Porto di Lacco Ameno, Perrella si “prende” l’estate
Il Tar accoglie il ricorso della società Marina di Capitello contro gli atti del Comune per la gestione diretta del molo e rinvia a settembre la trattazione collegiale
Il Porto turistico di Lacco Ameno resta alla Marina del Capitello. Almeno fino al 7 settembre, quando il Tar discuterà in trattazione collegiale nel merito la questione della legittimità dei titoli concessori.
Fallisce dunque il tentativo del Comune di riprendere il possesso della struttura, in quanto la Settima Sezione del Tar presieduta dalla dottoressa Pierina Biancofiore ha accolto il ricorso dell’avvocato Alessandro Barbieri e ha sospeso gli atti amministrativi prodromici con cui l’ente di Piazza Santa Restituta nei mesi scorsi aveva deliberato di gestire in via diretta la concessione del porto turistico. Di conseguenza l’ulteriore ricorso della società contro gli atti relativi alla gara di affidamento dei servizi ausiliari, non ancora definito in via cautelare, perde ormai d’interesse di fronte al responso di ieri.
Come tutti ricorderanno, due giorni fa il Comune aveva notificato alla società amministrata dal dottor Giuseppe Perrella l’esito della gara con cui venivano assegnati alla società Marine Sub i servizi di supporto, ritenendo ormai scaduta dal 29 giugno la concessione per la gestione del molo. La Marina del Capitello, assistita dai suoi legali di fiducia presenti sul posto, gli avvocati Barbieri e Calise, non ritenne di dover prendere atto dell’esito di gara né tantomeno di rilasciare le aree demaniali in concessione, in attesa che venisse deciso il ricorso inoltrato la mattina stessa. In sostanza, l’impugnazione chiedeva l’annullamento delle delibere di giunta con cui venivano confermate le tariffe per i posti d’ormeggio e venivano approvati gli atti di indirizzo per l’affidamento dei servizi ausiliari alla gestione pubblica comunale, oltre che della determina con cui era stata avviata la procedura negoziale. Soprattutto, il ricorso si basava sull’affermazione del diritto della società di beneficiare della nuova proroga, fino al 31 dicembre 2003, in virtù del “combinato disposto” tra il decreto-rilancio del 2020 e quanto pronunciato dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato dell’autunno scorso sulla questione delle proroghe delle concessioni balneari.
Ieri mattina il Tar ha reso nota la decisione con cui ha “ritenuto di accogliere l’istanza cautelare monocratica al fine di mantenere la res adhuc integra fino alla camera di consiglio” del 7 settembre prossimo, “anche in considerazione del precedente specifico della sezione sulle questioni prodromiche a quelle sollevate col presente ricorso e cioè la sentenza n. 2340 del 6 aprile 2022, allo stato non appellata”.
L’esito, che del resto avevamo anticipato già ieri su queste colonne, segna di fatto l’ennesimo punto giudiziario a favore della società concessionaria, che di fatto resta padrona del porto anche per la stagione 2022. Il decreto cautelare consente alla Marina di Capitello di guardare con favore anche al “ddl concorrenza” approvato proprio ieri, nel cui testo sono state inserite delle disposizioni in grado di estendere la proroga delle concessioni demaniali al 1° gennaio 2024 anche alla nautica da diporto, oltre che alle concessioni tramite piena evidenza pubblica (anche se per queste ultime bisognerà attendere i decreti attuativi). Per farla breve, tale provvedimento legislativo ricalca l’interpretazione che i legali della società concessionaria pongono a fondamento della pretesa di rimanere al timone del porto anche per la prossima stagione, rendendo vani tutti i tentativi del Comune di rientrare nel possesso della struttura.