di Isabella Puca
Ischia – Si è svolta sabato pomeriggio l’inaugurazione del primo centro anti violenza che trova spazio qui sull’isola nei locali del centro Polifunzionale. In tanti sono accorsi per prendere parte all’evento che si caratterizza come una tappa davvero importante per il nostro territorio. Ad accogliere i tanti visitatori, il vescovo Mons. Pietro Lagnese e il vice sindaco Enzo Ferrandino, l’intera equipe del centro composta da psicologhe, psicoterapeute, e altre figure professionali che sono già all’opera per parlare, con la speranza di contrastare, il fenomeno della violenza. «Mi auguro davvero tanta vita perché c’è bisogno di questa vostra presenza soprattutto sulla nostra isola», queste le accorate parole del Vescovo all’equipe del centro. In una delle stanze l’attore Giò D’Ambra, accompagnato dal suono del flauto, ha interpretato alcune letture legate al tema della violenza, un momento significativo per riflettere utilizzando una forma d’arte come quella del teatro. E sempre con l’arte è stato interpretato il tema della violenza, in due delle altre stanze del centro “Non da sola” sono stati esposti i lavori di Giovanna Ballirano, Marialuisa Di Costanzo e Alessandra Verde, «ho interpretato il tema della violenza – ha spiegato quest’ultima – pensando a come poter contrastare il fenomeno magari con la bellezza, l’unica arma che può salvarci. Per questo ho inserito un brano dello scrittore Milan Kundera in cui Agnes ha dinanzi agli occhi un piccolo fiore come ultima immagine di bellezza». Nelle foto dell’architetto Verde appare un cappello in bianco e nero su cui spicca un fiore colorato e un cancello, anch’esso senza colori, su cui è appoggiata però una sciarpa rosso fuoco, «l’idea era quella di fare emergere il colore dal bianco e nero immaginando quindi la bellezza che prevale sul negativo». Esposti anche i lavori di Giovanna Ballirano legati al progetto grafico #respectme. «Ho trattato il tema della violenza legandolo alla psicologia – ci ha spiegato invece Marialuisa Di Costanzo – la violenza ti spegne, ti chiude in un isolamento. La chiave di lettura è nei testi di Beatrice Monti che esplicitano questo senso di tristezza e depressione; alla fine però c’è un messaggio di speranza, le ultime foto della serie hanno un senso positivo: se si affronta insieme, con qualcuno accanto, si può superare tutto». Soddisfatta la responsabile del centro dott.ssa Laura Pane che ha dichiarato: «è venuta tanta gente e ci sono stati dei contatti e questo per noi è importante. Qui a Ischia è necessaria quest’apertura e di certo organizzeremo altri eventi. A inizio anno, tra gennaio e febbraio, realizzeremo un corso di difesa personale supportato però da un corso teorico preventivo. Riteniamo che l’autodifesa sia necessaria per la donna, non è che vivendo a Ischia siamo esonerate dal conoscere certe tecniche di difesa che devono però essere supportate da un lavoro psicologico. Molte volte a frenare una donna è la paura e faremo un lavoro su come affrontare quest’ultima e reagire in caso di pericolo. Inoltre, verranno realizzati gruppi di auto-mutuo aiuto coinvolgendo, in primis, le donne che già sono afferite al centro e inizieremo a lavorare con le scuole». Nell’istituto scolastico Menella e al Telese verranno presto aperti sportelli anti violenza, mentre, con l’istituto comprensivo di Forio si realizzerà un lavoro dedicato al tema del bullismo. E sabato mattina alcune classi del liceo statale di Ischia, in seguito alla convezione scuola – lavoro hanno visitato il centro e con loro è stato realizzato un albero delle idee, «dopo aver visionato le stanze ci siamo disposti in circle time realizzando un piccolo brainstormig; i ragazzi hanno recitato il monologo della Cortellesi e hanno poi dato degli interessanti spunti di riflessione. Speriamo – ha concluso la dott.ssa Pane – di poter ripetere questa iniziativa cosi da coinvolgere tanti altri ragazzi al mattino».
