È stato sicuramente un mese di agosto anomalo per l’isola d’Ischia, alle prese con un numero di arrivi spropositato sin dalla fine del mese di maggio, dunque un’estate più caotica, più stressante, alla quale come avete fatto fronte? Solitamente questi numeri riguardavano soltanto un mese dell’anno.
«Sì, è stata davvero un’estate molto intensa, ancora adesso siamo in presenza di un notevole flusso di turisti. Sicuramente già a partire da giugno tali flussi hanno raggiunto numeri ragguardevoli in corrispondenza delle “riaperture” dopo le misure anti-covid invernali, poi un mese di luglio già molto “pieno”, quasi quanto nelle stagioni pre-covid, e infine questo mese di agosto davvero molto impegnativo visto il numero di presenze, che comunque premia l’isola d’Ischia. Un “pieno” che c’è stato non soltanto a terra, ma anche in mare, vista la sempre crescente diffusione del diportismo, in una quantità che non si vedeva da molto tempo, anzi, forse non si era mai visto in passato l’attuale diportismo nelle acque isolane. Di conseguenza, ciò richiede un notevole sforzo di vigilanza in corrispondenza dei vari scali portuali da parte della Capitaneria di Porto, a Ischia, Casamicciola e Forio, ma anche a Lacco Ameno e Sant’Angelo, sia a terra che in mare».
«È un’estate molto “piena” che ha richiesto un notevole sforzo di vigilanza in corrispondenza dei vari scali portuali, a Ischia, Casamicciola e Forio, ma anche a Lacco Ameno e Sant’Angelo, sia a terra che in mare»
Ecco, quali sono stati i problemi registrati a terra in tempi di covid? Ad un certo punto è sembrato quasi impossibile evitare che ai porti si formassero assembramenti.
«I momenti più critici si verificano in corrispondenza delle partenze e degli arrivi: in quei momenti naturalmente ci si trova in presenza di una maggiore concentrazione di persone. Tuttavia, grazie anche alla collaborazione delle altre forze di Polizia e della polizia municipale vengono adottati alcuni accorgimenti, soprattutto cercando di evitare che le persone si raccolgano in un unico punto ma su tutta l’area portuale in maniera tale da poter sfruttare tutti gli spazi utili. Si tratta comunque di archi di tempo limitati, non parliamo di una situazione permanente, visto che dopo la partenza e l’arrivo non c’è alcun pericolo di assembramenti».
«Grazie alla collaborazione con le altre Forze dell’Ordine e con le Polizie municipali siamo riusciti a ridurre al minimo i rischi di assembramento, peraltro limitati alle sole fasi di imbarco e sbarco»
Prima ha accennato al diportismo. Ecco, la sicurezza e il rispetto delle regole: quali criticità ha continuato a riscontrare e in che cosa magari trova migliorato l’atteggiamento dei diportisti?
«Da questo punto di vista la presenza dei diportisti è davvero massiccia. L’incremento, anno dopo anno, è costante. Ciò è sicuramente positivo, perché tante persone apprezzano l’isola, ma dall’altro lato necessita di un grande impegno in mare: abbiamo diverse motovedette con cui conduciamo una continua attività di vigilanza e controllo oltre che di soccorso. Una presenza sempre più numerosa di diportisti inevitabilmente dal punto di vista statistico comporta un corrispondente aumento di richieste di soccorso che giungono alla nostra Sala Operativa. Spero che pian piano si possa arrivare a una maggiore informazione da parte dei diportisti circa il rispetto delle regole. I maggiori problemi li abbiamo nei fenomeni di sottocosta, in cui le unità non rispettano la distanza minima dalla costa – 300 metri dalle spiagge e 200 metri dalle coste a picco – in maniera tale da distinguere l’area per la balneazione e un’area per il diportismo».
Perché diversi diportisti manifestano tali imprudenze?
