Procida nello sguardo di Vittorio Pandolfi
16 foto degli anni ‘50 e ‘60 testimonianza di un paesaggio isolano in gran parte scomparso frutto dell'attività di un grande fotografo del secondo Novecento
Il 21 giugno scorso presso il Palazzo della Cultura, ex conservatorio delle orfane nel borgo di Terra Murata, è stata inaugura la mostra fotografica “Procida nello sguardo di Vittorio Pandolfi”, allestimento che si potrà visitare fino al 21 luglio prossimo con orari di apertura al pubblico dalle ore 10 alle ore13.30 e dalle ore 16.00 alle ore 18.00 (probabile apertura fino alle 19/20 da luglio con gli orari estivi della casa di Graziella).
Maria Antonella Fusco nel catalogo “Procida nello sguardo di Vittorio Pandolfi”, Giannini editore 2023, scrive: “È il febbraio 1957 quando Einaudi pubblica nei Supercoralli il romanzo di Elsa Morante, L’isola di Arturo. È il 4 luglio quando il Premio Strega viene assegnato a Elsa, prima scrittrice a vincerlo a dieci anni dalla sua istituzione.
Ed è ancora il 1957, quando il giornalista Antonio Scarfoglio chiede ad un ventiseienne Vittorio Pandolfi di trascorrere una giornata a Procida, dall’alba al tramonto, per un reportage fotografico destinato ad un giornale dell’EPT di Napoli. Due rullini da dodici scatti, quindi non più di ventiquattro pose. È presumibile che le immagini che qui si presentano per prime, siano “quel che rimane” nello studio del fotografo, dopo aver consegnato il reportage al giornale: non certo gli scarti, ma piuttosto le immagini non congrue all’esigenza della committenza, che possiamo immaginare tesa all’elaborazione di una immagine procidana per i turisti che improvvisamente cominciavano ad affluire grazie al successo del romanzo di Morante. Dunque si tratta di inserti di lettura, di narrazione personale, all’interno del reportage commissionato. E di profonda suggestione narrativa possiamo parlare, se esaminiamo l’immagine qui scelta per la copertina, in cui Pandolfi bilancia a sinistra l’edicola sacra con il Crocefisso, quasi una silhouette vista controluce dal retro, con una 600 parcheggiata a destra: si tratta dell’edizione Fiat del 1957, quasi simbolo dell’Italia che rinasce.
Da questo punto nasce il viaggio procidano di Pandolfi, che percorre l’isola in una domenica, con attenzione al paesaggio interno, quasi partecipe dello spirito empatico che aveva guidato L’isola di Arturo”.
La mostra è stata patrocinata dal Comune di Procida; a cura dell’Archivio Fotografico Vittorio Pandolfi, del P.I.D.A. di Ischia e dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e conservatori di Napoli e provincia.