che a tutt’oggi riconoscono in mio padre una grande persona, da divenire un vero e proprio party. Accorrono a Procida infatti tantissime persone, oltre alla mia famiglia, a Ciro Ferrara col quale, ripeto, abbiamo un rapporto ombelicale, tantissimi amici e imprenditori, ma anche persone dello spettacolo. Insomma si cera davvero una bellissima atmosfera e in tal senso devo e voglio ringraziare il sindaco di Procida e tutti gli addetti ai lavori che ci aiutano a fluire questo boom di persone nella piccola isola, ma che soprattutto ci consente, con dei piccoli permessi di far fronte anche a quelle che possiamo definire le gestioni tecniche della serata stessa. Sono contento perché divenendo questo un appuntamento fisso, ha dato modo alla nostra piccola isola, sicuramente meno conosciuta rispetto a Ischia, di poter mostrare tutte le sue bellezze, portando tra l’altro anche turismo. La festa di stasera sarà più o meno organizzata alla stessa maniera con grande partecipazione da parte di tutti ma soprattutto con la voglia di stare insieme e divertirsi in modo sano e semplice. Sono uno che lavora tanto e sono spesso in giro a causa dei miei mille impegni, ma quando posso adoro fermarmi e trascorrere del mio tempo, innanzitutto con la mia famiglia e poi con chi ritengo amico. Sono contento quando chi è accanto a me, è contento».
Nicola Crisano, ha ancora qualche sogno nel cassetto?
«Diciamo di si. Per quanto concerne lo sport, il mio più grande sogno è portare in D il Procida. Questa terra e questi colori per me significano tanto. E’ la mia terra, la mai gente, la mia squadra. Qui posso dire di essere cresciuto non solo nel senso puro del termine, ma anche calcisticamente parlando. Ho trascorso degli anni stupendi accanto ad un grande amico Luigi Muro, col quale siamo riusciti a fare tanto per il calcio sull’isola e colgo l’occasione per ringraziare lui e Biagio Lubrano che potremmo definire l’uomo Procida, da sempre vicino alla squadra, pur senza mansioni effettive. Questo diciamo è un po’ il mio sogno ma anche quello del presidente Cesarano che sta facendo di tutto per dare u seguito a questa maglia e portarla in alto. Un qualcosa di molto ambizioso lo so, ma mai dire mai. Nella vita privata o comunque nella sfera non calcistica, un piccolo sogno c’è anche lì ed è quello che poco fa ha realizzato una mia amica giornalista – sorride e riprende – alla quale auguro tanta fortuna, ed è quello di scrivere un libro. Chissà magari mi aiuti».
Tornando al calcio e al suo Procida: una grande vittoria la scorsa settimana nel derby delle isole con la quale ci si consolida al quarto posto; quest’oggi invece il Rione Terra…
«Io non c’ero alla partita per motivi lavoratovi ma l’ho seguita in tv. Contentissimo per il risultato e la vittoria da noi raggiunta. Mi spiace per l’Ischia e per qualche parola di troppo che mi sembra ci sia stata post partita nei confronti di mister Bilardi e della società. Ischia la porto nel cuore ed è anche quella un po’ la mia casa, nonostante in molti mi additano come responsabile di non so che, di fatto c’è che sono riuscito a portare in tempi passati l’Ischia nelle categorie che le competono e abbiamo avuto ottimi risultati poi i vento è cambiato e decisi di allontanarmi perché intravedevo ciò che poi è successo, ovvero il fallimento. Oggi però hanno la possibilità grazie all’ottima società che si è creata di tronare a quelle categorie e personalmente gli lo auguro con tutto il cuore perché lo meritano e sono sicuro che l’amico Pino Taglialatela e tutti i dirigenti della società e il presidente faranno un buon lavoro se li si lascia lavorare. Per quanto concerne la partita di oggi, per noi è importante mettere nel sacco altri tre punti e spero di poter spegnere le candeline questa sera anche pensando ad un altro piccolo step superato».