«Credo che per diversi aspetti sia dovuto, come ho indirettamente accennato, a una mancanza di informazione, di non conoscenza delle regole, che talvolta li induca a determinati comportamenti. Per questo è importante organizzare una forte campagna di sensibilizzazione e di informazione. Parallelamente, l’attività di vigilanza e controllo ha portato ad elevare diverse sanzioni durante tutta l’estate».
«Il diportismo è aumentato a livelli mai riscontrati in precedenza, con un prevedibile incremento di richieste di soccorso, venute più dai turisti che dagli isolani, i quali conoscono e rispettano maggiormente limiti e regole»
Tra i fenomeni più deprecabili sicuramente quello di “occupare” i posti in prima fila sulle spiagge: anche quest’anno siete stati protagonisti di diverse operazioni, in particolare a Ischia e Forio. Per quanto riguarda il controllo degli arenili cos’altro avete riscontrato?
«Sono state operazioni eseguite in collaborazione sia con la Polizia municipale di Ischia sia con la Polizia municipale di Forio: sono state compiute attività mirate proprio per colpire tali fenomeni. Devo però essere sincero: il fenomeno non è stato molto accentuato, quindi probabilmente, anno dopo anno, controllo dopo controllo, esso si è progressivamente ridotto in maniera significativa. Lo abbiamo notato anche durante i controlli condotti a tarda serata. È quindi auspicabile che quanto prima il fenomeno sia completamente sradicato. Altre particolari problematiche sugli arenili non ce ne sono state. È importante rispettare i dettami dell’ordinanza balneare della Guardia Costiera, ma anche dei Comuni, soprattutto da parte dei concessionari degli stabilimenti balneari, compreso il corretto posizionamento delle boe, del servizio di salvataggio. Tali regole sono fondamentali. Prima che termini la stagione turistica, pensiamo a un incontro con tutti gli imprenditori del settore balneare, con le varie associazioni di categoria e i Comuni, per analizzare le problematiche riscontrate in maniera tale da avviarci verso la prossima stagione estiva, ascoltando le varie istanze, e apportando dei correttivi e delle migliorie all’organizzazione in mare dei compiti della Capitaneria dal punto di vista della sicurezza».
«Nonostante le operazioni di contrasto alle illecite “occupazioni” degli arenili liberi, va detto che il fenomeno si è fortemente ridotto, probabilmente anche grazie alla continua opera di vigilanza protrattasi negli anni»
Che risposte avete ottenuto dal punto di vista della tutela ambientale nel periodo sicuramente più delicato dell’anno?
«Non abbiamo riscontrato particolari criticità da questo punto di vista. Abbiamo eseguito una costante attività di controllo e monitoraggio in mare con le nostre motovedette, in ossequio dei dispositivi nazionali sotto il costante coordinamento della Direzione Marittima della Campania, sia sull’eventuale inquinamento delle acque, sia sulle imbarcazioni che arrivano nell’Area Marina Protetta con il controllo delle autorizzazioni e il rispetto delle regole del Regno di Nettuno: anche in questo caso c’è una forte collaborazione con l’Amp per la tutela dell’ambiente marino».
Perché avvengono ancora tante violazioni nell’area marina protetta Regno di Nettuno? Secondo Lei cosa servirebbe: una maggiore campagna di sensibilizzazione, oppure siamo di fronte a una cronica mancanza di rispetto delle regole?
«Ho notato che gli isolani hanno grande conoscenza e rispetto dei limiti e delle regole vigenti all’interno dell’Area marina protetta. Durante la stagione estiva tuttavia arriva molta gente, che probabilmente non è a conoscenza di determinate regole. In ogni caso, siamo forti della citata intensa collaborazione con il direttivo dell’Amp, e sono in corso valutazioni sull’ipotesi del campo ormeggi: non viene trascurata nessuna via per individuare le migliori soluzioni a tutela dell’Area. D’altra parte, nel momento in cui c’è un’elevatissima presenza di diportismo e di correlate attività di controllo, è statisticamente inevitabile che ci si imbatta in un certo numero di violazioni su cui bisogna intervenire».
