Un nuovo punto a favore degli interessi dei cittadini procidani, giunge dai giudici del Tar Campania che ancora una volta sottolineano le inadempienze dell’Asl Napoli 2 Nord, condannata ancora una volta ad applicare le decisioni che riconoscono un livello di assistenza particolare, per le zone disagiate insulari come l’isola di Procida. L’ultimo tassello è stato posto dalla Prima Sezione del Tar Campania che, con sentenza pubblicata il 14 novembre, intima all’azienda sanitaria di applicare gli standard assistenziali dovuti all’isola. Il tutto entro 60 giorni. Ma c’è di più: prevedendo un’eventuale ulteriore inottemperanza, i giudici del tribunale amministrativo nominano anche un commissario ad acta, nella persona del Direttore Generale della Direzione per la Tutela della salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario della Regione Campania, con facoltà di delega ad altro dirigente della medesima struttura, il quale provveda a quanto dovuto, entro l’ulteriore termine di sessanta giorni dalla comunicazione dell’inottemperanza.
Nel frattempo, il Tar “onera la ASL di produrre entro lo stesso termine una dettagliata relazione che illustri le modalità organizzative, anche aggiuntive rispetto a quelle finora apprestate, adottate per assicurare la puntuale ottemperanza ai livelli assistenziali determinati, descrivendo i processi volti a garantire i livelli assistenziali previsti”. I cittadini, esponenti politici ed associazioni di Procida si erano rivolti nuovamente alla Prima Sezione del Tar Campania, con ricorso presentato il 4 gennaio 2024, per chiedere che venisse applicata la sentenza dello stesso Tar (la n.5842 del 19.12.2016) con la quale i giudici amministrativi accoglievano il ricorso presentato contro il Piano Regionale della Rete Ospedaliera, predisposto dalla Regione Campania, dichiarandolo illegittimo perché eliminava il presidio di Pronto soccorso di Procida. I giudici infatti in quella sentenza ribadivano il riconoscimento dell’isola quale “zona insulare particolarmente disagiata”. I cittadini procidani si erano rivolti nuovamente al Tar perché quella sentenza del 2016 era “solo formalmente osservata ma nei fatti non veniva ancora garantita la effettiva tutela sanitaria”.
Con ordinanza dell’11 marzo 2024, il Tar aveva disposto che l’Asl producesse una dettagliata relazione sullo stato di esecuzione della sentenza del 2016. Ma l’Asl non depositava la relazione nei termini, quindi il Tar reiterò la richiesta con nuova ordinanza del 14 maggio 2024. Da qui, la decisione odierna dei giudici della Prima Sezione che intimano all’asl Napoli 2 Nord di adempiere a quanto richiesto nei 60 giorni; altrimenti se ne dovrà occupare il Direttore generale della Direzione per la Tutela della salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario della Regione Campania, l’ischitano Nino Postiglione.