CULTURA & SOCIETA'

ORTOGRAFIA DEL NAPOLETANO, ALLA “SCOTTI” IL CORSO PER IMPARARE LA LINGUA ANTICA

Il dialetto patrimonio da preservare, alla scuola media di Ischia ecco il minicorso per gli alunni del tempo prolungato: un progetto ideato dal dinamico e attivo professor Domenico Castagna

DI ANNA RUSSO

Il dialetto napoletano viene considerato una vera e propria lingua da studiare, o meglio, “un incanto”, dall’ Istituto Giovanni Scotti di Ischia e a testimoniarlo concretamente è l’arrivo di un mini corso di lingua napoletana per gli allievi del tempo prolungato che si immergeranno nell’ “Incanto della lingua napoletana”.

Armonico, gaio e faceto, il dialetto napoletano è ricco di frasi spiritose; permette infatti una satira pungente e penetrante comunicando nell’immediato immagini naturali frutto della fantasia dei napoletani, degni possessori di un linguaggio faceto e diffuso, per citare Cesare Caravaglios.

E al fine di non disperdere questa importante eredità tra le nuove generazioni,arriva il progetto titolato “Cômme se scrive ‘o nnapulitano”ideato dal dinamico e attivo prof. Domenico Castagna che con l’appoggio del dirigente Mario Sironi, diventa realtà per gli allievi delle sezioni del tempo prolungato.

L’idea del corso nasce a seguito delle polemiche sorte sul nuovo modo di scrivere il napoletano tra le nuove generazioni, scoppiate dopo la pubblicazione del testo del rapper partenopeo Geolier( I p’ me, tu p’ te), a pochi giorni dall’inizio del Festival di Sanremo che, ricordiamo, scatenò non poche discussioni sul modo scorretto di scrivere la lingua antica. Ed il primo ad insorgere e scrivere che “il napoletano non merita questo strazio” fu proprio il noto scrittore Maurizio De Giovanni.

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La prontezza dell’idea nasce dal fatto che ogni anno, in occasione del Festival canoro che promuove la musica italiana, il prof. Castagna trae uno spunto didattico per fornire ai ragazzi l’opportunità di apprendere in maniera differente. “Ci mettiamo alla prova, analizziamo testi, musiche esplorando le sfumature delle emozioni traducendole in parole – spiega il docente di lettere che continua – Così, attraverso la scrittura i ragazzi non solo esprimono sè stessi ma affinano le proprie capacità linguistiche in modo giocoso ed autentico. Gli alunni che hanno difficoltà con le parole si esprimono con disegni, quindi dalla penna si passa alle matite colorate”.

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Il corso si avvarrà del contributo didattico di un esperto, individuato nella persona di Davide Brandi, per approfondire divertendosi elementi base del dialetto.

Alla fine del progetto, oltre ad acquisire le giuste e basilari competenze, gli allievi riceveranno tanto di attestato.

“Tutto è cominciato lavorando sul testo della canzone di Geolier e seguendo la polemica sul corretto modo di scrivere in napoletano. E così abbiamo pensato di organizzare un minicorso di ortografia del napoletano”, spiega il prof. Castagna che prosegue illustrando i vantaggi didattici del progetto e gli scopi che saranno raggiunti a fine corso.

“L’organizzazione di un minicorso di lingua napoletana, strutturato in 4 ore pomeridiane del tempo prolungato, con un esperto offre numerosi vantaggi didattici ed educativi.

“Consentirà ai nostri alunni di entrare in contatto con una forma di espressione linguistica radicata nella ricca storia e cultura della regione campana. Essi non solo avranno modo di apprendere le peculiarità linguistiche del napoletano, ma si immergeranno anche nelle tradizioni, nella musica, nella letteratura e nell’arte della regione.

L’apprendimento di qualche elemento base offrirà l’opportunità di esplorare le differenze e le somiglianze tra la lingua standard e le varietà regionali.

Favorirà lo sviluppo di competenze comunicative interculturali.

Contribuirà alla valorizzazione dell’identità e dell’appartenenza culturale degli alunni.

Attraverso l’analisi di brevi testi letterari, canzoni popolari e racconti tradizionali, i ragazzi potranno acquisire una comprensione più profonda delle dinamiche socio-storiche che hanno plasmato la lingua e la cultura napoletane.

Impareremo ma …divertendoci, con l’esperto Davide Brandi.

E alla fine, piccolo esame e consegna di attestato! Tutto qui” conclude Domenico Castagna con quell’entusiasmo contagioso e l’amore per l’insegnamento che lo contraddistingue.

E la scelta del tutor non poteva essere delle migliori. Il professor Brandi, scrittore e poeta, insignito nel novembre del 2019 del premio “Eccellenze del Sud” conferitogli dal Movimento Neoborbonico, sin da bambino è proiettato nel mondo della “napoletanità”. Si immerge letteralmente nelle storie della Napoli che fu con terminologie napoletane, oramai perse e cresce ascoltando le fiabe di Gianbattista Basile, le poesie di Bovio, Di Giacomo, Viviani, Ferdinando Russo e le canzoni classiche napoletane. Nel corso degli anni avvia a Napoli una “piccola rivoluzione” di salvaguardia della lingua napoletana e della cultura partenopea in genere.Fonda, unitamente ad altri, l’Associazione di Promozione Sociale I Lazzari di cui ne copre il ruolo di Presidente e tiene personalmente i corsi gratuiti presso vari siti della Campania, ma principalmente presso lo storico Palazzo Venezia ubicato nella centralissima e famosissima Spaccanapoli.

E allora, Jammo, ja’: al via le prime lezioni previste per il prossimo mercoledì 6 marzo per le due sezioni, la A e la N, del tempo prolungato.

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