Odissea Maria Buono, la nave si incaglia nel porto
Scarrocciata dal vento la nave resta bloccata a Casamicciola Terme, non è escluso il guasto tecnico. L’incidente subito dopo la partenza delle ore 6.40. Agganciata per le eliche, è rimasta impossibilitata ad ogni manovra
Sarà il RINA unitamente alle autorità marittime ed alla compagnia di Navigazione a stabilire come procedere per il recupero della motonave Maria Buono, incagliatasi nel porto di Casamicciola Terme alle prime luci del mattino di ieri,subito dopo la partenza delle ore 6.40. Ormeggiata in sicurezza presso il molo di sovraflutto del secondo scalo isolano il traghetto è stato oggetto di ispezioni e verifiche tecniche dopo l’incidente avvenuto nel corso delle operazioni commerciali. Ci sono volute circa quattro ore per riportare in banchina il traghetto della compagnia Medmarlunga 84,06 metri, larga 15,22 metri e con un pescaggio di 3,93 metri e battente bandiera panamense, bloccata da ieri mattina in uscita dopo essere finita, per cause in corso di accertamento, sulla mega boa di ormeggio delle navi commerciali posta al centro del bacino di evoluzione del porto di Casamicciola Terme. Le operazioni di disincaglio, terminate solo ieri a metà mattinata, sono andate avanti con l’aiuto degli ormeggiatori gruppo battellieri di Ischia, con il coordinamento della Capitaneria di porto agli ordini del Comandante Paolo Avallone. Il disincaglio della nave, pur in presenza di un peggioramento delle condizioni meteomarine sulla zona, sono state facilitate dall’innalzamento del moto ondoso. La Maria Buono, che prima dell’incidente occorsogli era diretta a Pozzuoli, è stata ormeggiata in sicurezza presso le banchine di ingresso dello scalo, impossibilitata a navigare e dove già da ieri si sta procedendo all’accertamento degli eventuali danni.Solo se le condizioni dello scafo e degli apparati meccanici lo permetteranno la nave potrà riprendere il mare, altrimenti si potrebbe procedere al recupero della nave con l’ausilio di rimorchiatori. Dai primi accertamenti svolti già ieri con l’ausilio dei sommozzatori specializzati giunti da Napoli non sarebbe emersa la presenza di squarci importanti, anche se non si può ancora escludere nulla perché eventuali lesioni potrebbero risultare non perfettamente visibili. In ogni caso il motore della nave si è fermato smettendo di funzionare, i timoni sono risultati rotti, mentre ancora non è chiaro cosa abbia raccolto intorno alle eliche. Realizzati contributi video subacquei nel tentativo di chiarire l’entità del danno.
Lo scorso 17 novembre la stessa nave con il suo comando e l’equipaggio era stata protagonista di analogo incidente nel porto di Pozzuoli. E’ ipotizzabile ma da verificare, inoltre, che la nave unitamente alle avverse condizioni meteo abbia subito gli effetti di un guasto tecnico. Finita cosi in balia del vento,la Maria Buono è cosi divenuta diventa ingovernabile. Infine, scarrocciata dal vento è poi rimasta incagliata tra la mega boa e le catenarie di ormeggio a cui è rimasta agganciata per le eliche. Secondo una prima ricostruzione, è rimasta incastrata proprio sul corpo morto, impossibilitata ad ogni manovra. Nella deriva coinvolti anche alcuni yacht ormeggiati nel porto turistico. Auto e passeggeri sono rimasti a bordo in attesa che la nave fosse liberata. L’equipaggio, con ormeggiatori e Guardia Costiera ha provveduto a portare a terra tutti i passeggeri. I veicoli e le auto sono rimastia bordo del traghetto, in attesa di essere sbarcati, sino a quando il mezzo non ha raggiunto la prima banchina utile,quando ormai erano passate le 10 del mattino sono stati fatti sbarcare in sicurezza con l’ausilio delle autorità. Disagi e difficoltà per i viaggiatori. Il porto è rimasto inevitabilmente inoperativo in attesa che lo scalo fosse liberato. Cancellate molte corse. L’incidente, l’ennesimo, torna ad evidenziare l’inadeguatezza dei nostri scali e dei mezzi oltre alla pericolosa promiscuità dei traffici. Al termine della conclusione del lavoro di ispezione ad opera degli esperti e dei sommozzatori e, nel caso i danni alla nave siano ingenti, non è escluso l’intervento dei rimorchiatori.