Pio Monte e l’ira del condominio, l’ora dello scaricabarile

In un dettagliato esposto alle autorità il condominio Villa Claudio contro il cantiere “Pio Monte”. L’Amministratore del noto complesso dove dimorano oltre 100 persone si è scagliato contro gli abusi e la scellerata gestione del prezioso immobile: ”Abbiamo perso la vivibilità, abitare le nostre case è impossibile, scelleratezze amministrative assolute”. Cosi l’Avvocato Armando Gelardi aveva inviato atti di diffida e gli esposti avverso Prefetto, Commissario ed Ente Morale proprietario del Complesso trasformato in discarica del paese. Al legale hanno replicato il soprintendente Fabrizia Paternò e l’onorevole Giovanni Legnini. Ognun per prova parte scaricandosi le responsabilità. Per l’Ente Morale, infatti il complesso “è in uso all’emergenza di Legnini”. A tali considerazioni e molto altro ancora ha contro ha ricostruito il commissario stesso: “E’ colpa di Sma”. Ma leggiamo nel dettaglio il rimpallo istituzionale.

A sollevare il caso con un esposto era stato l’avvocato Armando Gelardi che aveva sottolineato l’assoluta invivibilità che si era venuta a creare a causa di quello che di fatto era diventato un cantiere aperto senza soluzione di continuità 

Il Pio Monte della Misericordia con il Soprintendente Fabrizia Paternò ha dettagliatamente spiegato di avere concesso per “carità di popolo” gli spazi. Lo ha spigato in una nota all’ Avv. Armando Gelardi e per conoscenza al Commissario Delegato agli eccezionali eventi alluvionali Giovanni Legnini, nonché al Prefetto di Napoli Claudio Palomba e al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri di Napoli alla Questura di Napoli alla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Area Metropolitana di Napoli.Ecco il contenuto:“Riscontriamo l’Atto di invito ed Avviso notificatoci  per comunicare che l’area entro cui sarebbero state eseguite le attività lamentate dai denuncianti è stata concessa in uso gratuito, sin dal 28 dicembre del 2022 ed a tutt’oggi, al Commissario Delegato OCDPC n. 984 del 30 novembre 2022, che ne fece espressa richiesta il giorno 27/12/2022 al fine di “realizzare un deposito temporaneo dei fanghi e dei detriti della frana del 26 novembre” assumendosi espressamente ogni connesso onere e responsabilità.Non risultando quindi ascrivibile all’operato dello Scrivente Istituto alcuna delle lamentate attività, decliniamo ogni connessa responsabilità”.

All’insieme di missive ha contro replicato in politichese Legnini che alza le mani e rilancia la patata bollente sugli enti attuatori degli interventi post disastro: “Gent.ma Soprintendente, riscontro la sua nota che fa seguito all’Atto di invito ed Avviso del Sindaco di Casamicciola.Come da Lei comunicato, alcuna responsabilità può essere ricondotta al Pio Monte della Misericordia con riguardo all’utilizzo di detto sito per le attività emergenziali. Mi corre, comunque, l’obbligo di precisare che la Struttura Commissariale, dopo aver ricevuto la disponibilità nei mesi scorsi dell’area da parte del Pio Monte della Misericordia, per la quale torno a ringraziarLa, non ha realizzato alcun sito di deposito temporaneo – spiega l’onorevole – ma ha nominato con Ordinanza Commissariale n. 12 del 26/05/2023 la società SMA Campania quale soggetto attuatore per le attività di trasbordo dei materiali da frana verso gli impianti di destinazione finale. Per le predette attività SMA Campania, sempre ai sensi della medesima Ordinanza, ha a disposizione la possibilità di utilizzare i siti a suo tempo concessi in uso gratuito. Risulta allo scrivente che SMA Campania, a sua volta, ha affidato i lavori ad imprese esterne, alla cui responsabilità vanno ricondotti gli incidenti giustamente denunciati dal sig. Sindaco di Casamicciola”. Il sequel sul caso “”Pio Monte della Misericordia” di Casamicciola continua e i contorni assurdi che lo riguardano assumono tinte sempre più in chiaro scuro.