C’è l’ultima ricamatrice a filo d’oro, arte antica utilizzata per ornare il costume tipico dell’isola. Ci sono i volti e le storie di mare, raccolti con cura al Circolo capitani. E ci sono gli studenti dell’istituto nautico, che quest’anno compie 190 anni: fu fondato dal re Ferdinando II di Borbone nel 1833, e da allora ha formato generazioni di capitani di lungo corso, comandanti di macchina e marittimi che hanno solcato le acque di tutto il mondo.
Procida si racconta in una intrigante mostra fotografica personale di Natalino Russo, curata da Fabrizio Lava e prodotto dal Festival del Viaggio di Biella in collaborazione con Neos, giornalisti di viaggio associati: da ieri e fino al 30 settembre gli scatti saranno esposti negli spazi del Palazzo d’Avalos nell’ambito di “MARetica”, la manifestazione che – inserita nel cartellone degli eventi metropolitani e sostenuta da Scabec – assegna anche quest’anno un omonimo premio alla miglior “narrazione di mare” in qualsiasi formato, e porta sull’isola di Procida tre giornate di sport e cultura dedicate al mare.
“Tra le isole del golfo di Napoli – dice l’autore, naturalista di formazione – questa è la più piccola e meno appariscente. Il carattere un po’ burbero dei suoi abitanti, votati soprattutto alla marineria, si è sempre tenuto alla larga dai riflettori. Alle strette stradine e ai riparati giardini di Procida, i turisti hanno sovente preferito il luminoso bagliore di Capri o le terme di Ischia. Ma negli ultimi anni, complice la nomina a Capitale italiana della Cultura, Procida è assurta al ruolo di protagonista”.
La mostra raccoglie alcuni scatti frutto di una ricerca personale, svolta senza fretta, in luoghi dell’isola che cari all’autore. Natalino Russo ama Procida fin da bambino, quando i genitori lo portarono a visitare la riserva naturale di Vivara. Negli anni dell’università i sentieri del cuore lo hanno condotto a esplorare meglio l’isola. E poi non ha mai smesso di tornarci. “Qualche volta d’estate – dice – ma spesso anche fuori stagione, in inverno, quando il vento di ponente ingrossa il mare, e i traghetti si staccano dal porto di Napoli col Vesuvio talvolta imbiancato di neve”.
Nell’ambito di un gemellaggio nato lo scorso anno con il Festival del Viaggio di Biella organizzato dall’associazione Stile Libero, MARetica porta a Procida anche le mostre “Cetacea” di Giorgio Maria Griffa con 20 acquerelli che esaltano le balene, protagoniste del mondo nell’immaginario dell’autore, e “Viaggio in Italia” di Vittorio Sella (insieme alla Fondazione Sella), che propone – nell’ex Conservatorio delle Orfane – una serie di fotografie inedite, realizzate da Vittorio Sella nel 1913 durante un viaggio compiuto con la moglie Linda, il figlio Cesare e il fratello Erminio.