Progetti per la tutela e la rivalutazione dei canyon sottomarini
Presso i giardini di Villa Arbusto si è svolto tenuto il convegno “Il meraviglioso mondo dei cetacei nel Canyon di Cuma” organizzato da Discover Campania: davvero tanti gli spunti di interesse
Si parla sempre troppo poco dei fondali marini. Eppure lì ci sono tantissime specie animali che continuano a stupire per la loro bellezza. Parliamo di cetacei, presenze assidue delle nostre acque, specialmente nel celebre Canyon di Cuma. Far conoscere le ricchezze culturali e tutelare queste straordinarie creature è l’obiettivo di Discover Italia, società specializzata che si occupa della valorizzazione e promozione del turismo culturale nella regione Campania. Così, nei suggestivi ambienti dei giardini di Villa Arbusto a Lacco Ameno, si è svolto l’evento dal titolo “Il meraviglioso mondo dei cetacei nel Canyon di Cuma”, in occasione del trentennale di attività di Oceanomare Delphis, associazione che ha ottenuto risultati di rilievo internazionale nello studio di delfini, capodogli e balene che popolano il mare tra l’isola d’Ischia e la costa flegrea, nella zona D dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno.
La serata, tenutasi nel rispetto di tutte le regole anti-contagio, è iniziata con Anna Parlato e Isabella Marino, rispettivamente fondatrice e direttrice di Discover Campania che si sono dette entusiaste per i loro progetti. In particolare, Anna Parlato ha voluto precisare come è nata questa società culturale: «Discover nasce con il chiaro obiettivo di promuovere i luoghi magici della regione Campania. In particolare, a noi sta a cuore raccontare la spettacolare varietà del patrimonio ambientale e culturale dei borghi e delle nostre città. Credo fortemente che ci siano delle potenzialità anche in luoghi poco conosciuti e, proprio per tale motivazione, vogliamo intercettare anche quei flussi turistici che non devono essere solo stagionali. Vogliamo dare visibilità a siti minori esclusi finora dai circuiti turistici. Discover Campania è un progetto nato relativamente da poco, durante il lockdown. Nonostante tutto con la mia squadra sono riuscita a visitare zone incredibili del territorio campano, realizzando dei video nel Sannio e nel Cilento. Fin da subito mi sono resa conto che si può fare tanto e mi sono circondata di persone serie che condividono con me la mission principale. Una di queste persone è Isabella Marino, divenuta direttrice di Discover Campania». Ha preso poi la parola proprio Isabella Marino: «Per presentare questo nostro progetto, abbiamo ritenuto che non si potesse prescindere da Villa Arbusto. Le motivazioni per le quali siamo qui sono molteplici. Innanzitutto, qui ci sono le primissime tracce delle storia e della cultura occidentale, poi perché a Villa Arbusto c’è il museo dei cetacei che sarà nostro compito promuovere di più. Infine, abbiamo scelto questo luogo perché abbiamo davanti a noi quei canyon sottomarini che sono il tema principale della serata».
Successivamente è stato interpellato Giacomo Pascale, sindaco di Lacco Ameno dettosi contento di progetti e idee che pongono al centro dell’attenzione l’ambiente: «I sindaci passano, mentre queste realtà legate al sociale rimangono anche dopo le scadenze politiche. È per questo che voglio elogiare il lavoro straordinario sia di Discover che di Oceanomare Delphis. In questo senso, ci tengo a ribadire che uno dei principali obiettivi della nostra giunta comunale è quello di rilanciare il mondo della cultura attraverso Villa Arbusto e altre attrattive che il territorio ci offre. Stiamo lavorando in questa direzione e pensiamo ovviamente anche al Regno di Nettuno che deve essere continuamente monitorato e tutelato per la grande importanza che ricopre. L’area marina protetta non deve essere vissuta come un divieto, ma come un’opportunità di rilancio della nostra isola. Dobbiamo imparare a vedere il mare come un qualcosa che ci unisce alla terraferma e non come qualcosa che ci divide. Il mio auspicio, quindi, è che questi progetti possano andare avanti, ma per farlo è necessario coinvolgere anche gli altri comuni». Il capitano del veliero “Jean Gab”, Angelo Miragliuolo ha, invece, parlato della sua avventurosa vita per mare, deliziando la platea con alcuni dei suoi racconti: «Ormai è dal 1991 che vivo il mare in maniera attiva insieme a Barbara Mussi, presidente di Delphis. Ci lega una grande passione per la fauna marina e ricordo che agli inizi per studiare le tante specie usavamo macchine analogiche come le diapositive. Oggi, invece, è molto più semplice grazie al digitale e alla tecnologia.
