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Pascale tra il primo consiglio e il nodo giunta

Il sindaco di Lacco Ameno cerca la quadratura del cerchio per il nuovo esecutivo, nel quale Zavota è prevedibilmente in pole position: ecco i nomi più quotati, mentre la prima seduta del civico consesso potrebbe essere fissata a metà della prossima settimana

È ormai in vista la convocazione della prima seduta del nuovo consiglio comunale scaturito dalle ultime elezioni a Lacco Ameno. Come è noto entro dieci giorni dalla proclamazione degli eletti deve essere convocata la prima seduta del civico consesso, che a sua volta si svolgerà entro dieci giorni dalla convocazione. Quest’ultima non è stata ancora ufficialmente diramata, ma voci di corridoio inducono a ritenere che il consiglio possa svolgersi tra il 21 e il 23 ottobre prossimi.

Naturalmente non ci sarà un vero e proprio ordine del giorno, ma si dovrà più che altro procedere ai vari adempimenti, a partire dalla formale verifica della eleggibilità dei propri componenti, alla elezione della commissione elettorale comunale. Il sindaco giurerà sulla Costituzione della Repubblica Italiana e, di norma, dovrebbe procedere alla comunicazione dei componenti della nuova giunta. Finora ben poche indiscrezioni sono trapelate, ma sembra abbastanza chiaro che Giovanni Zavota, recordman di preferenze (più di trecento) oltre ad avere un posto assicurato nel nuovo esecutivo, verosimilmente ricoprirà la carica di vicesindaco che fu già sua nei primi anni della precedente consiliatura. All’uomo forte del Fango, si aggiungerebbero altri due nomi che al momento sono in prima fila per ricoprire l’incarico di assessori: uno è quello dell’architetto Carla Tufano, e tale candidatura appare piuttosto forte, è non soltanto per l’obbligatoria quota rosa prescritta dalla legge nell’esecutivo.

L’altro nome è quello dell’avvocato Leonardo Mennella, che pur non riuscendo a raggiungere il numero di preferenze necessario per entrare in consiglio è comunque uno dei fedelissimi di Pascale sin dalla prima ora, oltre che uno dei massimi protagonisti di una campagna elettorale mai così “laboriosa”. La ventilata investitura di Mennella lascia intendere come il neo-sindaco sia orientato a riconoscere e a premiare l’operato dell’avvocato, che da delegato al contenzioso ha ottenuto numerosi successi nelle controversie che vedevano coinvolto il Comune, contribuendo in maniera determinante all’impegnativo cammino verso l’uscita dal dissesto. Ipotizzando come fondata l’indiscrezione collegata all’investitura dell’avvocato, sembrerebbe chiaro che non era stato deciso, prima delle elezioni, un ferreo criterio per l’entrata in giunta, come di solito viene concordato nei piccoli paesi, come ad esempio quello limitrofo di Casamicciola, dove nelle elezioni del 2014 e del 2019 i candidati della lista vincente avevano stabilito in anticipo che in consiglio sarebbero entrati i due uomini e le due donne più votati; a meno che le dinamiche elettorali e il risultato finale non abbiano indotto il primo cittadino a mutare strategia in un momento successivo. Comunque ci sono ancora alcuni giorni per trovare la definitiva quadratura del cerchio. Anche per il quarto e ultimo assessore ci sarebbe infatti già accordo nella nuova maggioranza, ma al momento non trapelano nomi.

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Qualunque sia la data per la prima seduta, essa sarà celebrata praticamente a un anno esatto di distanza dalla sfiducia che provocò la caduta anticipata della prima amministrazione Pascale. In quel momento nessuno sapeva che la successiva emergenza sanitaria avrebbe imposto il rinvio delle elezioni previste per la scorsa primavera, provocando addirittura un anno intero di commissariamento, in un momento drammatico per il tessuto sociale ed economico locale. Adesso il sindaco, dodici mesi dopo, riannoda i fili tagliati un anno fa, ma stavolta nel contesto generale gli elementi di novità, e quindi di discontinuità, sono prevalenti: il secondo “governo Pascale” nasce ovviamente sotto tutt’altro segno rispetto a cinque anni fa.

Un quinquennio che, dopo il sisma del 2017, dopo la frattura nella maggioranza tra il senatore e il “barone”, dopo l’inizio dell’emergenza-covid, fa apparire come lontanissimo l’insediamento di quella amministrazione in cui l’accordo tra Domenico De Siano e Giacomo Pascale sembrava inscalfibile. Paradossalmente, la crisi che un anno fa sembrò azzoppare il secondo, ha finito invece per rilanciarlo verso una vittoria francamente difficile da pronosticare, liberandolo al contempo dalla “tutela” per certi versi ingombrante che da alcuni lustri caratterizzava ogni amministrazione eletta a Lacco Ameno.

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