Il Premio “Violet tradizione e cultura” a Marco Puglia
Ieri mattina, presso il Museo-Casa Demoetnoantropologico dell’isola di Procida “LA CASA DI GRAZIELLA” ex Conservatorio delle orfane Terra Murata, si è tenuta la quinta edizione del premio VIOLET “tradizione e cultura”. Il vincitore di questa edizione 2017 è stato l’artista Marco Puglia che è stato premiato dall’ assessore alla cultura del Comune di Procida, Nicola Granito. «Questo premio – dice il Dott. Riccardo Scotto di Marrazzo, Direttore artistico del Museo-Casa della storia di Procida – è stato istituito dall’ Associazione Culturale “LA CASA DI GRAZIELLA” per stimolare gli abitanti di Procida (e non) a tutelare il nostro patrimonio Artistico e Culturale della nostra amata isola con il proprio modus operandi o in qualsiasi altra forma. Il nostro obbiettivo è di proteggere i nostri usi e costumi e riportare all’ antico splendore i nostri patrimoni materiali e antropologici attraverso fonti orali e scritte. Auspicando un futuro migliore». Al secondo piano del Palazzo della cultura (Ex conservatorio delle orfane) Terra Murata, dal 10 giugno 2011 è possibile visitare la ricostruzione storica della casa di Graziella allestita proprio dall’Associazione.
Nel settembre del 1811 arriva in Italia Alphonse De Lamartine, scrittore e poeta francese di soli 21 anni e protagonista del Grand Tour; e secondo il romanzo Graziella, Lamartine soggiorna a Procida dal primo aprile 1812 a fine maggio 1813 e in questi 14 mesi lo scrittore si innamora della giovane fanciulla procidana Graziella, orfana, vive con la nonna, il nonno Andrea ed i suoi fratelli di cui ricordiamo Beppo. Lamartine solo nel 1849 deciderà di scrivere questo bellissimo romanzo. È la storia di un’amore nata sull’isola dove, tra la dolcezza del luogo ed il profumo del mare, Graziella, una giovane fanciulla dagli occhi neri e dalle lunghe trecce, fa perdutamente innamorare il protagonista, grazie alla sua semplicità e alla sua bellezza selvaggia. La fanciulla era figlia di pescatori procidani, dove Lamartine trascorse il suo soggiorno partenopeo, abbandonando le vesti di viaggiatore francese facoltoso per avvicinarsi alla vita semplice e modesta della gente del posto.
Quel tenero amore nato durante le lunghe giornate trascorse insieme a lavorare il corallo o a leggere storie d’amore nella piccola casetta di pescatori procidani, viene interrotto dalla partenza improvvisa di lui per la Francia. Alphonse lascia la sua amata Graziella con una promessa: sarebbe ritornato presto da lei. Nell’attesa la fanciulla si ammala di tubercolosi e prima di morire, gli spedisce una lettera contenente una treccia dei suoi capelli. Alphonse conserverà per tutta la vita quella lettera e quella treccia insieme col ricordo di quell’amore che non riuscirà più a trovare in nessun’altra donna. A duecento anni da quest’evento l’associazione culturale “La casa di Graziella”, in unione col Comune di Procida, ha voluto ricostruire quest’ipotetica casa di Graziella. Ovviamente ha ricostruito una casa molto più ricca rispetto ad un casa di pescatori (che non c’era quasi nulla). Tutto il corredo della casa è datato tra 1800 e 1900 ma nulla è appartenuto a Graziella. Questo museo ha lo scopo di salvaguardare e tramandare la storia di Procida ai posteri, attraverso il mito di Graziella che visse e morì per amore.
Guglielmo Taliercio