CULTURA & SOCIETA'

Pida, a Ischia “nasce” la città del futuro: “Occhio all’ambiente e al benessere di chi la abita”

Architetti a confronto a Forio sui temi della contemporaneità. Bartolini: “Chi progetta deve favorire anche la felicità dei cittadini”. Il sindaco di Forio: “Temi di fondamentale importanza”. Oggi il gran finale con l’archistar di Benedetta Tagliabue e un super concerto

“Le città del futuro siano sostenibili e amiche dell’ambiente, ma non tralascino la necessità di prevedere spazi di socialità e felicità per chi le abita”.  Arriva dal Pida – il Premio Internazionale Ischia di Architettura, che porta sull’isola alcuni tra i progettisti, i pensatori e, in generale, i professionisti più lungimiranti dell’intero panorama nazionale e internazionale – una “ricetta” per l’abitare del domani. 
Ischia diventa così, per tre giorni, capitale delle riflessioni intorno all’architettura: ieri e giovedì, nel chiostro di San Francesco a Forio, il dibattito si è nutrito di interventi intensi e significativi. “Temi di fondamentale importanza – ha spiegato il sindaco di Forio, Stani Verde, che ha aperto i lavori – per la nostra contemporaneità, sempre più segnata dalla necessità di contrastare i cambiamenti climatici, coniugandoli con la tutela dell’assetto territoriale”. 

Un tema, questo, che il commissario alla ricostruzione di Casamicciola, Giovanni Legnini, ha ricordato aver animato l’intervento della Banca Europea degli Investimenti, che ha creato il modello dell’isola del futuro, aiutando ad adottare le giuste soluzioni in vista, per esempio, dell’innalzamento del livello del mare e dell’incremento dei fenomeni climatici estremi.

Delle trasformazioni di Ischia ha parlato anche il presidente dell’ordine degli architetti di Napoli, Lorenzo Capobianco. Tra gli interventi più apprezzati, in un lungo panel moderato da Giovannangelo De Angelis, quello di Stefano Bartolini, docente di economia presso l’università di Siena, che si è occupato di felicità, in relazione alle nostre città. “La felicità è diventata misurabile – ha detto – e queste misure hanno permesso di rispondere a una domanda millenaria: cosa ci rende infelici? La solitudine, per esempio. Ecco, se per rendere una città sostenibile, dovessimo renderla più infelice, avremmo un grosso freno alla sostenibilità. Le città – ha spiegato – vanno riempite di punti di interesse decentrati che comporterebbero una rivoluzione virtuosa della mobilità cittadina”.  Anche Unione Industriali Torino ha preso parte all’evento con l’intervento di Luca Rollino, CEO di Xori Group, partner Plus di Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024, segnando una connessione con il PIDA. Nel suo intervento, dal titolo “Nuovi orizzonti urbani”, Rollino ha affrontato il tema della rigenerazione urbana e delle sfide future per le città europee, in particolare l’impatto delle trasformazioni urbane in chiave sostenibile. “Il concetto di sostenibilità – ha detto – è spesso legato a una chiave ecologica, ma è bene coniugarlo al concetto di economia e di socialità: ecco, è necessario che una città sia economicamente e socialmente sostenibile”.  

“NOI, SACERDOTI DELLA BELLEZZA”
Uberto Siola, a lungo preside del dipartimento di architettura dell’università di Napoli Federico II, oggi direttore del Centro Interdipartimentale di Progettazione Urbana “Luigi Pisciotti” e presidente della Fondazione Internazionale per gli Studi Superiori dell’Architettura, ha ricevuto, tra gli applausi, il premio Pida Napoli. 

“Il mondo di oggi – ha detto – ci chiede di essere aiutato a trasformarsi e nostro è il compito di comprendere il grado di trasformabilità. Siamo di fronte a un mondo che ci chiede di capirlo e di essere sacerdoti della bellezza”. Originale, al solito, l’intervento dell’architetto-comunicatore Christian De Iuliis, che ha citato – profeta del deturpamento delle città e avanguardista – Adriano Celentano con “Il ragazzo della via Gluck”, uscita – negli anni ’60 – proprio mentre gli architetti progettavano quartieri-città. Sul waterfront di Forio è intervenuto l’architetto Matteo Poli, di recupero e riqualificazione del Pio Monte della Misericordia di Casamicciola, tema nevralgico per l’isola, ha invece parlato una giovane laureanda del Politecnico di Milano, Tao Tao Peng.

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E ancora: l’architetto Giuseppe Cappochin, già presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, ha parlato del suo ruolo al Dipartimento “Riforma urbanistica e futuro della città”. Uno spunto particolarmente interessante sulle molteplici applicazioni in architettura dell’intelligenza artificiale è stato fornito dalla competenza di Massimo Russo e Moreno Maggi

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OGGI IL GRAN FINALE CON TAGLIABUE
Attesa per il gran finale di oggi, sabato: si partirà, alle 16, con la presentazione dei risultati del workshop di progettazione architettonica (studenti di tutta Italia sono stati chiamati a ‘ripensare’ l’area di Casamicciola oggetto della frana del 2022). Tra gli interventi le lectio dell’urbanista Maurizio Carta, che parlerà di rigenerazione urbana, e dell’archistar Benedetta Tagliabue, che riceverà il premio Pida Internazionale. Fondatrice – con Enric Miralles – dello studio EMBT, che oggi ha sedi a Barcellona, Shangai e Parigi, Tagliabue ha legato il suo nome a progetti celebri come il Parlamento scozzese a Edimburgo, il Mercato di Santa Caterina, la sede centrale di Gas Natural Fenosa, il Parco Diagonal Mar a Barcellona e il Padiglione spagnolo all’Expo mondiale di Shanghai del 2010.

Poi,  in chiusura, il concerto-spettacolo con il cantante sudafricano Jean Michel Byron, già frontman del gruppo rock Toto, impreziosito dalle videoproiezioni dell’artista anglo-canadese Matthew Watkins, esponente di spicco della mobile digital art.

Foto Enzo Rando 

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