Parco Nazionale di Zaro, si accende il dibattito a Forio
Il documento presentato nell’ambito del piano urbanistico comunale di Forio da “La Stanza” e sottoscritto da numerose sigle propone una serie di azioni per rendere più bello e vivibile il territorio o
“Distruggere il cellaio, eliminare una pietra emergente, strozzare alberi, inquinare il sottosuolo e l’aria e rompere l’armonia naturale che è frutto di ricchezza di dolci suoni e di silenzi, di vita e di identità umana e territoriale, rappresentano atti di inciviltà e di scempio che hanno come unico sbocco il peggioramento della situazione attuale con un’accelerazione verso il baratro: una scelta che Forio e l’isola per le ricchezze che esprimono certamente non meritano”. E’ con queste dure parole che Giuseppe Mazzara di Legambiente, Maria D’Ascia di Libera, Nicola Lamonica ed Ermete Ferraro del Vas Regionale, Vito Iacono per Forio Basket e Gianni Vuoso dell’associazione “Il Germoglio” hanno presentato un documento pieno di osservazioni, sotto l’egida de La Stanza di Forio, sul Puc di Forio, il piano urbanistico.
Dalla dichiarazione del bosco di Zaro a Parco Nazionale, al recupero dell’area portuale di Forio. Senza dimenticare la necessità di creare un’area verde in prossimità del mercato in via Matteo e aree di parcheggio a San Vito e allo Scentone. Sono tante le proposte avanzate da chi ha sottoscritto il documento inviato all’attenzione dell’amministrazione di Forio. I relatori del documento hanno inoltre sottolineato che il PUC manca di qualsiasi proposta definita in riferimento alle attività produttive esistenti per le quali è indispensabile, verificata la incompatibilità ambientale, la delocalizzazione e quindi la scelta di piano per un’area ad hoc. “Ci riferiamo – si legge nel documento – alle attività inquinanti per rumori, emissioni di gas e di polveri, di odori sgradevoli area di deposito, rottamazione e trasferimento dei veicoli fuori uso; area di deposito, movimentazione e smaltimento del materiale edile; di deposito e movimentazione e smaltimento in sicurezza dei rifiuti provenienti dall’edilizia, con particolare riferimento alla presenza in essi di amianto. Un suggerimento che si unisce quindi alla volontà di dichiarare il Parco Naturale di Zaro estendendo il previsto Parco di Punta Caruso ATs1 a tutto il boschivo di Zaro, costituendo così uno spazio d’interesse collettivo che, coinvolgendo i singoli proprietari, diventi un’area dinamica di valenza sociale, sportiva, ricreativa e culturale, di forte valenza socio-culturale e turistica di Forio e dell’isola d’Ischia; con il recupero dei sentieri e cancellando scelte incompatibili ed incomprensibili come l’area ecologica di fresco insediamento e l’estensione della viabilità carrabile di Zaro alla limitrofa area di S. Montano;