Nei giorni scorsi dalle colonne del nostro giornale avevamo raccontato la metodica truffa messa in atto sulla vendita di pergotende ad Ischia raccontando la disavventura patita da un acquirente. La storia portata alla luce ci aveva fatto sorgere il dubbio che in realtà la metodologia “poco ortodossa”, anzi truffaldina, messa in atto dal venditore, potesse essere parte integrante di un modus agendi consolidato e nient’affatto sporadico. E la dimostrazione che il caso svelato da Il Golfo non fosse l’unico è arrivato nello breve spazio di un amen. Anche attraverso il nostro sito internet ed il profilo facebook, avevamo chiesto ai nostri lettori di scriverci nel caso in cui fossero stati vittime dello stesso raggiro. Nemmeno il tempo di lanciare il nostro appello che immediatamente ci è pervenuta la mail di un lettore che racconta la sua vicissitudine.
Lungi dal voler condizionare chi legge, eccovi riportato il testo della nota ricevuta attraverso posta elettronica: “Buonasera, abbiamo appena letto l’articolo sulle truffe delle pergotende da parte di un’azienda ischitana sicuramente ben nota… Leggendo l’articolo abbiamo riscontrato le stesse dinamiche che sono accadute a noi, piccola attività commerciale dell’isola, in seguito all’acquisto di una pergotenda. Al principio abbiamo contattato l’azienda per la costruzione di una pergotenda con vetri di colore bianco latte, e ci confermarono che il lavoro sarebbe stato effettuato in 30 giorni lavorativi, però per usufruire dell’economia avremmo dovuto effettuare il bonifico anticipato del valore di 15.000 più iva. Abbiamo subito un ritardo nel montaggio di circa un mese, causando questo ritardo una non possibilità di aprire la nostra attività nei tempi che avevamo concordato. Quando finalmente hanno montato la struttura, il primo giorno di pioggia ci siamo completamente allagate (l’acqua entrava sia per sopra che per sotto la struttura) e rese conto che la causa era dovuta a dei difetti di costruzione della suddetta…”. Chi scrive prosegue poi il suo racconto aggiungendo: “Dopo mille chiamate all’azienda per far presente di questo grave problema, ci hanno risposto che l’ostacolo era dovuto al fatto che non avevano messo bene il silicone sui bordi dei binari. Anche dopo aver messo il silicone, continuava a pioverci dentro, al che abbiamo dovuto chiamare un tecnico esterno che ha scoperto che la tenda era stata montata male e con 4 cm di distanza dal muro che hanno cercato di nascondere apponendo una particolare schiuma tra le mura e la struttura. Per poter lavorare senza il disagio della pioggia che entrasse dentro, ci siamo viste costrette a pagare un’altra azienda affinché ci facessero una copertura in metallo sopra la pergotenda. Dopo quasi un anno del lavoro effettuato, ci ha inviato una email pretendendo il pagamento del valore dei vetri che secondo lui non rientrava nella fattura che già avevamo pagato con anticipo prima dei lavori. Vi ringraziamo per l’attenzione e l’azienda in questione è (omissis)”.
Ma che cosa era successo in precedenza e denunciato da Il Golfo? “Un commerciante ischitano aveva contattato l’azienda incriminata, che per comodità chiameremo “Azienda Pergotende” in quanto conosceva uno degli operai che lavora presso detta azienda. Il proprietario dell’”Azienda Pergotende” fa un paio di sopralluoghi e conferma la possibilità al commerciante che può realizzare la pergotenda di 50mq con vetrate scorrevoli, con il bonus 50%. Spiega che il credito viene ceduto direttamente a lui e il commerciante paga “solo” il 50% dell’importo fatturato. Gli manda il preventivo dettagliato con costi della tendostruttura e delle vetrate panoramiche in vetro cristal antinfortunistiche temperate scorrevoli con guide in alluminio. L’accordo è chiuso per € 40 mila euro + iva e il commerciante paga il 50% dell’importo + l’iva sul totale. L’”Azienda Pergotende” spiega che per ottenere il bonus il commerciante è obbligato a pagare in anticipo l’intero importo e pertanto paga alla conferma dell’ordine € 20.000,00 + l’iva su 40 mila per un totale di 28 mila euro. Sul preventivo è riportato che i tempi di consegna sono previsti in 45 giorni e precisano telefonicamente che la data parte dall’avvenuto bonifico. Dopo circa due mesi montano una prima parte della pergotenda senza l’ancoraggio della struttura portante, senza le vetrate panoramiche scorrevoli e senza i fuori-squadra che avrebbe dovuto realizzare con un artigiano direttamente sul posto. L’Azienda Pergotende”fa firmare al commerciante tutta una serie di documenti per ottenere il credito di imposta. Passano ulteriori mesi e nonostante le telefonate, i messaggi da parte del commerciante, nulla accade solo continui rinvii per diverse cause e impegni. Alla fine, dopo un lungo tira e molla di eventi che vi risparmiamo, ecco che il proprietario dell’azienda risponde tramite pec al cliente riferendogli che tra le voci della fattura non rientrava l’installazione e la fornitura dei vetri. Un’abitudine evidentemente consolidata…