CRONACAPRIMO PIANO

Odissea procidana

Pendolari a terra, decine di maestre e docenti provenienti dall’isola di Arturo beffate: lo stop ai collegamenti impedisce loro di far ritorno casa, i pochi traghetti partiti non hanno in programma lo scalo a Procida reso comunque complesso dal meteo. E così dopo aver sperato invano un “miracolo”, non è rimasto altro che prendere alloggio in albergo o dagli amici. Vibranti le proteste

Giornata da dimenticare per i viaggiatori: vie del mare bloccate e forti disagi. Ischia, Procida e Capri difficili da raggiungere. E, dal pomeriggio di ieri Procida è rimasta completamente isolata e priva di collegamenti, tranne rarissime eccezioni che hanno mosso anche vibranti proteste per la mancata garanzia del servizio pubblico. Per chi ha viaggiato via mare nel golfo di Napoli sono stati innumerevoli le traversie a causa delle condizioni meteo marine rese avverse dal forte libeccio cheha imperversato sin da giovedi. Si è rischiato di rimanere bloccati sui porti senza potersi muovere, di doversi spostare per necessità da-o per la terraferma e di non poter fare più ritorno. Sonostate sospese tutte le corse operate con mezzi veloci da e per i porti di Procida, Ischia, Casamicciola e Forio, con gli aliscafi fermi agli ormeggi. Ischia e Procida vengono sono state collegate dalle sole navi, ma con poche corse in partenza dai porti di Pozzuoli e Napoli Porta di Massa ma anche alcune corse dei traghetti sono state e risultano cancellate, sulla rotta Pozzuoli/Procida e su quella Napoli/Ischia.

Secondo le previsioni meteo il mare sarebbe dovuto rimanere agitato sino a sera, intorno alle 18,20 una tromba marina si è alimentata proprio a largo di Ischia, ben visibile dal porto di Casamicciola Terme e questo ha dato ancora maggiore conferma alle indicazioni degli esperti del meteo.Dunque,prima di mettersi in viaggio per le due isole si è reso consigliabile verificare, attraverso i siti internet o i call center delle compagnie di navigazione, la regolarità dei collegamenti prescelti per partire anche se ciò non è bastato. E’ stata Procida per la sua particolare conformazione e le caratteristiche dell’approdo a patire le conseguenze maggiori. Nel pomeriggio circa 100 maestre di Procida sono rimaste bloccate al porto di Ischia in assenza di navi per Procida, l’unica nave in partenza per Pozzuoli di Medmar non prevede scali nell’isola di Graziella. Vibranti le proteste insegnate sul porto di Ischia dove i pendolari, il corpo insegnati in servizio nelle scuole dell’Isola d’Ischia a manifestato tutto il suo disappunto per i gravi disservizi ed i disagi causati a chi viaggia, soprattutto, per lavoro.

Innumerevoli gli esposti presentati a carico delle compagnie di navigazione in particolare per la ex Compagnia pubblica che ha interrotto il servizio senza garantire la continuità territoriale alla utenza. Così nessun rientro a casa per i pendolari procidani, costretti a dormire in alloggi di fortuna, da amici o in hotel con ulteriori esborsi di danaro. 100 e più insegnati di Procida che insieme agli altri pendolari, fino a tarda sera, hanno atteso speranzosi che una qualche nave potesse riaccendere i motori da parte di Caremar o che le navi Medmar che non hanno mai smesso di navigare, potessero prevedere uno scalo di fortuna. Però,l’ipotesi che la Caremar Adeona, ferma in banchina nel catino borbonico potesse effettuarela partenza prevista delle 19,40 da Ischia per Napoli con scalo a Procida è stata in breve accantonata. Così come lo scalo straordinario della Maria Buono di Medmar in partenza da Casamicciola Terme dopo le 19,00 a causa dei ritardi accumulati nella partenza delle 16,55 da Pozzuoli. Anche il sogno pendolare che la Maria Buono potesse ripartire dall’isola d’Ischia facendo scalo a Procida e dunque consentendo il rientro degli oltre cento persone, lavoratori rimasti fuori sede, è tramontato,nonostante le richieste di un possibile attracco straordinario per garantire il rientro die pendolari anche a Procida. La richiesta non ha avuto esito.Così come non ha avuto esito la richiesta di poter dormire a bordo delle navi ferme in banchina, per evitare i costi aggiuntivi delle strutture alberghiere che i pendolari avrebbero dovuto sobbarcarsi (in assenza di convenzioni con l’associazione albergatori per pendolari, insegnanti e viaggiatori per lavoro) e le difficoltà di reperire sistemazioni a costi accettabili.

«E’ inaccettabile tutto ciò! La scuola è appena iniziata, siamo a settembre e già non ci viene garantito il ritorno a casa» ha detto Vanna Palladino maestra di Procida che insieme ad altri 99 colleghe ieri pomeriggio sul porto di Ischia ha palesato tutto il malessere dei lavoratori che quotidianamente raggiungono Ischia ed a cui da tanto, troppo tempo, non viene garantita la continuità territoriale ed il servizio pubblico. Il venerdì nero dei trasporti in questo settembre 2024 è stato solo il preludio di un inverno da brividi sulle vie del mare. «Noi ci rivolgiamo soprattutto al presidente Vincenzo De Luca -ha detto- lui deve garantire il servizio pubblico. Oggi soprattutto la Caremar è ferma e la Caremar con la sola Snav ci garantisce i collegamenti con Procida. Allora il Governatore faccia qualcosa! Abbiamo chiesto uno scalo straordinario e ci è stato negato,abbiamo chiesto di dormire a bordo per evitarlo, ma non è stato possibile.Siamo andate in hotel, sono quasi tutti pieni e poi ci sono costi altissimi di metà stagione che superano i cento euro. Abbiamo chiesto di poter avere costi agevolati con convenzioni negli hotel come in tutti i paesi civili e ci è stato negatoNoi lavoriamo non possiamo permetterci anche questi costi ulteriori per un disservizio pubblico. Noi veniamo qui a lavorare, ci troviamo bene e vogliamo continuare a farlo. Garantiamo il servizio a scuola e pretendiamo che anche il nostro lavoro e i nostri diritti alla mobilità al rientro a casa siano garantiti. Stamattina siamo partite con il cattivo tempo per venire a lavorare, oggi mentre i traghetti viaggiano per tutte le destinazioni solo Procida non viene servita. Questo è inaccettabile! Pretendiamo dignità e correttezza. Che questo non accada mai più, saremo qui a protestare e far sentire la nostra voce contro le ingiustizie» ha tuonato Vanna. Poi ha concluso: « Se siamo messi così ad inizio anno scolastico figuratevi cosa ci aspetta dopo. Non accetteremo che ci lascino in banchina ad ogni allerta meteo, protesteremo in tutte le sedi».

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