E’ stata una notte folle, per certi versi surreale, ma vissuta anche ad alta tensione. Location via Maronti, nel Comune di Barano, dove un personaggio già noto alle cronache e pure alle forze dell’ordine ha letteralmente seminato il panico prima di essere fermato dalle forze dell’ordine, danneggiato una macchina dei carabinieri e costretto un paio di esponenti dell’Arma a farsi refertare presso l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. Questa la dinamica dei fatti, erano da poco trascorse le 23 di domenica sera quando giunge alla centrale operativa una segnalazione. Inizialmente si riferisce di una lite in atto con un ragazzo particolarmente agitato. Un atteggiamento, avranno modo di verificare successivamente all’intervento gli uomini guidati dal capitano Tiziano Laganà, dovuto al fatto che il soggetto in questione – Manuel Monaco – è un acclarato tossicodipendente e dunque verosimilmente si trovava in crisi di astinenza e non ce l’avesse dunque con qualcuno in particolare né chissà quale evento avesse scatenato la sua ira tanto improvvisa quanto incontrollabile. Una circostanza, questa, confermata anche dal fatto (che sarebbe stato appurato successivamente) che il giovane era già entrato in “rotta di collisione” con alcuni avventori di un bar situato non distante dalla zona del fattaccio di cui stiamo raccontando.
Ma che cosa ha fatto scoppiare la “scintilla” che ha reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, un ragazzo che era appena tornato da lavoro parcheggia il motorino e viene affrontato a muso duro da Manuel Monaco che cerca di attaccare briga senza essere stato minimamente provato. Lo fa rivolgendosi al suo dirimpettaio con frasi del tipo “che hai da guardare”, “perché mi stai guardando” e via discorrendo. Gli eventi però precipitano di lì a breve: Manuel Monaco è in possesso di un cacciavite e dopo aver reiteratamente minacciato lo sfortunato avventore, decide di passare alle vie di fatto e lo colpisce sulla spalla, per fortuna senza perforarlo o creargli danni particolari (non a caso la vittima del folle gesto non ha inteso farsi né medicare e di conseguenza neppure refertare). Nel frattempo arrivano sul posto i carabinieri: Manuel Monaco si dà alla fuga ma viene bloccato di lì a poco dai militari. Lui però strattona i tutori dell’ordine che alla fine riescono a caricarlo nella macchina di servizio per condurlo in caserma.
E’ stato inoltre sottoposto alla misura dell’obbligo di firma. In evidente crisi di astinenza ha dapprima colpito lievemente un ragazzo con un cacciavite, poi ha fatto altrettanto con i militari dell’Arma prima di mandare in frantumi un vetro della vettura di servizio
Tutto finito? Macchè, il peggio doveva ancora arrivare. Il Monaco non si arrende e inizia a scalciare nella vettura come un ossesso fino a quando manda addirittura in frantumi il vetro posteriore della macchina dei carabinieri. A quel punto, giunto in caserma, viene dichiarato in arresto con le accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale (due carabinieri hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari del Rizzoli e sono stati giudicati guaribili in sette giorni) e danneggiamento aggravato. Non solo, gli viene contestato anche il possesso di oggetto atto ad offendere ossia il cacciavite che ovviamente è stato posto sotto sequestro. In caserma è arrivata anche l’ambulanza dell’ASL Napoli 2 Nord che ha provveduto a somministrare una dose di metadone. Ieri mattina il trasferimento presso il Tribunale di Napoli dove è stato celebrato il processo per direttissima. Il giudice ha convalidato l’arresto dei carabinieri e ha condannato Manuel Monaco alla pena di otto mesi di reclusione e sottoposto alla misura dell’obbligo di firma.
Foto Franco Trani