«Dal punto di vista della tutela ambientale non abbiamo riscontrato particolari criticità, pur eseguendo una permanente attività di controllo e monitoraggio in mare con le nostre motovedette, con il costante coordinamento della Direzione Marittima della Campania»
Lei è da quasi un anno al timone della Guardia Costiera di Ischia. Che idea si è fatto della realtà isolana e della sua gente?
«Sin da subito ho notato come la Capitaneria sia un vero punto di riferimento per l’isola e per gli isolani. Sarà anche per il fatto che qui tutto passa per il mare: qualsiasi cosa vediamo sull’isola, è transitata via mare ed è giunta qui tramite i porti dell’isola, ecco quindi lo stretto legame con la Capitaneria. Si tratta di un’isola molto grande, una realtà molto particolare, con tante peculiarità, che richiede tanto impegno. Sotto questo punto di vista posso assicurare che tutto il personale della Guardia Costiera di Ischia – siamo circa settanta militari – è sempre a completa disposizione della gente dell’isola per ogni attività del mare. Oltre alle segnalazioni d’intervento, riceviamo anche numerosi ringraziamenti per il prezioso supporto che garantiamo. Oltre alla forte collaborazione con le altre forze di polizia e le amministrazioni comunali, abbiamo una notevole sinergia con il mondo delle associazioni, non solo quelle ambientaliste, e con le scuole: ci auguriamo che il nuovo anno possa consentire di riprendere le attività in collaborazione col mondo scolastico, visto che abbiamo diversi progetti in cantiere. Dunque, come si vede, la Guardia Costiera è fortemente integrata nel tessuto sociale isolano».
«Ischia è un’isola dove sono necessarie tutte le attività esperibili da una Guardia Costiera, è un Comando molto impegnativo che ha confermato quella che fu la mia prima impressione: una “palestra formativa” di alto livello»
Al momento del suo insediamento Lei sottolineò che quella ischitana era una palestra formativa di assoluto livello, vista anche la carriera di chi l’ha preceduta. A distanza di qualche tempo conferma questa impressione?
«Confermo pienamente quella impressione: l’isola presenta varie complessità. Abbiamo dei porti intensamente attivi per tutto l’anno, esiste un forte impegno in campo ambientale e per ciò che riguarda le attività di soccorso, di sicurezza in mare. Inoltre, è un’isola dove tutte le attività esperibili dalla Guardia Costiera sono presenti, dunque si tratta di un Comando molto impegnativo; tutte le attività vengono svolte sotto il coordinamento della Direzione Marittima della Campania dove vengono eseguiti costanti approfondimenti, anno dopo anno, sulle caratteristiche e le necessità dell’isola, quindi con un’attività sinergica sempre più mirata e in grado di dare risposte sempre più pronte e adeguate».
«Con le amministrazioni comunali, le associazioni del settore balneare e della pesca ci incontreremo per preparare già dall’autunno una risposta sempre più adeguata alle esigenze della prossima stagione turistica, continuando durante l’inverno le attività di tutela ambientale e di sicurezza della navigazione, che restano tra i “focus” principali della nostra azione»
Quando l’alta stagione sarà terminata, in che cosa concentrerete particolarmente i vostri sforzi nel periodo invernale con attività mirate?
«Pensiamo di continuare il dialogo con le amministrazioni per capire cosa ha funzionato e cosa deve essere migliorato, per dare migliori risposte nel periodo estivo ai flussi turistici per ciò che riguarda l’aspetto portuale. C’è grande dialogo anche con le Compagnie di navigazione, quindi confidiamo nel continuare e rafforzare tale intesa. È in tale contesto che si inserisce, come le ho spiegato, il dialogo con le associazioni di categoria del settore balneare per prepararci al meglio alla prossima stagione. Sicuramente riprenderemo l’interlocuzione con le associazioni di pesca per dare il miglior supporto possibile ai pescatori, a tutela delle loro attività. Inoltre, anche durante l’inverno continueremo con le attività di tutela ambientale, di sicurezza della navigazione. Sono questi i “focus” principali della nostra attività, che peraltro coinvolgono tutte le principali caratteristiche ed esigenze dell’isola».