L’associazione “Procida Coraggiosa”, grazie al contributo dei ricercatori del Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazione dell’Università di Brescia, ha organizzato un evento di rilevante divulgazione scientifica sulle nuove frontiere delle nanotecnologie in biologia e medicina. I momenti culminanti sono stati mercoledì 7 giugno presso l’Istituto “Francesco Caracciolo-Giovanni da Procida” e venerdì 9 settembre presso la Sala Pio XII del Santuario S. Giuseppe alla Chiaiolella.
Mercoledì alcuni studenti dell’Istituto hanno avuto l’occasione di partecipare ad una lezione frontale e appassionata portata avanti da Paolo Bergese, Professore di chimica presso l’Università di Brescia e le ricercatrici Lucia Paolini e Miriam Romano. Il tutto si è concluso con piccoli divertenti esperimenti spiegati da due validi studenti di dottorato, Rossella Zenatelli e Angelo Musicò. Venerdì al gruppo dell’Università di Brescia si è aggiunta anche Dolores Di Vizio, ricercatrice presso il Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles. Le tematiche affrontate sono state molteplici e hanno conquistato il pubblico parlando di nanodiagnostica, nanoterapie e vescicole extracellulari, piccolissimi postini in grado di trasportare informazioni tra cellule sane e cellule tumorali. Le bio-nanotecnologie rappresentano le ultime frontiere della medicina poiché possono essere utilizzate sia come fonti alternative per effettuare diagnosi più precoci sia come vettori di trasporto di farmaci per assicurare terapie più mirate riducendo anche gli effetti collaterali.
Per quanto ci riguarda, possiamo senza alcun dubbio inserire tale meritevole iniziativa come una delle più qualificanti espressioni che danno senso al perché Procida può vantare l’onore di essere capitale della cultura. Cos’altro possiamo aggiungere se non lo stupore e la meraviglia socratica per la scienza che tenacemente e creativamente entra nei misteri della nostra esistenza per rendere il nostro vivere in modo migliore possibile.
