Porto di Lacco Ameno, revoca della concessione: si attende il verdetto del Tar
Ieri la discussione sul ricorso presentato contro il provvedimento varato ad agosto dall’ente di Piazza Santa Restituta nei confronti della società Marina di Capitello
Il Tar deciderà nel merito in maniera unitaria entrambe le controversie relative alla concessione del molo turistico di Lacco Ameno. È quello che è emerso ieri al termine dell’udienza in cui le parti, la Marina di Capitello Scarl e il Comune, hanno discusso l’intero merito della complicata vicenda, relativa alla revoca della concessione che l’ente aveva deciso la scorsa estate, tramite il Commissario prefettizio che all’epoca guidava il paese del Fungo. Decisione impugnata dalla società dinanzi al Tar. È stata anche discussa la giurisdizione applicabile, in quanto il Comune di Lacco Ameno aveva eccepito il difetto di giurisdizione a favore del giudice civile.
Tra le questioni di merito, sono stati illustrati anche i motivi aggiunti presentati nei mesi scorsi, quando l’ente diffidò il concessionario a rilasciare ad horas le aree portuali oggetto di concessione a favore del Comune. Come è noto, la controversia partì con la richiesta, da parte del comune, del canone stagionale 2019 che la società non aveva versato. La Marina di Capitello non intendeva pagare, sostenendo di aver speso cifre anche maggiori per rendere utilizzabile il molo oltre al fatto che il Comune non avrebbe messo a disposizione tutte le aree previste dal contratto. Argomentazioni a cui l’amministrazione ha risposto con la citata diffida, ritenendo infondate le doglianze della società, con motivazioni anch’esse illustrate durante la discussione di ieri, che si innesta sul ricorso principale. L’udienza è terminata nel primo pomeriggio, quando il Tribunale l’ha trattenuta in decisione: dunque, sia sul ricorso principale sia sui motivi aggiunti, i giudici decideranno con un’unica sentenza di merito. Difficile dire quando sarà emesso il provvedimento, potrebbe essere questione di ore o anche di alcuni giorni.
Lo scorso gennaio il Tar aveva «ritenuto necessario, al fine del decidere, acquisire dal Comune di Lacco Ameno, unitamente ad ogni ulteriore atto o informazione utile, i seguenti documenti: i titoli in forza dei quali il Comune detiene l’area su cui insistono gli approdi turistici oggetto della menzionata procedura ristretta (di alcuni di essi si fa espresso riferimento anche alla pag. 6 della concessione contratto revocata); gli atti di autorizzazione relativi alla procedura ristretta avviata dal Comune eventualmente rilasciati dall’autorità competente», decisione che fece da preludio al rinvio all’udienza di ieri.
Nell’udienza le parti hanno discusso l’intero merito della complicata vicenda, relativa alla revoca della concessione che l’ente aveva deciso la scorsa estate, quando il Commissario prefettizio guidava il paese del Fungo. Discussa anche la questione della giurisdizione applicabile, in quanto il Comune di Lacco Ameno ha eccepito il difetto di giurisdizione a favore del giudice civile.
Parallelamente, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, la prossima settimana si celebrerà il tentativo di conciliazione tramite ricorso all’arbitrato esperito dalla società.
Fra l’altro il Comune aveva messo in moto dinanzi al Tribunale ordinario la procedura d’esecuzione tramite ingiunzione per recuperare il proprio credito, pretesa inizialmente bloccata a luglio da un decreto “inaudita altera parte”, ma che a dicembre scorso è stata accolta dal Tribunale ordinario, il quale ha riconosciuto l’esecutività del decreto ingiuntivo col quale il Comune può pretendere i 170mila euro del canone non versato. In quella occasione il tribunale ordinario incidentalmente riconobbe anche che nel caso specifico è assente una specifica autorizzazione alla devoluzione ad arbitri delle controversie in questione, quindi “la clausola contrattuale che la dispone sembra affetta da nullità e, di conseguenza, appare sussistente la cognizione dell’Autorità Giudiziaria Ordinaria – non già del collegio arbitrale – sulla materia del contendere”, di fatto accogliendo la tesi del Comune che sin dall’inizio ritenne invalida la clausola arbitrale. Nonostante tale esito, il signor Perrella ha comunque ritenuto di fare ugualmente ricorso all’arbitrato.
La revoca della concessione arrivò al culmine di una serie di schermaglie originate dal mancato pagamento del canone annuale di 170mila euro da parte della società amministrata da Giuseppe Perrella. Ma le “temperature” della vicenda erano iniziate a salire già un anno fa, per poi esplodere durante la stagione estiva quando, constatato il mancato pagamento del canone, il Comune aveva sollecitato il concessionario, che lo scorso luglio aveva avviato la procedura di definizione bonaria della controversia. Per tutta risposta il Comune richiese il pagamento integrale dell’intero canone annuale di 170mila euro. Il 23 luglio l’amministrazione commissariale aveva avviato la procedura preordinata alla revoca dell’affidamento, che si è poi conclusa il 14 agosto con la revoca, disposta con provvedimento del dirigente del settore lavori pubblici, in piena stagione turistica. Successivamente il Tar accolse il ricorso cautelare proposto dalla società, “congelando” la revoca, per poi fissare a gennaio la trattazione di merito della controversia, poi rinviata a ieri. Adesso si attende la decisione di merito, mentre la concessione volge al termine, visto che la scadenza è fissata agli inizi di giugno.