Non ci fu corruzione: assolti Capuano, De Siano e Orlacchio
L’ex giudice del Tribunale di Ischia, l’imprenditore lacchese e il direttore d’albergo erano finiti nel mirino perché Capuano non avrebbe trasmesso atti alla Procura in un procedimento in cambio di soggiorni alberghieri
Il gup di Roma Rosalba Liso ha assolto «perché il fatto non sussiste» il giudice Alberto Capuano, l’imprenditore alberghiero ischitano Michele De Siano, e il direttore di uno degli hotel di quest’ultimo, Maurizio Orlacchio, dall’accusa di corruzione in atti giudiziari. La vicenda fa riferimento a un processo svoltosi nel Tribunale di Ischia negli anni 2016-2017 a carico, tra gli altri, di Michele De Siano e in cui Orlacchio aveva reso dichiarazioni come teste assistito.
Gli inquirenti sostenevano che il giudice Capuano avesse emesso una sentenza favorevole all’imputato De Siano e favorito il testimone Orlacchio non trasmettendo gli atti alla Procura per un procedimento a suo carico in cambio di alcuni brevi soggiorni alberghieri. «La difesa – spiega il collegio difensivo – ha dimostrato la totale infondatezza di tale contestazione per la quale il pubblico ministero aveva chiesto la condanna per Capuano ed Orlacchio alla pena di anni uno e mesi dieci di reclusione con la sospensione condizionale». Il giudice Capuano è stato difeso da Alfonso Furgiuele e da Alfredo Sorge; Michele De Siano e Maurizio Orlacchio da Angelo Nanni e Cristiano Rossetti. Soddisfazione per l’esito del giudizio è stato espresso gli avvocati del giudice che, si legge in una nota, sono stati «sempre convinti dell’innocenza del loro assistito e, per tale motivo, hanno chiesto definirsi il processo con il rito abbreviato ed ancora in ragione del fatto che era questo l’unico addebito inerente l’esercizio delle funzioni giudiziarie mosso al giudice Capuano».