CULTURA & SOCIETA'

Procidani di successo, la storia di Ciro Lubrano Lavadera

In questa occasione parliamo di un brillante procidano che grazie alle sue virtù e alle sue capacità è riuscito a farsi conoscere ed apprezzare ovunque. Già al Nautico era considerato uno studente “Mito”. Ne parlavano bene e lo coccolavano professori ed amici di classe. Nessuno poteva evitare di spendere elogi e simpatie per lui. Poi, giovanissimo, il grande fascino del teatro lo colpì e lui non si tirò indietro. Tanti giovani procidani lo seguirono nelle sue rappresentazioni artistiche. Da giovane ha iniziato a lavorare come maître. L’Hotel Riviera la sua casa più importante. Ma in ogni cerimonia di prestigio lo cercavano, lo volevano, sapevano che con lui o senza di lui la festa non aveva lo stesso valore e la stessa valenza. Da sempre le sue passioni sono state il buon vino, il buon cibo ed il teatro. Nel 2000 ha rilevato l’enoteca “Vino e Dintorni” a Ivrea.

L’enoteca è da sempre situata nel centro storico di Ivrea, in Via Arduino, prima al civico 126 poi, dal 2017, nei nuovi locali al civico 67. È ospitata in un edificio che anticamente era un convento. La clientela è variegata, in particolare la squadra degli habitué, formata da persone che amano trascorrere piacevolmente un’ora gustando un bicchiere di buon vino. Poi l’enoteca è diventa anche osteria, dove mangiare del buon cibo e stare a chiacchierare e discutere come in famiglia.

Ha acquistato l’enoteca Vino e dintorni vent’anni fa, Ciro Lubrano Lavadera, 63 anni, traducendola con successo in un concentrato che unisce la cultura del vino a quella dell’ospitalità e della gastronomia non solo locale. Il territorio passa, infatti da lui e si fa vino, si fa spuntino, degustazione, ma anche informazione e conoscenza.

L’autore ha recitato in gioventù in compagnie di commedia dell’arte, imparato repertori e tecniche del Teatro dei burattini, ha poi scritto varie farse per il fortunato genere di “teatro cucina”.

L’ultimo suo libro è un viaggio tra le sfumature della Capitale italiana della Cultura 2022, non solo per apprezzarne le bellezze ma anche per annusare talvolta i sapori. “Il Tesoro di Alì” è un libro in cui tutto gira intorno ad un tassista capace di far realizzare i propri sogni attraverso la forza del ricordo di coloro che lo hanno amato e che oggi lo ricordano ancora con piacere.

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Questo perché “I sogni bisogna almeno cominciare a farli vivere, ci dice Ciro. Poi, anche se non si trasformano subito in realtà, non svaniscono e noi possiamo continuare a sognare”. Una storia sospesa tra passato e presente che porterà alla scoperta di un tesoro, proprio quello di Alì. E sullo sfondo l’isola di Procida, unica e incantata, approdo sicuro per la mente e il cuore di chi ne voglia cogliere l’essenza più profonda.

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Insomma, un bel connubio per raccontare con chiari cenni autobiografici l’amore profondo che lo stesso autore nutre per il suo scoglio natio. Il Tesoro di Alì è un sogno tra i ricordi della gioventù, vissuti in una Procida bella e armoniosa, con poche automobili, pensando invece a quella attuale che secondo l’autore non è stata capace di vincere la grande battaglia di uno sviluppo legato alla qualità della vita. Con il pericolo di annegare in un turismo tumultuoso che si porti via la sia anima, con il naufragio della tranquillità. «Un vecchio progetto – racconta Ciro Lubrano Lavadera – rimodellato nel corso del tempo. Partendo dalla copertina, ritrae due persone che non ci sono più mentre una è ancora in vita, ma a loro è dedicato il tutto. Parliamo di un libro che spero sia letto non solo al Sud, ma anche al Nord perché ormai per lavoro vivo in provincia di Torino».

«Da sempre – spiega Ciro Lubrano Lavadera – mi occupo di ristorazione, sono sempre stato appassionato alle sfide del turismo. Parlare oggi di Procida significa parlare di una sfida che l’isola non ha ancora vinto ossia diventare più attrattiva senza perdere la sua identità. È il filo che lega tutto il romanzo, con la speranza che Procida possa liberarsi delle problematiche legate al traffico, sperando in una pedonalizzazione sempre più vasta che vada di pari passo a una mobilità sostenibile.

Anna Fiore, titolare della casa editrice Fioranna, spiega: «Ciro Lubrano Lavadera in questa storia lascia trasparire chiaramente l’amore per la sua isola. Procida, unica e incantata, terra natia del protagonista Alì, tassista sognatore, la cui storia ci ha coinvolto sin dalle prime righe. Uno degli aspetti originali del libro – rivela Anna Fiore – è la presenza di ricette della tradizione procidana e non che accompagnano la narrazione e che denotano la passione dell’autore per la cultura gastronomica. Procida e Ivrea quest’anno sono entrambe capitali italiane: la prima della cultura e la seconda del libro e Ciro è un valido rappresentante di questi due luoghi in un anno così importante».

Storie di vite intrecciate intorno ad Alì, tassista sognatore che tanti di noi ricordano. Una storia sospesa tra passato e presente, Che porterà alla scoperta di un tesoro. Quelli di Alì. Sullo sfondo, l’isola di Procida, unica e incantata, approdo sicuro per la mente e cuore di chi ne voglia cogliere l’essenza più profonda. Al contempo, il libro è anche un piccolo libro di ricette, in quanto i protagonisti, ogni tanto nella narrazione, citano dei nomi di alcuni piatti di cui si riportano le ricette per esteso.

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