«Ospita gli sfollati perché ci guadagna», la polemica infiamma il social
dalla redazione
Ischia – Domenica di polemiche quella appena trascorsa. Oggetto della discussione un nostro articolo dal titolo “Ospita 106 sfollati da agosto: la targa da parte delle famiglie per l’Hotel Terme Letizia”. Qualche giorno fa ci ha contattati Francesco Guarino che dallo scorso 21 agosto è ospite della struttura con la sua famiglia; è stata sua l’idea di donare una targa al direttore Gianfranco Mattera in segno di ringraziamento per il trattamento ricevuto sin dal 23 agosto quando, nonostante l’emergenza terremoto sull’isola, la stagione turistica era ancora nel pieno. “Ha tolto i turisti perché a 20 euro al giorno, gli sfollati pagano 35 al giorno”. È stato questo il commento a firma di Davide Iacono che ha subito scatenato la polemica. Una valutazione prettamente economica che prende le distanze dalle intenzioni di chi ha voluto donare una targa per esprimere “con gratitudine la totale dedizione, professionalità e umiltà, per averci accolto calorosamente nel momento del bisogno dopo il tragico evento sismico del 21 agosto”. «Ci sono modi e modi di ospitare, al di là della convenienza o meno della struttura. Io da sfollata che vive nella struttura – scrive Maria – da quasi subito il terremoto, posso dire come Solo chi ci vive può giudicare. Stanno facendo il possibile per farci sentire una grande famiglia, per evitare disagi hanno rinunciato ai clienti che poi dopo qualche giorno ci hanno ripensato. Vogliamo parlare invece dei proprietari di case in affitto sciacalli a 1000 e più euro al mese per dei buchi, o che per loro ad aprile o maggio te ne devi andare perché devono fittare ai turisti?». Probabilmente il punto è sempre lo stesso: chi non ha vissuto il dramma di perdere la propria casa in soli tre secondi non può affatto capire. «Lavoravo all’ hotel Letizia nel reparto termale, innanzitutto il nostro hotel non lavora a 20€ al giorno e poi nel momento della catastrofe quando si vedeva arrivare gente disperata il nostro direttore non ha affatto pensato a speculare ma ha spalancato le porte senza preoccuparsi di quanto, quando e cosa avrebbe fatto lo stato. Avendo vissuto quei momenti in prima persona non è stato facile prendere decisioni. Inizialmente abbiamo lavorato con turisti e persone che avevano perso casa fino a fine ottobre, se avesse voluto speculare avrebbe preso da subito solo sfollati. Purtroppo spesso si giudica senza conoscere i fatti il direttore Gianfranco Mattera è una persona che agisce con il cuore e non per interessi», è questo il commento di Tina che, riportando la sua esperienza in prima persona ha ricevuto diversi consensi. Ad oggi gli alberghi che hanno aperto le loro porte accettando di ospitare gli sfollati sono ben pochi; dopo tre mesi dal sisma sono ancora tutti in attesa del contributo di autonoma sistemazione, anche tutte le strutture alberghiere. A rispondere anche Celestino Iacono titolare della gestione dell’Hotel Terme Letizia, «parlo anche in qualità di terremotato, il nostro hotel di proprietà (Hotel Michelangelo) ha subito molti danni dal terremoto che stiamo provando a sistemare ed è chiuso dal 21 agosto inoltre ogni membro della famiglia ha perso anche casa. Detto questo informo coloro che parlano di denaro e chi legge che al Letizia nostri 20 euro non sono mai stati praticati a nessun turista ed è per questo che pur avendo un hotel centrale, ad ottobre normalmente si chiude proprio per non fare l’abituale guerra dei poveri con i colleghi albergatori. Noi non pretendiamo di essere detto grazie da nessuno, ma siamo onorati di aver ricevuto questo riconoscimento e pur essendo vero che non lavoriamo gratis, al momento dal 21 Agosto ad oggi non abbiamo percepito un solo centesimo e siamo davvero in ginocchio, ma a differenza di altri ho deciso di non chiudere l’hotel e mandare via gli ospiti senza casa. È bene che sappiate poi che I miei dipendenti vengono sempre pagati ma in ritardo e restano cordiali e disponibili con tutti e per questo li ringrazio e li stimo moltissimo, altri se ne sarebbero già andati in disoccupazione proprio come qualche facile commentatore. Dunque la situazione è la seguente: gli ospiti degli alberghi sono le vere vittime e vanno ringraziati per la loro pazienza e dignità, nel caso specifico si sono incontrati con un’azienda gestita da una famiglia di terremotati che non ha introiti dall’azienda di proprietà, non ha visto ancora un euro dallo stato nè come azienda nè come sussidio per le case perse. Mi auguro solo che non dovrò pagare amaramente la scelta di non chiudere il Letizia, perché se i pagamenti ritarderanno ancora (neanche i 10 giorni di agosto abbiamo ancora percepito), il terremoto avrà fatto un’altra vittima».