CRONACA

Pasqua 2023, tradizione e dolore di un popolo

La Madonna di Notte torna sulle strade della frana e del terremoto e riporta alla casa della madre il Cristo Morto. L’Addolorata , risale l’antico Purgatorio, suo Figlio sostenuto da quelle madri che il 26 novembre 2022 hanno perso tutto

La sofferenza di una Madre e la sofferenza di un popolo intero, un popolo arrabbiato, stanco. Per quanto ancora dovrà soffrire questo popolo e per quanto ancora dovrà soffrire la Madonna?Quando sarà giunta l’ora della resurrezione? “sembrano voler essere questo il messaggio duro, profondo, di immensa condivisone che il Parroco Don Gino Ballirano ha voluto rendere ai suoi fedeli ai piedi delle Chiesa di Santa Maria dei Suffragi, a Casamicciola Terme. La Chiesa dell’Addolorata al Purgatorio nella stazione più intensa del Venerdi Santo. Una notte sacra per il popolo di Casamicciola che ha accompagnato Maria alla ricerca del suo Figlio Gesù. La tradizionale “”Madonna di Notte”ha visto un seguito come non mai. Prima con la processione dell’immagine B.V.M Addolorata per le strade di Casamicciola bassa sul Corso Luigi Manzi fino a Perrone, fino al rientro in parrocchia a Piazzetta Funno,ancora l’azione liturgia  in passione e Morte Domini ed infine la processione del Cristo Morto e della B.V.M Addolorata a Casamicciola alta per Via Castanito, Sentinella, La Rita fino alla Chiesa del Purgatorio del Majo. Una tradizione antica che per il secondo anno consecutivo è tornata sulle strade del Purgatorio rimaste chiuse per ben cinque anni, dopo il tragico sisma e che per la prima volta dopo la sciagura di cinque mesi fa ha portato sulle ferite di questa il dolore e la forza della Madonna Addolorata e  rientro in Parrocchia.

Una moltitudine immensa, con un seguito mai visto prima, ha sostenuto l’acerbo dolore di questa Madre!Per una notte intera, cosi come è stato nei secoli della sua tradizione che si perde nella notte dei tempi, Maria ha incarnato e, soprattutto, sostenuto il dolore di un gregge impaurito stretto al suo mantello. Un gregge persosi alla ricerca dei suoi figli morti al culmine di interminabili sciagure.Un cammino di fede e di disperazione che in questa Pasqua 2023 sembra avere un peso eterno. La Madonna che vaga, di notte, per le strade di una Casamicciola ormai distrutta, devastata nello spirito e nelle fondamenta dal Terremoto del 2017, prima e dalla frana del 2022, poi,Il figlio figlio morto ai suoi piedi, sostenuto sostenuta dall’amore e dal dolore di quelle madri , da quelle donne che nella tragedia del 26 novembre scorso hanno perso tutto, hanno perso un figlio, un marito, i nipoti.Il segno tangibile di quanto questa comunità abbia bisogno dei suoi fondamenti, abbia la necessità di ritrovarsi nella fede e nelle tradizioni che l’hanno resta forte, testimone di una terra che anela la resurrezione dei suoi figli morti tragicamente, affinchè quelle morti non siano vane, siano seme, germoglio, simbolo di un popolo che ha bisogno di crescere e maturare nelle sue fragilità, perché tutto questo dolore non si ripeta mai più.

Una Pasqua difficile, ma anche l’intimo percorso spirituale, l’appuntamento che segnerà lo spartiacque tra la tragedia del 26 novembre scorso e il cammino di fede e di speranza verso la risurrezione di un popolo funestato dalle tragedie. Senza mai dimenticare il terremoto del 21 agosto 2017. La sacralità dei riti in un miscuglio di umano trasporto e suggestioni, si mesce con la profana ricerca di pace e serenità dopo anni difficili. Tutto in questa primavera  assume un sapore più drammatico. Il sapore amaro di una rinascita che non sembra poter arrivare. Una rinascita che pure deve ritrovarsi li dove tutto si era fermato: tra il Majo e La Rita. Tra il Celario e Piazza Bagni. Il Cristo Morto e la Madonna si sono fatti largo tra la folla, ha tracciato la via, tra i puntelli di legno e i tubolari d’acciaio, hanno calpestato il fango e la polvere spurato giù dalla Montagna dell’Epomeo – insieme agli episodi della Bibbia – anche pagine legate alla contemporaneità e all’ultimo dramma locale.

Un cammino ispirato dal Vecchio e dal Nuovo Testamento, ispirato dai nostri giorni che sanno di drammatico e di miracoloso insieme.

Il Parroco Don Gino  Ballirano è stato ancora, come i suoi predecessori, pastore saldo, riferimento e guida. Presenze forti, un cammino pesanti che ancora una volta lascia un solco profondissimo in questa terra e per questi luoghi. Attesa per oggi, una irripetibile ed importantissima, più che mai , Sacra Rappresentazione della Resurrezione di Gesù che verrà svolta a piazza Bagni. Ho scelto questo luogo, ha spiegato il parroco Don Gino, perché sentivo in me le parole di Paolo : “Se un membro soffre, tutti soffrono insieme”. “Queste parole– ha detto il prelato-mi hanno ispirato e penso che devono aiutarci a costruire il futuro di Casamicciola e della nostra Isola. Fare la Rappresentazione lì è un vero segno di speranza, un atto di amore, come un seme gettato nel dolore del Paese. So che Casamicciola ha un grande cuore, lo ha sempre dimostrato nei momenti difficili. Mi appello a questo cuore ferito ma forte: partecipiamo numerosi a questo momento di fede. Insieme sapremo superare questo momento di crisi che attraversa il paese. La luce de Signore Risorto illumini il cuore di tutti voi”.

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