CULTURA & SOCIETA'

“Partono i bastimenti per terre assai lontane…Mi sento procidana”

Per decenni l’emigrazione dal territorio verso le Americhe ha rappresentato una via d’uscita dalle ristrettezze economiche e dalla fame. Vogliamo, oggi, raccontare questa bella storia di vita procidana, tratta dal periodico isolano “Procida Oggi”.

Laura, poco più di trent’anni, sposata e mamma di tre bambini che si diletta a dipingere e disegnare anche con un certo successo vive a Redding, nel Connecticut, ma è nata a NY City dove risiede la sua famiglia di origine italiana. Discende da Francesco Cibelli, emigrato da Procida all’inizio dello scorso secolo, sposato con Maria Sofia Caputo dalla quale ha avuto ben sette figli, tra cui Michele, nato a Procida nel 1905. In America Michele sposa una ragazza originaria di Serino (Av), Matilde Cirino. Dal loro matrimonio nasce Maria Sofia, nonna di Laura. Nonna Sofia ha raccontato a Laura dell’Italia e delle origini del suo papà, il bisnonno Michele. Affascinata dai racconti e dalla passione che le viene tramandata fin da bambina, cresce con il desiderio di visitare i luoghi dei racconti della nonna nonché di incontrare i discendenti della famiglia che è rimasta in Italia. Si appassiona alla genealogia ed inizia la sua ricerca, oggi facilitata dai social network, dei parenti di Procida.

Le lettere di Laura raggiungono la famiglia di Pierino e Matteo Cibelli, nostri concittadini. Pierino Cibelli, in particolare, si lascia catturare dal fascino della ricerca e dagli archivi dell’Abbazia di S. Michele e dall’anagrafe comunale, inizia a costruire l’albero delle parentele collocando, come in un puzzle, le notizie che Laura mandava dall’America con quelle ricavate dagli archivi e da familiari più anziani. Riesce così ad individuare il capostipite dei Cibelli a Procida, Gennaro, venuto sull’isola intorno al 1860, vedovo con tre figli al seguito: Domenico, Francesco e Paolo.

Sull’isola, nel 1878, sposa Maria Michela Scotto Laiserta, la bisnonna di Pierino e Matteo e da ciò discende il legame con Laura. Avuta certezza di aver trovato i parenti procidani della sua famiglia, Laura decide di venire a Procida per rivivere l’atmosfera della Pasqua descrittale da nonna Sofia, che nel ‘72 era venuta insieme al suo papà Michele. Laura è stata sull’isola, qualche anno fa, per incontrare quelli che affettuosamente chiama i “Cibellis” di Procida. Qui conosce finalmente Pierino e Matteo, le sorelle Elena ed Enzina.

Visita l’isola ed i luoghi dove hanno vissuto i suoi avi, nella visita all’Abbazia di San Michele può leggere le registrazioni originali del battesimo dei suoi avi, del matrimonio di Francesco Cibelli e Sofia Caputo, del battesimo del bisnonno Michele. Si commuove per la gioia di aver potuto realizzare quello che ha sempre creduto solo un sogno della sua adolescenza. Per ringraziare tutti i “Cibellis” di Procida, con l’aiuto di Pierino e Matteo, organizza un meeting presso il ristorante “La conchiglia”, nell’incantevole baia della Chiaia, da dove Laura, collegatasi via internet con la sua famiglia a New York, fa intervenire anche la nonna Sofia che ancora comprende e parla il nostro dialetto.

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Laura è ripartita portando con sé tanti ricordi, emozioni e promesse di ritornare. Durante il viaggio, Laura, animo particolarmente sensibile, ha scritto alla madre, di origini tedesche: “A Procida ho compreso perché mi sento italiana, napoletana e procidana”.

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