Parla ischitano il primo intervento al mondo con l’utilizzo del Robot Symani
Intervista esclusiva al Dott. Vito Del Deo, eccellenza campana della sanità a livello internazionale
Nei giorni scorsi nelle sale operatorie della Casa di Cura “San Michele” di Maddaloni è stato effettuato un intervento con Sistema Robotico Microchirurgico Symani usato per la prima volta al mondo per rimuovere un tumore dalla parotide e ridurre al minimo i rischi di lesione al nervo facciale. Sistema robotico sino ad oggi utilizzato esclusivamente per le tecniche ricostruttive per le anastomosi vascolari. Ad eseguirlo uno stimatissimo chirurgo ischitano, il Dott. Vito Del Deo il quale, spronato dal Dott. Crescenzo Barletta, presidente del Cda della Casa di Cura casertana, ha avuto anche il merito di avere intuito la possibilità che “Symani” potesse essere utilizzato con metodica dissettiva.
Lo storico intervento chirurgico è stato realizzato in collaborazione con il Professore dell’Università di Kiel in Germania, Dott. Henning Wieker, tra i massimi esperti mondiali del Symani con finalità ricostruttive in campo oncologico maxillo-facciale e con il supporto in video conferenza da remoto, del Dott. Arora, leader della chirurgia robotica del Regno Unito.
Il Prof. Vito Del Deo, responsabile della Chirurgia maxillo-facciale della “San Michele” e docente di Anatomia clinica testa-collo al corso di laurea in Medicina in lingua inglese dell’Università Cattolica di Roma e alla Facoltà di Medicina dell’Università del Maryland negli USA, ci ha spiegato le fasi di studio che hanno preceduto l’intervento chirurgico perfettamente riuscito.
“Spronato dal Dott. Crescenzo Barletta – ha dichiarato il Dott. Del Deo – ho iniziato ad esplorare i vari percorsi della chirurgia robotica ma, soprattutto, quelli che ultimamente emergono per quanto concerne la microchirurgia robotica. E quindi mi sono trovato faccia a faccia con questo nuovo sistema di chirurgia robotica che è il Symani. La novità di per sé non sta nel Robot che già è in utilizzo da svariato tempo, ma nella metodica ricostruttiva in chirurgia vascolare lì dove c’è la necessità di eseguire degli allacci microvascolari. La novità viene fuori quando grazie a delle osservazioni che abbiamo fatto con un collega dell’Università di Kiel, in Germania, collega che già da tempo è un ampio utilizzatore del sistema, abbiamo contemporaneamente quasi avuto un’intuizione ad osservare che il sistema robotico potesse avere delle potenzialità ed abilità chirurgiche che aprissero dei nuovi orizzonti per il sistema robotico stesso che fino a quel momento sembrava limitato.
Quindi abbiamo pensato che potesse essere utilizzato oltre che solo nelle manovre di ricostruzione macolare, anche per le manovre dissettive, cioè per esplorare i tessuti e liberare ad esempio le strutture atomiche da tessuti tumorali. Che è quello poi che abbiamo fatto. Quindi ci siamo messi al lavoro, abbiamo programmato in sequenza alcune fasi chirurgiche che si sono concluse tutte nel corso di un unico intervento chirurgico per liberare il nervo facciale da un tumore della ghiandola parotide del distretto facciale. L’intervento è stato eseguito il giorno 5 novembre e relativamente a come è stato eseguito senza nessun tipo di complicazione o ostacolo alle manovre di percorso si è concluso con successo in quanto si è realizzato tutto in maniera ottimale andando anche oltre quelle che potevano essere le nostre aspettative”.