PiùdiDue, approda ad Ischia l’iniziativa di Orgoglio Bisessuale
Nella giornata di martedì, il collettivo napoletano è sbarcato ad Ischia con l’iniziativa PiùdiDue, che affronta in modo partecipativo ed interattivo tematiche quali la bisessualità e il poli-amore
Hanno fatto tappa nelle scorse ore anche ad Ischia per affrontare tematiche quali la bisessualità e il poli-amore. Parliamo dei ragazzi di Orgoglio Bisessuale, collettivo napoletano formato da Ettore De Pietro, Liliana Guadagni e Andrea Pennasilico, promotori di “ Più di due”, progetto che affronta in modo partecipativo ed interattivo il poli-amore e la bisessualità. Due tematiche queste non scevre di problematiche e pregiudizi. Non a caso, infatti, alcuni studi sociologici, realizzati intorno agli anni 2000, hanno evidenziato come le persone bisessuali siano socialmente meno accettate rispetto ai gay, alle lesbiche e ai transessuali. Un recente studio del 2017 ha, inoltre, messo in evidenza le conseguenze negative della bi-fobia, in relazione alla sintomatologia ansiosa e depressiva, evidenziando come i bisessuali, rispetto alle persone eterosessuali, ma anche rispetto agli omosessuali, abbiano maggiori probabilità di sperimentare ansia e depressione. E sono proprio questi i motivi che hanno spinto, dunque, il collettivo napoletano a dare il via all’iniziativa “Piùdidue”, portandola in tutta Italia, non in ultimo ad Ischia, dove Orgoglio Bisessuale sbarcato martedì pomeriggio per incontrare, presso la Stanza Sociale di Forio, la comunità LGBTQ+ dell’isola, ma anche semplici cittadini interessati ad approfondire l’argomento. «Orgoglio bisessuale- ci hanno raccontato i ragazzi del collettivo- è nato poco più di un anno fa, dal sentimento di necessità di creare un collettivo sul territorio campano. Questo progetto si è poi evoluto in qualcosa di più grande, su scala nazionale. Un giorno ci siamo, infatti, messi a tavolino e abbiamo cominciato a pensare quali fossero i problemi e gli aspetti poco conosciuti riguardo la bisessualità e così abbiamo deciso di incontrare i diversi comitati Lgbtq presenti in tutta Italia. Della bisessualità se ne parla poco e anche quando si affronta l’argomento questo viene ridicolizzato e sminuito. Il problema più grande dell’essere bisessuale è quello dell’invisibilità e della poca considerazione generale, unito anche a diversi stereotipi che da sempre accompagnano tale orientamento». « Quanto al poliamore – ha proseguito il collettivo- questo non è un tema legato alla bisessualità, ma desta molto interesse e non c’è ancora molta informazione a riguardo, soprattutto in Italia. Per questo motivo ci siamo sentiti in dovere di affrontare tale tematica». L’incontro isolano,basato su follow up di un lavoro di ricerca ed informazione in ambito psicologico è stato dunque un’occasione di confronto e di approfondimento. Il collettivo napoletano è stato piacevolmente colpito dalla forte partecipazione isolana. « Ci fa molto piacere – ha commentatoLiliana Guadagni – tanta partecipazione e coinvolgimento da parte dell’isola. Sembra esserci molto più attivismo ad Ischia che sulla terraferma. Tutto ciò è importante perchè essere isolano non significa dover essere isolati. Ecco perchè riteniamo indispensabile anche quanto il collettivo Ischia LGBTQ+ sta facendo in questo contesto». A rendere possibile l’approdo di “Più diDue” ad Ischia, infatti, il collettivo LGBTQ+ isolano nato nei mesi scorsi e che sul nostro territorio si è fatto promotore di diverse iniziative di sensibilizzazione su tutto ciò che concerne l’omosessualità, la transessualità e la bisessualità.
« Portare altre associazione di realtà non isolane- ha commentato il presidente Fabio Pilato-aiuta i ragazzi a scoprire cose che qui ad Ischia non avrebbero la possibilità di conoscere bene. Tutto ciò è importante per ampliare gli orizzonti socioculturali».« Iniziative di questo genere – ha aggiunto il vicepresidente Simone Coda- favoriscono la socializzazione, l’integrazione e fanno sì che sempre più persone siano aperte alla comunità LGBTQ+ esistente sull’isola. Noi siamo parte di questa realtà, del luogo in cui viviamo e non vogliamo essere invisibili o stigmatizzati».« Chi è interessato all’operato del nostro collettivo – ha concluso Coda – può trovare informazioni sui nostri canali social. Potrà così vedere cosa cose proponiamo e cosa facciamo, sulla scia anche di quello che sarà il nostro statuto. Presto, infatti, diventeremo una vera e propria associazione».