A trent’anni di distanza posso dire di aver visto nascere l’associazione Oceanomare Delphis e questo mi rende molto felice. Ogni giorno mi metto in mare con l’obiettivo di non tradire le aspettative dei miei colleghi e di tutti quei clienti che salgono sul veliero. Lo faccio mettendo a disposizione l’esperienza che ho maturato, analizzando le tante specie che vivono nel meraviglioso Canyon di Cuma». La serata si è snodata, poi, attraverso altri interventi, come quello di Marta Bagna, ricercatrice di Delphis: «Noi ricercatori ci occupiamo principalmente della catalogazione delle specie presenti nei canyon sottomarini e i parametri per procedere sono assai diversi. Studiamo la forma, le dimensioni, gli spostamenti, l’organizzazione sociale e il tasso di riproduzione degli animali. Negli anni l’associazione è cresciuta sempre di più e ha identificato delfini comuni, capodogli e tante altre specie. Il nostro lavoro è stato fondamentale nel far inserire i vari sistemi di canyon sottomarini di Cuma all’interno dell’Area Protetta del Regno di Nettuno». Ricco di spunti di riflessione è stata, poi, l’analisi di Antonino Miccio, direttore dell’Area Marina Protetta: «Noto con grande piacere che sull’isola d’Ischia esistono tante realtà che si occupano di temi legati all’ambiente e alla salvaguardia del mondo marino. Sarebbe ora, però, che si facesse un grande progetto di riqualificazione perché le idee non mancano. Da un po’ di tempo l’Unione Europea sta puntando molto sulle aree protette e sulle zone di ripopolamento. Ecco, servendosi magari dei finanziamenti del PNRR, si potrebbe realizzare un piano che mette al centro la protezione del posidonieto come area di ripopolamento per il futuro.
È necessario cogliere al volo quest’occasione, tramutando questi fondi in concreti risultati per il benessere del nostro mare e dell’Area Protetta di Nettuno. La posidonia è troppo importante per essere ignorata. Protegge le coste dall’erosione, è una nursery in cui ci vivono e si riproducono i pesci e poi, cosa non da poco, assorbe l’anidride carbonica rilasciando ossigeno». Si è proseguito con Ciro Cenatiempo, responsabile editoriale di Discover Italia: «Condivido questo bellissimo progetto dalle fasi embrionali sia nelle sue battaglie ambientalistiche che in quelle culturali. Il Regno di Nettuno è nel mio cuore da tantissimi anni e, a tal proposito, sono contento di stare nell’ambito editoriale di Discover perché mi permette di essere libero, ma soprattutto di parlare di realtà a me molto vicine. Lo scopo è quello di scrivere libri che possano portare il più lontano possibile tutto il potenziale che c’è. Il progetto Discover è di carattere internazionale e, come si può ben capire, la casa editrice che abbiamo fondato ha la funzione di veicolare e divulgare idee di valorizzazione del territorio campano dal punto di vista culturale. Io lavoro nelle istituzioni ai massimi livelli e credo di poter contribuire alla buona riuscita di questo progetto, non solo con l’esperienza culturale, ma soprattutto con l’idea precisa di proporre ai comuni una delibera d’intenti per poter mettere in pratica le tante belle proposte che abbiamo sentito». Durante la serata c’è stata anche la proiezione di alcuni contributi audio-visivi realizzati da Discover Italia per incentivare, sul piano divulgativo, la conoscenza del santuario dei cetacei nel canyon di Cuma. Si è poi arrivati al termine dell’evento con la responsabile del Museo dei Cetacei, Katia Massaro e l’assessora alla Cultura di Lacco Ameno, Carla Tufano. Entrambe hanno ribadito l’importanza di porre al centro dell’opinione pubblica la salvaguardia dei nostri fondali, in modo preservare un habitat dal valore inestimabile. Oggi la tematica ambientale, specialmente quella legata al mare, non può più passare in secondo piano. I tempi sono maturi per supportare realtà come Discover e Oceanomare Delphis che, muovendosi senza sosta, credono in un futuro migliore, dove le specie marine, in particolare i cetacei, possano continuare a vivere nei nostri mari senza andare altrove. Solo se si riuscirà a fare squadra tra il mondo dell’associazionismo e il mondo della politica si potranno avere dei risultati tangibili.
Foto Franco Trani