CRONACA

Porto, i Verdi: «Pugno di ferro per combattere il degrado»

La responsabile locale del partito invoca l’esempio del sindaco di New York Rudolph Giuliani per perseguire chi deturpa il territorio

Nuova denuncia dei Verdi Ischia, che tramite la responsabile locale Mariarosaria Urraro hanno evidenziato lo stato, definito “di profondo degrado e abbandono”, in cui versa l’area portuale del Comune d’Ischia. «Il porto – dichiara la Urraro – che dovrebbe essere il biglietto da visita è ridotto davvero male e a nessuno gliene importa. Sabato verso le 13:00 tra le motovedette attraccate nel porto galleggiavano degli assorbenti tra melma e sostanze oleose. Non è una situazione nuova e certamente non tra le peggiori che abbiamo riscontrato e denunciato al Noe dei Carabinieri di Napoli ma resta una situazione inaccettabile. Assorbenti, preservativi, fango, plastica, perfino un pennello da barba abbiamo visto galleggiare nel nostro porto e per giunta quasi sempre tra le motovedette.

Sappiamo che le Autorità portuali fanno molto per la salvaguardia del nostro mare, ma chiediamo di fare di più. Innanzitutto chiediamo il ripristino dei Seabin e di mettere in campo tutte le tecnologie per dare un volto ai responsabili di questi continui scempi ambientali che danneggiano non solo l’immagine della nostra isola ma anche il delicato ecosistema marino, con l’ausilio di fluorescenti e speciali droni per scovare nelle pluviali eventuali innesti di scarichi abusivi». La denuncia non si ferma qui, perché, come spiega la responsabile isolana dei Verdi, «il degrado del nostro porto prosegue anche nelle aree adiacenti le banchine e i giardinetti presenti alla fine della riva destra. Da tempo stiamo segnalando il profondo degrado e abbandono in cui versano i giardinetti della riva destra tra l’incuria totale delle aiuole, invase da erbacce e rifiuti. Peraltro si sono verificati dei casi di avvelenamento di cani in questa zona». I Verdi quindi puntano il dito contro l’amministrazione, «che probabilmente non ha a cuore l’immagine del nostro porto, della nostra isola ne tantomeno del benessere animale, perché altrimenti pianificherebbe le pulizie delle aiuole, provvedendo anche al diserbo. Si parla di progetto Gussone ma se non si è capaci di manutenere delle aiuole in una zona così centrale come si potrebbe farlo con la mole di piante che vorrebbero piantumare?», per poi arrivare a chiamare in causa l’esperienza americana del sindaco Giuliani e il suo famoso pugno di ferro: «Purtroppo il degrado richiama degrado, quindi una buona e attenta amministrazione dovrebbe seguire la teoria “delle finestre rotte” che fu messa in campo dal sindaco di New York Rudolph Giuliani e cioè reprimendo i piccoli reati, gli atti vandalici, la deturpazione dei luoghi e mantenendo pulite e in ordine le aree pubbliche si contribuirebbe a creare un clima di ordine e legalità e ridurrebbe il rischio di crimini più gravi».

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