CULTURA & SOCIETA'

“Profumo di pane nel borgo” esalta bellezze e tradizioni di Sant’Andrea di Conza

Promosso ed organizzato da Discover Italia, recentemente nell’avellinese si è tenuto l’evento dal titolo “Profumo di pane nel borgo”. Teatro dell’iniziativa è stato il borgo medievale di Sant’Andrea di Conza, in gran parte sopravvissuto al terremoto del 1980, che ha conservato la sua antichità e la sua originalità legate alle caratteristiche particolari della breccia irpina, la pietra chiara locale proveniente dalle cave della zona con cui sono state costruite nei secoli case, strade, fontane e monumenti, oltre ad alimentare un artigianato tuttora vitale.

Si è trattata di una tre giorni in cui, con il coinvolgimento dell’intera popolazione fortemente impegnata a preservarne e valorizzarne l’identità e le radicate tradizioni enogastronomiche, le stradine e le piazze del Borgo hanno fatto da scenografia naturale alle degustazioni di prodotti tipici rigorosamente realizzati dalle aziende della zona. Inoltre sono state presentate e narrate ricette della cucina santandreana e dell’irpinia: dalle “esperienze” di lavorazione della farina di grano locale per ricavare i “cavatelli”, da cucinare poi secondo la particolarissima ricetta del posto, alle sfornate di pane e pizze dai forni ancora attivi, eredi dell’abilità nella panificazione per cui Sant’Andrea è da sempre molto rinomata. Le “esperienze” hanno riguardato pure le lavorazioni artigianali della pietra e del ferro, trovando un immediato riscontro, anche emozionale, negli elementi architettonici e decorativi integrati nel tessuto urbanistico del paese, caratterizzato dalla presenza di numerose fontane e “canale” di acqua di sorgente.

Oltre a momenti teatralizzati che hanno accompagnato i visitatori alla scoperta del patrimonio culturale del borgo, sono stati molto apprezzati i concerti di musica popolare e quelli di pianoforte che hanno caratterizzato l’evento. Suggestive lungo il Borgo, poi, sono state le scene delle lavandaie impegnate a lavare i panni sugli antichi lavatoi di pietra tutt’oggi utilizzati. I temi della ripresa dell’attività cerealicola nella zona e della valorizzazione sia dei prodotti derivati dalle farine e delle altre tipicità eno-gastronomiche sia del patrimonio storico/antropologico/naturalistico del territorio, finalizzata ad un turismo lento ecosostenibile, sono stati approfonditi in un convegno a cui hanno preso parte esperti e figure istituzionali. Molto apprezzato è stato anche lo show cooking tutto dedicato alle prelibatezze locali che rappresentano esse stesse un richiamo turistico tenuto conto che borgo e dintorni in ogni periodo dell’anno sono in grado di offrire, ai turisti interessati, uno stile di vita salutare, rigenerante, in armonia con i ritmi della natura, ma anche stimolante per chi coltiva interessi culturali autentici. Con il valore aggiunto dell’altissima vivibilità del luogo. Al termine dell’importante evento Anna Parlato, fondatrice di Discover Italia, ha espresso soddisfazione per il fatto che si sia dato risalto ad un territorio regionale ricco di storia e tradizioni: “’Con Profumo  di pane nel borgo” – ha affermato la Parlato – abbiamo puntato a fare conoscere un territorio al confine della Campania ricco di bellezze naturali e di notevole valore culturale, comprese le tradizioni enogastronomiche, in linea con la nostra comunicazione per la promozione delle aree interne”. Sulla stessa lunghezza d’onda Isabella Marino, Direttrice editoriale di Discover Campania: “Con una festa corale dedicata al pane e alle produzioni dei forni di Sant’Andrea di Conza – ha dichiarato Isabella Marino -, oltre che delle altre tipicità enogastronomiche dell’Alta Irpinia, abbiamo proposto anche gli itinerari culturali di un borgo che ha conservato la sua identità in un contesto di grande valore paesaggistico, tutto da scoprire e da vivere”. Il sindaco di Sant’Andrea di Conza, Pompeo D’Angola, sottolinea l’importanza di questi eventi: “Questi – ha affermato il sindaco D’Angola – sono eventi a cui abbiamo sempre dato importanza e continueremo a farlo. Perché mettono in risalto le caratteristiche del paese e consentono di avere un giusto ritorno anche per le nostre attività”.

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