Procida, cambia il contributo di sbarco

Il sindaco Dino Ambrosino difende la scelta contro i furbetti della tassa e le pretestuose speculazioni, le novità arrivano a sette anni di distanza dal varo dell’iniziativa. Ecco tutte le novità

Cambia dopo sette anni il contributo di sbarco nell’isola di Procida. Il contributo di sbarco è alternativo all’imposta di soggiorno ed è corrisposto da ogni passeggero che sbarca sul territorio dell’Isola di Procida, utilizzando vettori che forniscono collegamenti di linea o vettori aeronavali che svolgono servizio di trasporto di persone a fini commerciali, abilitati ed autorizzati ad effettuare collegamenti verso l’isola, ancorché occasionalmente. Secondo il nuovo regolamento il contributo potrà essere determinato fino ad un massimo di € 2,50 per ogni singolo passeggero. Inoltre per il periodo dal 1° aprile al 30 novembre e per un massimo di 6 mesi, il contributo di sbarco può essere determinato fino ad un massimo di € 5,00 per ogni singolo passeggero.Il gettito derivante è destinato a finanziare gli interventi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, gli interventi di recupero e salvaguardia ambientale nonché interventi in materia di turismo, cultura, polizia locale e mobilità nell’Isola di Procida.Sarà lo stesso comune ad effettuare i controlli e verificare il buon esito delle procedure di riscossione della tassa.Ovviamente ci sono eccezioni ed esoneri e nello specifico il Comune, Ufficio tributi, rilascerà ai soli soggetti esonerati un apposito tesserino con validità annuale che ne attesti l’esonero.Sono esenti, ad esempio, dal pagamento del contributo i residenti del Comune, i bambini di età inferiore agli anni quattro ed i pendolari, lavoratori e/o studenti, che viaggiano con biglietto di abbonamento. Inoltre, sono esenti dal pagamento del contributo di sbarco i residenti del Comune di Monte di Procida. Sono altresì esentati dal pagamento del contributo i soggetti legati da una parentela entro il secondo grado ai cittadini residenti a Procida da almeno 20 anni.Sono esonerati dal pagamento del contributo i soggetti che risultino in regola con il pagamento dell’imposta municipale propria del comune di Procida (IMU), nonché i componenti del nucleo familiare come autocertificato dal soggetto passivo dell’imposta municipale propria (IMU).Sono altresì esonerati dal contributo di sbarco tutti coloro che pur non residenti dimostrino di possedere un contratto ad uso abitativo e non, avente durata di almeno un anno, regolarmente registrato.

I responsabili della riscossione del contributo di sbarco sono le compagnie di navigazione e aeree o i soggetti che svolgono servizio di trasporto di persone a fini commerciali, anche occasionalmente, per l’isola di Procida, i quali verseranno al Comune di Procida gli importi incassati secondo le modalità previste dal presente Regolamento.E’ fatto obbligo ai responsabili della riscossione esporre nei propri ambienti, biglietterie, appositi avvisi monitori sul contributo da pagare per giungere a Procida. Tali avvisi potranno eventualmente anche essere forniti dal Comune. Per l’omessa presentazione della dichiarazione e per la presentazione di dichiarazione incompleta o infedele si applica la sanzione amministrativa dal 100 al 200 per cento dell’importo dovuto. Per la mancata riscossione del contributo di sbarco si applica la sanzione da €uro 500,00 a €uro 2.000,00. La riscossione coattiva del contributo, delle sanzioni e degli interessi è effettuata mediante ingiunzione fiscale

Il sindaco Dino Ambrosino difende la scelta contro i furbetti dello sbarco e le pretestuose speculazioni della politica: “Complessivamente il bilancio del comune di Procida ammonta a circa 12 milioni di euro. Giusto per avere un ordine di grandezza, abbiamo nel 2023 previsto, dal contributo di sbarco, un gettito di 1.400.000,00 €. Un gettito in aumento, un po’ superiore a quello dell’anno scorso, di 1.250.000,00 €, e questa possibilità che ha la Giunta, così come prevede la norma, di aumentare il contributo di sbarco fino a 5,00 € , credo che sia una possibilità che si debba sfruttare fino in fondo, perché nell’anno 2023 lo confermiamo in 3,50 €, ma alla fine nessuno ci vieta, negli anni prossimi, di deliberare un eventuale aumento, atteso che tutte le realtà d’Italia, la stragrande maggioranza che non è isola minore, applica una tassa di soggiorno che è molto più onerosa”.

Il primo cittadino snocciola i numeri: “Complessivamente il bilancio del comune di Procida ammonta a circa 12 milioni di euro. Giusto per avere un ordine di grandezza, abbiamo nel 2023 previsto, dal contributo di sbarco, un gettito di 1.400.000,00 €. Un gettito in aumento rispetto a quello dell’anno scorso che fu di 1.250.000,00 €”

Spiega il primo cittadino aggiungendo come sia stata la sua esperienza a personale a convincerlo nella scelta di aumentare la tassa destinata a chi sbarca a Procida. Ovvero dice Ambrosino: “Mi è capitato, in un paio di occasioni, di rimanere a Napoli ho pagato 2,50 € a sera. Quindi per i turisti che arrivano sull’isola di Procida e stanno 3 o 4 giorni e che versano questa una tantum fosse anche di 5,00 €, non pagano quello che pagano, per esempio, ad Ischia, perché se stanno 5 giorni in un qualsiasi comune la tariffa prevista è al giorno, e quindi il contributo che si dà, a quella comunità, è ben superiore di questi tre 3,50 €. “Non condivido la motivazione della minoranza che vuole difendere queste orde che, in altre occasioni, ha contestato, e casomai vogliono preservare, così hanno detto, tutte queste persone dal rischio che la Giunta di Procida li vessi con una tassa che arriva addirittura a 5,00 €– Poi l’affondo contro la levata di scudi di chi, come la minoranza consiliare ha gridato allo scandalo e alla vessazione e soprattutto alla facile sponda ai portoghesi del biglietto che fingono di andare ad ischia per non pagare la tassa-Sono una persona ottimista e fiduciosa, perché penso che gli altri siano sempre come me, e quindi non vanno ad imbrogliare sul biglietto che si fa per Ischia per non pagare la differenza, credo che non arriviamo a questo grado di evasione e di scorrettezza del contribuente. Fatto sta che, mentre ipoteticamente si corre il rischio che forse un domani qualcuno fa il biglietto per Ischia, oggettivamente, rendiconto alla mano, noi abbiamo preso, nel 2015, un contributo di sbarco che produceva un gettito di 170 mila euro, ed oggi abbiamo un contributo di sbarco che produce un gettito di 1.400.000,00 €. Credo che questo sia un risultato importante al di là del rischio potenziale che chiaramente lo corriamo anche quando ci sono le persone che non pagano la Tari”.

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