Procida e la tradizione di San Giuseppe

La tradizione procidana ricordata da Valeria di Meglio nel libro dal titolo “Amma cucenà. Cucina, tradizioni e atmosfere dell’isola di Procida” ci riporta oggi al menèrio di San Giuseppe. “A Procida, San Giuseppe è associato soprattutto al menèrio abbèsci’a Chiaulédda, al falò giù alla Chiaiolella, quartiere in cui è situato il santuario dedicato a S. Giuseppe. Al menèrio sono legati i miei ricordi di bambina e a San Giuseppe quelli dei miei genitori. Nella zona della Chiaiolella viene allestito il menèrio, cosi come fatto ieri sera, 18 marzo.

Il rito serale del falò segna il passaggio dall’inverno alla primavera. Mio padre raccontava: prima che si aprisse il lungomare Cristoforo Colombo (un tempo sentiero privato che portava al mare), già da quando lui andava alle elementari, si facevano due meneri, uno sopra al Pennino e l’altro in mezzo alla Chiaiolella. Addette all’allestimento e all’accensione, quindi, erano due squadre: quella ru Pennino e a squadra ra Chiulédda. C’era grande competizione tra le due fazioni, che non esitavano a rubarsi reciprocamente le fascine o a spiare l’avversario, per assicurarsi di aver fatto il menèrio più alto!”

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