Una vicenda che certamente non farà bene all’immagine, non soltanto turistica, della nostra terra. Succede che una donna disabile si reca in vacanza a Ischia dopo aver prenotato una struttura alberghiera che soltanto successivamente però scopre non essere adatta alle sue esigenze, nonostante le rassicurazioni ricevute in anticipo. La donna a quel punto chiede la restituzione del bonus vacanze al titolare dell’albergo che però non vuole sentire ragioni. A diffondere la notizia è stato il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli che ha raccontato e provveduto ad amplificare la disavvenuta che ha visto protagonista la vicenda di Marcella Teano, trentenne disabile e madre di una bambina che aveva prenotato una vacanza a Ischia.
E lo stesso Borrelli non ha esitazioni nel giudicare il comportamento dell’albergatore che non ha voluto restituire quanto ricevuto: “Una storia vergognosa che getta discredito sugli albergatori e infanga immagine dell’ospitalità ischitana”, ha esordito prima di aggiungere: “Marcella, come mi ha raccontato lei stessa, ha prenotato un soggiorno di una settimana in un albergo di Ischia sottolineando da subito le sue esigenze speciali. Dopo aver ricevuto assicurazioni dal gestore sull’assenza di barriere architettoniche, versa l’anticipo di 400 euro usufruendo del bonus vacanze. La convocazione improvvisa per una visita medica per la figlia, a Roma, la spinge a chiedere il cambio per la settimana precedente, quella dal 13 al 20 giugno. E qui viene a scoprire che nell’intera struttura non esistono stanze con bagno per disabili. E, per di più, il gestore non ha intenzione di restituirle la caparra versata. Ritengo gravissimo quanto accaduto”.
Anche Marcella Teano ha detto la sua sulla vicenda confermando quanto asserito dal consigliere regionale Borrelli: “Prima ha preso l’acconto e poi si è fatto uscire che in tutta la struttura non c’erano bagni per disabili. Però i soldi non me li vuole restituire – ha affermato – la ritengo un’ingiustizia che mi fa star male. E poi c’è modo e modo di dire le cose. Mi ha ferita, mi ha fatto sentire ‘sbagliata’ ancora una volta. E se non fosse arrivata la convocazione della visita medica per mia figlia a Roma avrei scoperto solo lì di non poter andare in bagno. Eppure ero stata molto chiara fin dall’inizio sulle mie necessità. Adesso spero almeno di riuscire a riavere i soldi del bonus vacanze che abbiamo già versato. Ma quella che doveva essere una settimana di tranquillità per la nostra famiglia, si è trasformata in un incubo”. E così ancora una volta abbiamo trovato il modo di far parlare di noi. Non come francamente era auspicabile…