Orsa Marittimi: «La Compagnia paghi la formazione professionale»
ISCHIA
. Il sindacato Or.s.a. Marittimi solleva un’importante questione relativa ai corsi di formazione cui periodicamente si sottopongono i dipendenti delle Compagnie di navigazione, e lo fa attraverso un articolato comunicato. «La scrivente sigla sindacale – spiega l’Or.s.a. – porta a conoscenza delle competenti autorità e della spettabile società armatoriale che diversi marittimi della Ca.Re.Mar riferiscono che sono interamente a loro carico le spese accessorie, quali la formazione professionale (corsi marittimi) e i corsi sulla sicurezza sulle navi. Ciò rappresenta una palese illegittimità commessa all’azienda in quanto è un’ingiusta spesa addebitabile agli stessi marittimi atteso che la contrattazione collettiva e le norme di settore stabiliscono che la formazione deve essere a carico del datore di lavoro». Non è tutto, infatti il comunicato continua spiegando che «ci è giunta informazione riguardo la formulazione di accordi personali tra azienda e lavoratore per derogare alla normativa di settore riguardo tali spese di formazione. Tale condotta è illegittima ed espone ogni singolo lavoratore a rischi sul lavoro ed a essere non in regola durante gli imbarchi». Il sindacato ha inoltre ribadito «quanto sia difficile per i propri iscritti sostenere sul piano economico le spese di formazione dati gli alti costi degli stessi ma a tale argomentazione l’azienda armatoriale appare insensibile». Di conseguenza viene chiesto alla società armatoriale «il rispetto delle normative e dei contratti collettivi in vigore riguardo il contenimento delle spese di formazione che sono a carico della stessa, agli organi competenti di attivarsi ai fine di far chiarezza su tale vicenda e di procedere con un’ispezione sulle navi Ca.Re.Mar. Spa per la salvaguardia della sicurezza dei marittimi ai sensi della Legge n. 271/1999 e sue modifiche ed integrazioni, per la salvaguardia dei rapporti di lavoro tra il personale marittimo e la Ca.Re.Mar Spa, il tutto finalizzato alla verifica del rispetto delle norme del codice della navigazione, del contratto collettivo di riferimento, norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro ecc.». Si attende ora una sollecita risposta, o meglio un adeguamento, da parte dell’azienda.