Processo a Capuano, sfilano altri testi a Roma
Nell’udienza di ieri hanno deposto tra gli altri anche l’ingegner Grasso e l’avvocato De Colibus
Continua con cadenza serrata il ritmo delle udienze nel processo che vede coinvolto il giudice Alberto Capuano. A Roma ieri sono stati ascoltati altri testimoni della pubblica accusa, dopo i componenti della polizia giudiziaria chiamati a deporre nelle scorse udienze, l’ultima delle quali meno di una settimana fa. Stavolta, in particolare, i testi Paternoster e l’avvocato De Colibus hanno riferito di non aver mai avuto contatti con il dottor Capuano né di aver sentito parlare di lui per quanto riguarda l’abbattimento del capannone del signor Federico, mentre si sono a lungo soffermati sul ruolo avuto da altre persone, anch’esse pubblici ufficiali, ma diversi dal Capuano.
Il teste Buonocore ha confermato di aver visto una sola volta il dottor Capuano in occasione della stipula del preliminare di vendita di un suo immobile ai signori Anaclerio e Iovine, ed ha chiarito che il magistrato era presente in quanto amico e testimone di nozze di Anaclerio, ma non ha mai avuto alcun ruolo per la rimozione di una sopraelevazione costruita abusivamente accanto agli immobili di via Chaumpault di Ischia Ponte.
L’ingegner Grasso, attivo presso il Comune di Ischia, ha riferito che in una sola circostanza il Capuano gli chiese, in occasione di un incontro fortuito al molo Beverello, se poteva dare un consiglio tecnico ad un suo amico per la vicenda relativa agli acquisti di un immobile, ma ha escluso che il dottor Capuano gli avesse chiesto di trovare documenti, così come ha anche escluso di aver mai ricevuto richieste di raccomandazioni o di favoritismi da parte del Giudice di Ischia.
Infine, la teste Romano ha ripercorso la cronologia dei lavori edili eseguiti presso il Centro estetico della coniuge dell’imputato, ricordando che spesso uno degli imprenditori che aveva eseguito i lavori aveva usufruito in proprio e unitamente ai suoi familiari gratuitamente di numerosi trattamenti estetici e sportivi.
Dunque, ancora una volta tutti i testi della pubblica accusa hanno sostanzialmente confermato la tesi della difesa sostenuta dal professore avvocato Alfonso Furgiuele e dall’avvocato Alfredo Sorge, escludendo che il dottor Capuano abbia in alcun modo utilizzato indebitamente le sue funzioni giudiziarie, così come gli viene contestato: le accuse, come si ricorderà, riguardano altre cinque persone, il consigliere circoscrizionale di Bagnoli Antonio Di Dio, Giuseppe Liccardo, Elio Bonaiuto e il libero professionista Valentino Cassini. Ai cinque sono mosse diverse contestazioni a vario titolo: millantato credito, traffico di influenze illecite, favoreggiamento personale, corruzione per esercizio della funzione, corruzione in atti giudiziari, tentata estorsione. Per il dottor Capuano era stato disposto il giudizio immediato.