Prelievi di sabbia sulle spiagge, arriva l’esposto
Una serie di operazioni effettuate sull’arenile dei Pescatori scatenano ombre e sospetti e così il coordinamento isolano di Fratelli d’Italia “interroga” il sindaco d’Ischia per saperne di più
Un’ interrogazione dai contenuti e dai toni duri, durissimi. Tesa a mettere in risalto un problema come quello del prelievo della sabbia dalle spiagge di Ischia, che viene trasportata poi chissà dove, che certo arreca non pochi danni agli arenili del Comune capofila dell’isola verde. Una circostanza, questa, che evidentemente si è ripetuta in più circostanze e che ha indotto il coordinatore isolano di Fratelli d’Italia, (il partito che fa capo all’onorevole Giorgia Meloni), l’avvocato Luciano Venia, a indirizzare una interrogazione al sindaco d’Ischia Enzo Ferrandino avente ad oggetto “Movimentazione e Prelievo sabbia da località San Pietro e trasferimento in altre località”.
Nell’esposto Venia esordisce: “Premesso che in località Spiaggia dei Pescatori del Lido San Pietro sarebbero in corso prelievi di sabbia accumulatasi nel tempo in quel punto di costa a causa degli agenti atmosferici e delle correnti marine, per trasferirla altrove e che per questo motivo: a) si notano pale meccaniche tipo bobcat sulla spiaggia che operano la movimentazione e la formazione di cumuli; b) cumuli di sabbia stoccati per essere trasferiti; l’apposizione di cartelli indicanti delle operazioni definite genericamente “evento”; d) la presenza di autocarri per il trasporto del materiale pregiato; considerato che l’epidemia di coronavirus ancora in Essere in Italia e in Campania impone l’adozione di idonee misure igienico-sanitarie per minimizzare il rischio; che l’asporto dell’arenile ha provocato un sensibile abbassamento dell’altitudine della sabbia prospiciente il cd canalone ovvero la via De Rivaz che unisce la spiaggia alla centralissima via Roma; che recentemente un allagamento dovuto alla invasione del mare ha causato danni e disagi al centro di Ischia e che appare pericoloso ridurre fortemente il livello di altezza e in generale i volumi di sabbia nei pressi dei due canaloni di via De Rivaz e Via Buonocore potendo trovare il mare minore resistenza e nessun ostacolo in caso di forti perturbazioni od eventi eccezionali”.
Una premessa ampia e articolata al termine della quale Venia chiede di conoscere “se il Ministero dell’Ambiente abbia autorizzato tali lavori e tale mutamento dello stato dei luoghi cosi macroscopico; se sia stata data preventiva notizia e richiesto eventuale autorizzazione alla autorità marittima; se per la parte di competenza sia stata richiesta e ottenuta autorizzazione da parte della Regione Campania- Demanio marittimo; il nominativo dell’autore dello studio scientifico che è alla base dello spostamento delle sabbie e che abbia assicurato la nulla pericolosità in caso di eventi rilevanti meteomarini; se sia stata effettuata una previa analisi chimico-fisica delle sabbie mosse per capire se esse siano idonee e neutre da un punto di vista della composizione per la pubblica fruizione; se sia stata verificata la consistenza e la granulometria di detta sabbia; in che quantità sia stato effettuato tale prelievo e per quale motivo e con quale atto amministrativo; se il consiglio comunale abbia deliberato in merito; il rilascio in copia di decreti, ordinanze e determine propedeutiche, relative, connesse e consequenziali a tale operazione; se tali interventi siano compatibili in loco e nei luoghi di destinazione alla fruizione delle sabbie; se sia stata eventualmente esclusa la presenza di elementi che possano suggerire l’adozione di precauzioni”. Una serie di domande sotto certi aspetti preoccupanti se non inquietanti dalle quali è lecito attendersi le opportune risposte. E anche, sia consentito, in tempi non certo biblici.
Vesti a Maria e spogli a Gesù, che ignoranti